diRedazione Veneto
La decisione della famiglia Tonazzo, nel mercato della carne della fine dell’Ottocento, già produceva hamburger di soia: ora si dedicherà del tutto alle proteine vegetali: «Contribuiamo alla salvaguardia del pianeta»
Nel mercato della carne dal 1888, la famiglia Tonazzo di Villanova di Camposampiero (Padova) abbandona completamente il settore per concentrarsi esclusivamente in quello delle proteine vegetali, cioè hamburger di soia e gli altri prodotti vegetariani che negli ultimi anni stanno spopolando con il marchio Kioene.
La volontà dichiarata è di far passare il messaggio per ragioni etiche. Queste le parole di Albino Tonazzo, amministratore unico di Kioene: «Si tratta di una scelta che abbiamo attentamente ponderato in famiglia e condiviso con i nostri collaboratori, una decisione con cui vogliamo dare il nostro contributo per la salvaguardia del Pianeta e un’alimentazione sempre più consapevole».
Fatturato di 50 milioni grazie agli hamburger vegetali
Il fatturato di Kioene sta crescendo da tempo, nel 2023 è stato di 53,4 milioni di euro, e quest’anno, secondo le proiezioni a fine anno, sarà di circa 65 milioni. Il gruppo Tomazzo nel 2023 ha chiuso sopra gli 80 milioni di euro di cui 50 grazie agli hamburger vegetali.
I dipendenti dell’azienda sono 300 di cui 270 già impiegati nei prodotti vegetariani e 30 sulla carne. Secondo i dati diffusi recentemente dal Crea, Centro alimenti e nutrizione, nel 2023 la metà degli italiani ha ridotto il consumo di carne e gli italiani, secondo le statistiche, sarebbero tra gli abitanti europei quelli che nutrono la fiducia più alta nei confronti dei prodotti vegetali.
Carne da cinque generazioni
Gli incassi del gruppo Tonazzo, dunque, erano già in nettissima prevalenza dovuti al relativamente nuovo business degli hamburger vegetali, tant’è che il 90% dei dipendenti già si occupava di quella filiera. Ma l’annuncio di lunedì segna comunque una svolta a suo modo storica, trattandosi di una famiglia che commercializza carne da cinque generazioni e che dal 31 dicembre prossimo dismetterà tutte le attività relative al business della carne (marchio Compa). Il gruppo assicura nuovi investimenti nel settore coperto con Kioen. Inoltre assicurano che utilizzeranno per gli hamburger vegetali i dipendenti che a Camposampiero si dedicavano alla carne, riconvertendo gli spazi. Tagliate e filetti faranno posto a cotolette e a base di ceci, melanzane e funghi.
I numeri del mercato «veggie»
Secondo il Good Food Institute, un’organizzazione non governativa internazionale che aiuta a costruire un sistema alimentare più sostenibile, sicuro e giusto trasformando la produzione di carne, in Europa nel 2022 il mercato al dettaglio degli alimenti a base vegetale valeva 5,8 miliardi di euro; solo due anni prima un miliardo in meno. L’Italia era il terzo mercato con vendite cresciute del 21% e già due anni fa valeva oltre 680 milioni di euro.
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