Il progetto per la formazione e ricollocazione dei lavoratori del salotto in provincia di Matera, promosso dalla Provincia di Matera nell’ambito del Programma Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo 2007-2013, con un finanziamento pari a 1 milione 611 mila euro, è stato realizzato dal consorzio di agenzie formative I.S.F.I.Ma in collaborazione con l’Agenzia Provinciale per l’Istruzione e la Formazione Professionale, l’Orientamento e l’Impiego (AGEFORMA), e ha coinvolto dal 2008 al 2013 266 lavoratori in cassa integrazione o mobilità, offrendo loro percorsi formativi personalizzati e servizi di orientamento.
Altre 250 persone inoccupate sono state poi coinvolte, a partire dal 2015, in un progetto simile, finanziato sempre con fondi FSE per un importo di circa 600 mila euro, ai quali si sono successivamente aggiunte risorse della Regione Basilicata.Matera, la città dei Sassi patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO, è conosciuta non solo per la sua bellezza unica, ma anche per l’eccellenza del suo distretto del mobile imbottito, conosciuto come “Salotto di Matera”. Un comparto industriale florido, con una storia centenaria, che ha contribuito a dare lustro al made in Italy nel mondo.Le origini del distretto risalgono agli inizi del Novecento, quando la produzione di divani e poltrone era ancora un’attività artigianale. Nel corso del tempo, grazie alla tenacia e all’ingegno dei maestri materani, il settore si è evoluto e industrializzato, dando vita a un vero e proprio distretto produttivo, la cui produzione si contraddistingue per l’alta qualità, la cura dei dettagli e l’utilizzo di materiali pregiati, e che oggi conta oltre 100 aziende che impiegano circa 2.000 addetti.
Oltre al valore economico, il Salotto di Matera riveste un importante ruolo sociale, poiché le aziende del settore sono uno dei principali punti di riferimento per l’occupazione locale, soprattutto per i giovani. In poche parole, il distretto rappresenta una leva fondamentale per lo sviluppo del territorio e per il benessere della comunità.Negli ultimi decenni, però, complici anche le instabilità finanziarie globali, il settore ha vissuto un periodo di profonda crisi che ha causato la chiusura di centinaia di aziende, con la conseguente perdita di migliaia di posti di lavoro. Per fronteggiare questa situazione, le politiche di coesione sono intervenute attivando diversi progetti di riqualificazione professionale, con l’obiettivo di aiutare i lavoratori inoccupati a reinserirsi nel mercato del lavoro.
Gli interventi, espressamente mirati all’aumento dell’occupabilità dei lavoratori del Salotto di Matera, hanno avuto successo grazie anche a un approccio personalizzato e modulare alla formazione, circa il 70 per cento dei partecipanti ha trovato una nuova occupazione in diversi settori – tra cui edilizia, arredo e design, turismo – con in più la dotazione di nuove competenze e conoscenze spendibili nel mercato. Tali azioni di politiche attive del lavoro hanno inoltre rappresentato un esempio di collaborazione virtuosa tra le istituzioni locali, le parti sociali e le aziende, le quali hanno potuto beneficiare di una forza lavoro più qualificata.
Il progetto ha inoltre offerto ai partecipanti tirocini formativi presso aziende di vari settori, per permettere ai lavoratori di mettere in pratica le competenze acquisite, e servizi di accompagnamento al lavoro, per supportare i lavoratori nella ricerca di un nuovo impiego.
Le politiche di coesione hanno così contribuito in modo rilevante al mantenimento del distretto materano, che nel tempo è stato oggetto di ulteriori iniziative da parte della Regione Basilicata, anche sulla scia di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, e che oggi guarda alle sfide del futuro con rinnovata fiducia, grazie anche alla ripresa del settore nel periodo post-pandemico.
(A cura di FGB)
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