Omnia Technologies (ex DT Holding), gruppo con sede a Trevignano (Treviso) creato da Investindustrial per riunire in una piattaforma unica tecnologie di automazione e imbottigliamento per il settore del vino e delle bevande non alcoliche, dei prodotti lattiero-caseari e del farmaceutico, prepara un bond da 400-500 milioni di euro. Lo scrive Bloomberg, precisando che ad affiancare il fondo nell’operazione ci sarebbero Intesa Sanpaolo, Barclays e JP Morgan e che il lancio potrebbe avvenire già nella seconda parte di settembre.
L’emissione obbligazionaria, che sarebbe la prima per il gruppo, seguirebbe un accordo di finanziamento in pool ESG-Linked da 110 milioni di euro ottenuto nell’aprile 2023 da un pool di 10 tra le principali banche e operatori del credito italiani e internazionali. Tra questi ultimi si contano anche illimity Bank e il nuovo fondo di credito illimity Selective Credit o iSC gestito da illimity sgr (si veda altro articolo di BeBeez).
Le risorse incassate con il bond andrebbero a finanziare l’ultima tornata di acquisizioni condotta dal gruppo e sarebbe propedeutica all’avvio di un processo di disinvestimento da parte di Investindustrial l’anno prossimo. Omnia Technologies sarebbe valutata circa 1,5 miliardi di euro, sulla base di un fatturato di oltre 700 milioni.
Ricordiamo che il progetto Omnia Technologies è nato a inizio 2023 (si veda altro articolo di BeBeez), prendendo il via dalla vecchia DT Holding: il fondo Investindustrial VII aveva infatti acquisito, nel settembre 2020, il 73,5% di DT Invest srl e della controllata Della Toffola spa, uno dei principali sviluppatori e produttori di impianti tecnologicamente avanzati per l’industria enologica, con Vittorio, Francesco e Luciano Della Toffola, gli ex azionisti unici, che avevano mantenuto il 26,5% del capitale (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente il fondo nel 2021 ha prima rilevato Frilli, azienda italiana leader negli impianti per la distillazione, e poi ha acquisito Bertolaso, Ape Impianti e Permeare, tutte e tre aziende produttrici di macchinari per la produzione di vino e bevande, con le famiglie venditrici e gli altri azionisti storici delle società acquisite che hanno reinvestito con il fondo(si veda altro articolo di BeBeez). Poi nel 2023 è stata la volta delle acquisizioni di Comas e Favotto (si veda altro articolo di BeBeez) e di TMCI Padovan e Omega (si veda altro articolo di BeBeez).
Infine quest’anno a febbraio sono state acquisite Win&Tech e Innotec (si veda altro articolo di BeBeez). Poi lo scorso maggio è stata lanciata la nuova divisione dedicata all’high-speed beverage, focalizzata sulle tecnologie di soffiaggio, imbottigliamento, etichettatura e confezionamento, attraverso le acquisizioni di ACMI, SACMI Beverage e SACMI Labelling (si veda altro articolo di BeBeez), mentre il gruppo ha acquisito lo scorso luglio la francese Coquard Presses e la divisione CapEx della californiana ATPGroup e a inizio agosto l’italiana Nortan srl (si veda altro articolo di BeBeez).
A seguito delle tre acquisizioni della scorsa primavera, per un fatturato aggregato di 280 milioni, Omnia Technologies, aveva raggiunto un fatturato consolidato di circa 700 milioni di euro, di cui circa l’80% fuori dall’Italia, con 36 siti produttivi, 24 uffici commerciali in 16 paesi e un organico di più di 2.300 dipendenti, di cui più di 400 nel settore ricerca e sviluppo e ingegneria. Il gruppo, che è presente negli Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Spagna, Romania, Australia, Argentina, Cile e Messico, aveva chiuso il bilancio consolidato 2022 (l’ultimo disponibile in Camera di Commercio) con 239,9 milioni di euro di ricavi netti, un ebitda di 13,1 milioni e un debito finanziario netto di 9,7 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Ma nel frattempo il gruppo è appunto cresciuto in maniera significativa, grazie alla serie di acquisizioni.
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