Siamo qui ad onorare il contributo che i valdostani seppero dare alla costruzione della Repubblica, fieri del loro apporto al Risorgimento e all’Unità d’Italia, sin dalla decisione unanime del Conseil Double della città di Aosta, nel 1849. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia in occasione dell’80mo anniversario della resistenza, della liberazione e dell’autonomia della Valle d’Aosta.
Il capo dello Stato ha poi ricordato quanto allora dichiarato: “Questa provincia d’Aosta sarà sempre parte integrante della bella penisola italiana”. “Non valsero a mutare questo atteggiamento decisioni infauste come la soppressione della Provincia operata dal governo Rattazzi nel 1859, con il declassamento a Circondario, nè i tentativi del fascismo di operare, anche in queste terre, l’umiliazione della popolazione autoctona cercando di sottrarle cultura e identità”, ha aggiunto.
“La Valle D’Aosta è sempre stata un elemento costitutivo del divenire d’Italia: era stata impegnata nelle lotte per il Risorgimento e nella Prima guerra mondiale. Una esperienza unica nei territori e nelle popolazioni di frontiera”, ha detto il capo dello Stato. “La Valle ha saputo interpretate appieno i valori della gente di montagna, essendone, a un tempo, depositaria e crocevia di incontri e scambi, come ha ricordato il presidente Testolin. Orgogliosa custode della propria autonomia seppe farsi ascoltare nel pieno della lotta, sino ad ottenere dal Governo Bonomi l’impegno – solennemente annunciato il 16 dicembre 1944 dal presidente del Consiglio in un messaggio -, la garanzia, dell’autonomia amministrativa e culturale, assieme alla espressione dell’elogio rivolto “ai Patrioti e a tutta la fedele popolazione della Val d’Aosta, per la lotta, intelligente, aspra, tenace e continua che, a prezzo di enormi sacrifici, conducono in difesa della libertà e dell’unità della Patria”, ha aggiunto.
Per Mattarella “valorizzare le specificità delle comunità collocate alle frontiere dell’Italia ha arricchito i valori di convivenza della nostra civiltà”. “Il tema della tutela delle minoranze linguistiche ha trovato collocazione all’art.6 della nostra Carta fondamentale. Ne costituisce attuazione anche la legge 482/1999, “Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche”, che ha introdotto una disciplina organica, così come, nelle Regioni ad autonomia speciale, si trovano specifiche disposizioni di tutela di minoranze presenti sul territorio: è il caso dell’art. 40 bis (1993) dello Statuto valdostano che riconosce alle popolazioni di lingua tedesca dei Comuni della Valle del Lys – comunemente riconducibili al popolo dei Walser – il diritto alla salvaguardia delle proprie tradizioni linguistiche e culturali”, ha aggiunto il capo dello Stato, secondo cui si tratta di una ricchezza e di un vanto per la Repubblica. “Un valore, quello delle terre e dei popoli di frontiera che la Unione Europea ha saputo far crescere e valorizzare, dando sempre più spessore alla nostra cultura europea. L’edificio della democrazia è opera che si perfeziona giorno dopo giorno”, ha affermato ancora Mattarella.
“Aosta e la sua Valle costituiscono uno dei cardini del sistema delle autonomie della Repubblica”, ha affermato Mattarella. “Una Repubblica, ce lo ricorda l’art. 114 della Costituzione che non è solo riassunta nell’ordinamento statale, ma è costituita “dai Comuni, dalle Province, dalle Regioni e dallo Stato”, ha aggiunto il capo dello Stato.
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