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Ritardi, inadempienze e mancanza di risposte concrete da parte del governo di Palermo nei confronti delle richieste dei sindaci per scongiurare l’emergenza siccità. A volerci vedere chiaro in merito sono i deputati regionali Pippo Lombardo e Antonio De Luca. 

Il deputato regionale Giuseppe Lombardo annuncia di aver presentato un’interrogazione parlamentare indirizzata al Presidente della Regione, Renato Schifani, e all’assessore Roberto Di Mauro sulla gestione della crisi idrica siciliana. L’esponente di Sud chiama Nord ha richiesto la convocazione urgente in IV Commissione presieduta Giuseppe Carta, del Presidente Schifani, in qualità di Commissario per l’emergenza idrica, di Salvo Cocina, capo della Protezione Civile e coordinatore della cabina di regia istituita dal Presidente, e dei rappresentanti del Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti e del Dipartimento Regionale Tecnico, dei rispettivi Assessorati regionali. La decisione nasce a seguito della nota inviata dalla cabina di regia in risposta al Comune di Messina riguardo alla richiesta di fornitura di maggiori quantitativi di acqua ad uso potabile dal sistema di pozzi e gallerie denominato “Bufardo-Torrerossa”, situato nel territorio del Comune di Fiumefreddo di Sicilia (CT) che approvvigiona dagli anni settanta il comune di Messina. 

In merito si chiederà di chiarire gli aspetti relativi alle paradossali conclusioni del dipartimento acque e rifiuti nonché ai tempi di risposta che rasentano l’omissione. “Chiediamo di sapere perché, afferma l’on. Giuseppe Lombardo, non sia stata data attuazione alla normativa vigente che, in caso di grave crisi idrica come quella che stiamo vivendo, impone di privilegiare l’uso idropotabile delle risorse rispetto a quello per scopi irrigui ed industriali, come prevede l’articolo 167 del codice dell’ambiente che recita come “Nei periodi di siccità e comunque nei casi di scarsità di risorse idriche, durante i quali si procede alla regolazione delle derivazioni in atto, deve essere assicurata, dopo il consumo umano, la priorità dell’uso agricolo ivi compresa l’attività di acquacoltura di cui alla legge 5 febbraio 1992, n. 102.”, si legge in una nota. 

“È inaccettabile che in sede di tavolo prefettizio dei primi di luglio, la cabina di regia demandi la competenza al dipartimento regionale acque e rifiuti per poi vedere quest’ultimo rimpallare nuovamente la responsabilità sui sindaci mentre sono passati ben 60 giorni circa. Non è concepibile che lo stesso Dipartimento confonda dati e portate per finalità che nulla hanno a che vedere con la gestione della crisi idrica e per le quali dovranno dare puntuali spiegazioni. Abbiamo inoltre presentato una formale richiesta di accesso agli atti della cabina di regia per comprendere i criteri utilizzati nella selezione dei progetti finanziati con i venti milioni messi a disposizione del governo Meloni con la OCDPC 1084/2024 e come mai non sono stati ancora programmati ed assegnato gli interventi dei 30 milioni messi a disposizione del Parlamento Siciliano con la variazione di bilancio di fine luglio scorso”, prosegue ancora. 

“È nostro intendimento approfondire la gestione dell’emergenza idrica in tutta la Sicilia da parte della cabina di regia che anche, alla luce della nota inviata al Comune di Messina, si dimostra inadeguata ed inefficace,  considerando inoltre i  tempi di risposta in una fase che dovrebbe essere trattata con la massima urgenza.  Vogliamo inoltre sapere come mai alcuni interventi sono stati realizzati ed altri ancora devo essere appaltati considerato che le regole sono uguali per tutti. Ci auguriamo, conclude il deputato Lombardo, che la cabina di regia non si sia prestata ad un indegno gioco politico che ha consentito al governo Schifani di consumare vendette nei confronti di quei territori che non intendo abbassare la testa e consegnarsi alla logica della banda bassotti politica”, conclude. 

Antonio De Luca: “Trovare soluzioni costruttive e condivise per risanare la rete idrica cittadina”

“Che la rete idrica di Messina sia un colabrodo lo sanno tutti e questo è un problema vecchio che non è stato risolto né da chi c’era prima e né da chi c’è adesso.Risulta però stucchevole vedere alcuni politici, compreso chi fino a ieri amministrava la città con l’attuale compagine amministrativa, battibeccare sul tema idrico dopo che hanno lasciato migliaia di famiglie con l’acqua razionata per l’intera estate e tuttora centinaia di famiglie hanno l’acqua diretta per poche ore al giorno”, dichiara il deputato messinese Antonio De Luca, Capogruppo all’ARS del MoVimento 5 Stelle.

“E’, infatti, evidente che la responsabilità della mancata manutenzione delle reti idriche è da attribuire a chiunque abbia governato questa città negli ultimi 40 anni, compresa l’amministrazione attuale che non è riuscita ad andare oltre i proclami che garantivano acqua diretta in tutta la città h24.  E’ altrettanto chiaro che l’AMAM non è in grado di offrire le risposte che servono oggi alla città e che l’amministrazione comunale non ha gli strumenti per risolvere il problema non della crisi idrica, che è cosa ben diversa, ma bensì delle perdite della nostra rete idrica”, continua ancora. 

“Atteso che nella disgrazia siamo anche fortunati perché, mentre la crisi idrica necessita di soluzioni che richiedono tempo e interventi strutturali di ampio respiro, il ripristino della rete idrica è un problema certamente risolvibile nel breve periodo, occorre fermarsi un attimo, stabilire un piano di interventi, individuare le linee di finanziamento e agire. Litigare e polemizzare di certo non giova a far sgorgare l’acqua dai rubinetti dei messinesi”, sottolinea. 

“Si apra urgentemente un confronto con tutte le forze politiche al fine di individuare soluzioni concrete che diano risposte immediate ai messinesi. Invito il Prefetto a convocarci tutti per effettuare una programmazione e, proprio per questo, invierò una lettera ufficiale alla dott.ssa Cosima Di Stani, manifestandole questa mia richiesta. Non possiamo permetterci di perdere altro tempo prezioso, perché il prossimo anno la crisi idrica potrebbe essere ben peggiore di quella attuale”, conclude. 

 

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