Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy lancia contributi a fondo perduto per sostenere la digitalizzazione e la sostenibilità ambientale delle imprese nel settore tessile, moda e accessori. Scopri chi può beneficiare di queste agevolazioni e come fare domanda.
La moda italiana, rinomata per la sua qualità e creatività, è pronta a fare un passo avanti verso la sostenibilità e l’innovazione digitale. L’8 agosto 2024, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), insieme al Ministero dell’Economia, ha emanato un nuovo decreto per sostenere gli investimenti delle aziende del settore tessile, moda e accessori, focalizzati sulla transizione ecologica e digitale. Questo provvedimento mira a rafforzare la competitività delle imprese italiane e consolidare il prestigio del “Made in Italy” come sinonimo di eccellenza sostenibile a livello globale.
Chi può beneficiare dei contributi a fondo perduto?
I destinatari delle agevolazioni sono le piccole e medie imprese (PMI) operanti nel settore tessile, moda e accessori su tutto il territorio nazionale. Per accedere ai contributi, le imprese devono soddisfare i seguenti requisiti:
- Avere come codice ATECO 2007 prevalente uno relativo al settore tessile, moda o accessori, come comunicato all’Agenzia delle Entrate o alla Camera di commercio.
- Qualificarsi come PMI.
- Essere regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle Imprese presso la Camera di commercio competente.
- Operare in regime di contabilità ordinaria e avere almeno due bilanci di esercizio approvati.
- Non aver ricevuto aiuti non rimborsati o identificati come illegali o incompatibili dalla Commissione europea.
Le aziende che non soddisfano questi criteri, come quelle in stato di liquidazione o coinvolte in procedure concorsuali con finalità liquidatoria, saranno escluse dalle agevolazioni.
Come funzionano i contributi a fondo perduto?
Il decreto prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto per un totale di 15 milioni di euro, destinati a sostenere le aziende del settore moda nella loro transizione ecologica e digitale. Le agevolazioni possono coprire fino al 50% delle spese ammissibili, con un massimo di 60.000 euro per impresa. I contributi sono concessi in conformità con il regolamento de minimis e possono essere combinati con altri aiuti di Stato, purché nel rispetto dei limiti stabiliti dalle normative europee.
Quali spese sono coperte dai contributi?
I fondi messi a disposizione dal decreto mirano a incentivare l’adozione di tecnologie innovative e pratiche sostenibili. Le spese qualificabili per ottenere i contributi includono:
- Formazione del personale per l’adozione di nuove tecnologie e competenze.
- Implementazione di tecnologie avanzate come cloud computing, big data, intelligenza artificiale, blockchain, robotica, manifattura additiva, stampa 3D, Internet of Things, realtà aumentata, e altre soluzioni digitali volte al miglioramento dei processi aziendali.
- Ottenimento di certificazioni di sostenibilità ambientale, che possano migliorare l’immagine aziendale a livello globale.
- Servizi di analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment – LCA), conformi alle norme Uni En Iso 14040:2021 e Uni En Iso 14044:2021.
Queste spese devono derivare da contratti stipulati successivamente alla presentazione della domanda di contributo, garantendo così che le risorse vengano utilizzate per progetti nuovi e rilevanti.
Come presentare la domanda per i contributi?
Le domande di agevolazione devono essere presentate esclusivamente in formato elettronico attraverso la piattaforma online di Invitalia, disponibile sul sito ufficiale www.invitalia.it. I termini per la presentazione delle domande e ulteriori dettagli saranno specificati in un prossimo provvedimento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
La documentazione necessaria per la domanda include:
- Dichiarazioni sostitutive di atto notorio attestanti il possesso dei requisiti richiesti e i dati contabili degli ultimi due esercizi approvati.
- Una relazione descrittiva del percorso di sviluppo previsto per la transizione ecologica o digitale, con indicazione dei soggetti erogatori delle prestazioni e i curricula dei professionisti coinvolti.
- Preventivi per le prestazioni richieste.
- Una dichiarazione sull’eventuale possesso del rating di legalità e della certificazione della parità di genere.
Le domande saranno valutate sulla base di criteri finanziari e di gestione aziendale specifici, come l’indipendenza finanziaria e l’incidenza della gestione caratteristica sul fatturato. Saranno attribuiti punteggi alle imprese e ulteriori bonus percentuali per chi possiede certificazioni di legalità o parità di genere.
Un’opportunità per la moda italiana
Il decreto dell’8 agosto 2024 rappresenta una grande opportunità per le imprese del settore moda, tessile e accessori di innovarsi e diventare più sostenibili e competitive. I contributi a fondo perduto offerti dal governo possono rappresentare una spinta significativa per la transizione ecologica e digitale delle PMI italiane, consolidando il prestigio del “Made in Italy” nel panorama internazionale.
Le imprese interessate sono invitate a preparare la documentazione necessaria e a monitorare le comunicazioni ufficiali per non perdere questa occasione di crescita e innovazione.
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