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Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

L’Inps ha reso noto che viene concessa la possibilità alle lavoratrici che hanno diritto al bonus mamme 2024 di comunicare direttamente all’Istituto nazionale di previdenza sociale i propri dati per l’esonero contributivo previsto dalla Legge di Bilancio fino alla fine del 2026. Ecco dunque che nei casi in cui il datore di lavoro della lavoratrice mamma non abbia provveduto a inserire i dati necessari alla fruizione della decontribuzione, tale operazione potrà essere eseguita direttamente dalla beneficiaria attraverso la piattaforma online dedicata dell’Inps.

Il bonus mamme 2024 è una misura che è stata pensata per supportare economicamente le donne con figli che lavorano. Più nel dettaglio hanno diritto alla decontribuzione tutte le madri lavoratrici dipendenti con almeno tre figli, di cui, almeno uno, di minore età. Il bonus mamma, come in parte già accennato, rimarrà attivo fino alla fine del 2026, anche se nel corso dei prossimi anni subirà delle modifiche sostanziali. Solo nel 2024, infatti, la misura interessa anche tutte le lavoratrici dipendenti con due figli fino al decimo anno del figlio più piccolo. Sempre escluso, invece, è il lavoro domestico.

Con il messaggio dell’Inps vengono apportare delle novità per quanto riguarda l’accesso al bonus mamme 2024. La fruizione dell’esonero non è legata alla presentazione di una domanda da parte della lavoratrice, la quale deve solo comunicare la propria volontà di beneficiare della misura al proprio datore di lavoro.

Per agevolare tale procedura e facilitare l’accesso delle lavoratrici alla misura, l’Inps ha chiarito che le mamme impegnate nel settore e pubblico e privato, titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, possono comunicare al proprio datore anche il numero di figli e i codici fiscali degli stessi. Quest’ultimi sono dati fondamentali per poter beneficiare della misura, con l’Inps stesso che ha chiarito che la loro assenza porta, entro sette mesi dalla richiesta, alla revoca del beneficio.

E’ altresì utile ricordare in cosa si sostanzia questa misura. Si tratta di un esonero contributivo al 100 per cento della quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore. La misura è prevista: fino al compimento dei 18 anni d’età del figlio più piccolo, nel caso di famiglie con tre figli; fino al compimento dei 10 anni d’età del figlio più piccolo, nel caso di famiglie con due figli (misura questa attiva solo nel 2024).

Vi è, infine, un limite massimo annuo di esonero contributivo che è pari a 3mila euro.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

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