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Nasce il network italiano di Comunità energetiche. Sarà il più grande e il sole dovrebbe diventare la prima fonte del Paese

Vogliamo creare il pi grande network di Comunit energetiche rinnovabili in Italia. Il progetto ambizioso, non c’ dubbio, e lo sta portando avanti un’azienda tech olandese, Soly, nata nel 2013 e il cui obiettivo rendere l’energia solare a disposizione di pi persone possibili. L’azienda internazionale di Clean Energy Tech presente in cinque Paesi, compresa l’Italia (dall’inizio di quest’anno), ha 140 dipendenti sparsi un po’ in tutto il mondo e una ventina all’interno del nostro Paese. Vogliamo che il sole sia la prima fonte di energia, anche in Italia, entro il 2030, afferma Matteo Artero, country manager Italia di Soly, lasciando pochi dubbi all’immaginazione.

“Soly”, la clean energy tech company olandese, operativa anche in Italia, inaugura la sua rete di Comunit Energetiche. Obiettivo: ridurre, ogni anno, le emissioni di CO2 di oltre 3.500 tonnellate con una produzione di fino a 4mila megawattora

Ma cercando di essere un po’ pi concreti e cercando di capire in che modo potrebbe essere possibile collegare le diverse Comunit energetiche rinnovabili in Italia (che in tutto sono 154, tra comunit energetiche rinnovabili e configurazioni di autoconsumo collettivo, secondo i dati del Gestore dei servizi energetici), basti sapere che uno dei problemi principali proprio l’aspetto pratico, quello burocratico: l’iscrizione di produttori e consumatori alle stesse Cer. Ed ecco quindi quella che potrebbe diventare la risoluzione a tutti i problemi: Abbiamo costruito una serie di partner e collaboratori su tutto il territorio nazionale per la costituzione di nuove Cer o per l’inserimento di clienti di Soly in comunit energetiche gi esistenti, osservano i responsabili dell’azienda olandese.

Una rete di comunit gi costruite o in costruzione

Quando parliamo di network pi ampio di Cer in Italia intendiamo una fitta rete di comunit energetiche gi costituite – o in costituzione nei prossimi sei mesi – su tutto il territorio Italiano con un polo ampio nel Nord del Paese

, ma anche un incremento di comunit energetiche nel Sud e Centro Italia, aggiungono. L’obiettivo dei fratelli Van der Meulen, fondatori di Soly, ridurre le emissioni di Co2 in Italia di oltre 3.500 tonnellate all’anno, entro il 2030, creando la pi grande Comunit Energetica italiana. La rete quindi pu arrivare ad interessare tutti i clienti presenti e futuri di Soly in Italia, e si parla quindi di un potenziale di migliaia di famiglie gi nei prossimi anni.

Impatti del progetto

Fanno sapere da Soly che si produrrebbero fino a 4mila Megawattora all’anno, facendo risparmiare, sempre per ogni anno, da un milione e seicentomila fino a poco meno di due milioni e mezzo di chilogrammi di CO2. Giusto per capire l’impatto di un progetto del genere, i responsabili dell’azienda tech olandese affermano che come se facessimo a meno di 7milioni di chilometri con un’auto a benzina e di 4mila voli transoceanici.

Tariffe e contributi

Intanto, scendendo un po’ pi nel dettaglio del progetto, Artero, country manager Italia di Soly, spiega che I vantaggi economici di una Comunit Energetica dipendono molto dalla zona di residenza: se volessimo fare un esempio, per un comune con oltre 5mila abitanti, far parte della Cer, darebbe diritto a una tariffa incentivante, stimata a circa 0,14 euro a Kilowattora per 20 anni, in funzione della dimensione dell’impianto e del valore di mercato dell’energia; mentre, per i Comuni pi piccoli, accedere darebbe un ulteriore diritto a un contributo in conto capitale, pari al 40 per cento del costo dell’investimento, entro 120 giorni dall’attivazione della richiesta.

 

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