«Questo è il posto che i cittadini mi hanno dato e questo è il posto in cui siedo. Se c’è qualcuno che ha il potere di levarmelo, sottrarmelo o di impormi di dovermene andare, che lo faccia. Ma non lo farò io». Sara Petrone non ha dubbi: è stata eletta nei Progressisti per Salerno e nei Progressisti per Salerno resterà. La consigliera comunale, attaccata nel corso dell’ultimo consiglio dai colleghi della maggioranza dopo aver annunciato l’astensione sui punti riguardati il bilancio del Comune, è ancora in attesa, da venerdì scorso, di una chiamata da parte del sindaco.
È stato lo stesso Enzo Napoli, spiazzato dal duro attacco alla consigliera arrivata in consiglio dopo il rimpasto di giunta dello scorso novembre, ad annunciare un colloquio privato con Petrone per trattare la questione della sua permanenza in maggioranza «con la dignità e la serietà dei rapporti umani e personali». Al momento, però, tutto tace.
Il fatto
A innescare il caso Petrone è stato l’intervento, durante la scorsa assise, del capogruppo dei Progressisti, Luca Sorrentino. Dopo un’improvvisata riunione con diversi colleghi di maggioranza, Sorrentino ha chiesto a Petrone «se sussistono ancora le condizioni per rimanere in maggioranza» stigmatizzando l’ennesima astensione di Petrone sui provvedimenti finanziari. Da qui l’annuncio di Napoli di un incontro privato con Petrone. A oggi, però, niente è accaduto.
«Mi auguro – afferma Petrone – che mi chiami qualche giorno prima del consiglio perché la questione deve avere i giusti tempi di maturazione delle discussioni che si faranno. Non si può pensare di fare un incontro il giorno prima del consiglio, in giornate per me impegnative perché io studio i provvedimenti. Non mi potrei mettere anche ad affrontare incontri per me così importanti». Del resto, la stessa consigliera ha già chiarito attraverso i social che gestirà «nella massima trasparenza» la questione, «rendendo pubblici il giorno dell’incontro, presenti e contenuti». Petrone, sempre dai social, non ha risparmiato parole dure sulla «totale improvvisazione politica dei miei colleghi che inviterei a una scuola di ciò che è lecito e ciò che non è lecito in politica e anzi è indice di preoccupante mancanza di diritti».
La posizione
Nell’attesa dell’incontro, rincara la dose: «Ho avuto messaggi di solidarietà da alcuni colleghi, mi sono chiarita con il consigliere Sorrentino. Purtroppo la cosa non si può chiudere qui, ma lui mi ha spiegato le sue motivazioni e io ho potuto dare sfogo a tutto il mio sdegno nei confronti del gesto che è stato fatto, della superficialità con la quale è stato fatto, della gravità del massaggio che è stato lanciato e anche della gravità del livello di comprensione delle dinamiche amministrative che è emerso. Perché, a quanto pare, non è chiaro neanche che in alcuni casi è obbligatorio astenersi».
Il riferimento è all’astensione dovuta sul bilancio consolidato in quanto nel 2023 Petrone era parte del Cda della Fondazione Scuola Medica Salernitana, fondazione che rientra nel perimetro di consolidazione del Comune. «Purtroppo – attacca – non vengono ascoltate le mie dichiarazioni né in consiglio comunale né durante le riunioni di maggioranza. Non vengono forse né ascoltate né capite e probabilmente c’è anche insofferenza nei miei confronti da parte di alcuni».
Quindi, il suo no a lasciare i Progressisti e la maggioranza: «Io non ho velleità politiche, non ho nessuna ambizione di fare carriera politica. Un mio spostamento sarebbe una strategia politica che non mi appartiene – sottolinea – Sono un tecnico prestato alla politica, era questo il mio intento e l’intento con cui sono stata votata dalle persone. Quindi, sono stata votata nei Progressisti, questa è la sedia che mi è stata data ed è la sedia sulla quale siederò fino all’ultimo giorno prima delle prossime elezioni, ricordando fino all’ultimo giorno al sindaco che io sono a disposizione per dare un contributo di idee, proposte e soluzioni per la città. Fino all’ultimo giorno. Dopodiché – aggiunge – ci possiamo pure salutare, il giorno dopo».
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