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L’alba di un nuovo giorno per il ciclo rifiuti nel Sannio. Ieri mattina sono iniziate le operazioni di rimozione dell’immondizia giacente nello Stir di Casalduni dal 23 agosto 2018, quando un rogo sicuramente doloso tuttora in cerca d’autore mandò in fumo i quantitativi abbancati in attesa di lavorazione e con essi il primo anello della filiera impiantistica.

Lo sbocco

Filiera rimasta ferma da allora. Sei lunghissimi anni fatti di polemiche, rimpalli di responsabilità, e soprattutto esplosione dei costi addebitati ai cittadini sulla Tari. Quello di ieri segna il primo, fondamentale passo per invertire la tendenza. Da Casalduni sono partiti i primi tir carichi delle 11.400 tonnellate accatastate nel capannone e sui piazzali dello Stir. Nel dettaglio, oltre 9mila tonnellate di frazione umida stabilizzata, 1.500 tonnellate di rifiuti urbani indifferenziati mai lavorati e circa 500 tonnellate di materiale imballato. Sono destinati in parte in Emilia Romagna, presso la piattaforma di Herambiente, e in parte allo Stir di Tufino e al termovalorizzatore di Acerra nel Napoletano.

I tempi

Per il completamento delle attività di rimozione bisognerà comunque attendere i primi mesi del 2025, secondo il cronoprogramma stilato dalla Regione, vero artefice dell’iniziativa. L’intervento rappresenta il primo, atteso step attuativo del più ampio Accordo di collaborazione istituzionale promosso da Palazzo Santa Lucia e siglato nel luglio scorso da Provincia, Ente d’Ambito, Samte e dalla società provinciale partenopea Sapna, partner tecnico delle attività. Il programma concordato comprende anche la realizzazione di una stazione di trasferenza per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti, prevista per la prima metà del prossimo anno, la riattivazione di una linea di lavorazione dello Stir calendarizzata per l’autunno del 2025, e la costruzione di un biodigestore anaerobico per il trattamento della frazione organica che dovrebbe vedere la luce tra la fine del 2026 e la prima metà del 2027. Il tutto grazie a un finanziamento da 43 milioni interamente messo a disposizione dalla Regione, che ha di fatto commissariato gli enti locali deputati, al fine di sbloccare la vertenza dopo anni costellati di litigi, ritardi e intoppi procedurali.

Le reazioni

Purtuttavia, sono improntate alla soddisfazione le reazioni degli attori istituzionali provinciali: «L’obiettivo di conseguire la normalizzazione e il rilancio del ciclo rifiuti nel Sannio che la Provincia sta perseguendo nell’ambito della collaborazione e l’apporto istituzionale, direzionale e finanziario della Regione – commenta il presidente della Provincia Nino Lombardi – si sta avvicinando sempre di più. Il conseguimento del ritorno in bonis della società partecipata Samte, la messa in sicurezza di discariche post mortem e la rimozione delle migliaia di tonnellate di rifiuti tal quale depositati da decenni a Toppa Infuocata nel territorio di Fragneto Monforte, sono le tappe più qualificanti di questo lavoro che continueremo a portare avanti con la massima determinazione e tutto l’impegno possibili. È appena il caso di evidenziare quello che questo avvio di rimozione di rifiuti combusti dallo Stir di Casalduni comporta sotto il profilo della protezione ambientale del territorio. Sono grato davvero per quanto la Regione, con il presidente De Luca e il vicepresidente e assessore all’Ambiente Bonavitacola, e tutta la struttura preposta, hanno fatto in questi anni». L’amministratore unico di Samte Domenico Mauro dichiara: «Dopo sei interminabili anni, è iniziato finalmente lo svuotamento dello Stir di Casalduni. Sono 72 mesi che il ciclo provinciale dei rifiuti è fermo. La Provincia e, per essa la Samte, in via sostitutiva dell’Ato, si occupa attualmente unicamente della gestione post mortem dei siti. Oggi però si vede in concreto la fine del tunnel, grazie soprattutto al lavoro posto in essere con lucidità e determinazione dalla Regione e dalla stessa Provincia. Per quanto riguarda la Samte conclude Mauro – vorrei sottolineare che questa società ha sempre lavorato in tutti questi anni nonostante le pesanti criticità in cui si è trovata. Condivido con il presidente Lombardi l’entusiasmo per questo momento tanto rilevante per la ripresa del ciclo provinciale dei rifiuti».



 

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