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La Regione Friuli Venezia Giulia ha appena annunciato un significativo contributo di 3 milioni di euro per la dismissione dei generatori di calore domestici vetusti e l’acquisto di nuovi impianti più ecologici. Questa iniziativa, presentata dall’assessore regionale alla Difesa dell’Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile, Fabio Scoccimarro, è volta a migliorare la qualità dell’aria e ridurre l’impatto ambientale dei metodi di riscaldamento obsoleti.

Il contributo regionale: obiettivi e benefici

L’assessore Scoccimarro ha illustrato i dettagli del contributo durante una conferenza stampa a Trieste. Il bando, destinato alle persone fisiche, riguarda gli impianti di riscaldamento in unità immobiliari residenziali e prevede il rinnovo degli impianti a biomassa legnosa e l’acquisto di pompe di calore o generatori a biomassa con una classe di qualità superiore a 4 stelle. L’iniziativa segue l’aumento dei costi del gas e si inserisce nel Piano per la qualità dell’aria approvato nell’ottobre 2023.

Modalità di accesso e scadenze

Le domande per il contributo possono essere presentate dal 3 ottobre 2024 al 4 novembre 2024, esclusivamente tramite un nuovo sistema telematico che sarà disponibile sul sito della Regione. Il bando prevede contributi distinti per i 12 Comuni con alti livelli di inquinamento (fino a 4.000 euro) e per gli altri Comuni (fino a 3.000 euro). Le spese ammesse includono la dismissione di impianti a biomassa con classe di qualità inferiore o uguale a 3 stelle e l’acquisto di nuove soluzioni più efficienti.

Impegno per la transizione ecologica

Scoccimarro ha sottolineato che l’obiettivo è di incentivare i cittadini verso una transizione ecologica attraverso contributi economici piuttosto che sanzioni. La Regione è pronta a incrementare i fondi disponibili in base alla domanda.

Per ulteriori dettagli e bando, visitate il sito della Regione al link del bando.

Ecco l’annuncio integrale e i dettagli

“La Regione ha destinato 3 milioni di euro alla dismissione di generatori di calore domestici vetusti, a fronte dell’acquisto di nuovi impianti più performanti ed ecologici. Un contributo pensato per mitigare gli effetti della combustione non ottimale dei metodi di riscaldamento casalinghi, il cui utilizzo è cresciuto rapidamente negli ultimi due anni a seguito del vertiginoso incremento dei prezzi del gas, e per proseguire nell’azione di salvaguardia della qualità dell’aria che trova concretezza nell’apposito Piano approvato nell’ottobre 2023”.

È quanto ha affermato l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro, che questa mattina a Trieste ha presentato in conferenza stampa i dettagli del contributo previsto per la dismissione di generatori di calore per il riscaldamento domestico a biomasse legnose e il contestuale acquisto di pompe di calore o generatori a biomassa combustibile solida con una classe di qualità superiore.

Il bando è rivolto alle persone fisiche e riguarda gli impianti di riscaldamento siti in unità immobiliari a uso residenziale sul territorio regionale. Come ha spiegato il rappresentante dell’Esecutivo, la platea dei potenziali fruitori è stata ampliata “grazie alla convenzione stipulata a luglio con le Camere di Commercio e al dialogo avviato con i produttori stessi degli impianti. Ora infatti, rispetto alla precedente versione della norma, abbiamo considerato nel contributo anche stufe e generatori di calore a biomassa combustibile solida aventi una classe di qualità uguale o superiore a 4 stelle. Inoltre – ha spiegato Scoccimarro – la piattaforma utilizzata per la presentazione delle domande di contributo gode di un’interfaccia innovativa per agevolare il cittadino: con ciò saremo i pionieri di un nuovo sistema informatico che, grazie alla sinergia con Insiel, verrà ottimizzato per la prima volta non solo per le imprese, ma anche per le persone fisiche anche per le prossime linee contributive”.

Le domande potranno essere presentate dalle ore 9.15 del 3 ottobre 2024 e sino alle ore 16.30 del 4 novembre 2024, esclusivamente attraverso il nuovo sistema telematico che sarà disponibile sul sito della Regione dallo stesso giorno di apertura del bando. Sono ammesse a contributo le spese sostenute dal 1° ottobre 2023 fino al giorno precedente alla presentazione dell’istanza. Le operazioni di ricezione della domanda, dell’istruttoria della pratica, della concessione e della liquidazione saranno in capo alla Camera di commercio nella cui circoscrizione territoriale rientra l’abitazione per la quale è presentata la domanda stessa.

Il contributo copre la dismissione di generatori di calore per il riscaldamento domestico a biomasse legnose di potenza inferiore o uguale a 35 kW, con classe di qualità inferiore o uguale a 3 stelle o non classificati, contestualmente all’acquisto e installazione di generatori di calore a biomassa combustibile solida di potenza inferiore o uguale a 35 kW (aventi una classe di qualità uguale o superiore a 4 stelle), oppure di pompe di calore elettriche aria/aria e aria/acqua di potenza inferiore o uguale a 35 kW.

Per quanto riguarda l’ammontare dell’importo concedibile, vi è distinzione tra i 12 Comuni in cui sono stati accertati superamenti dei valori obiettivo per il benzo(a)pirene negli anni 2019-2023 (Brugnera, Camino al Tagliamento, Cordovado, Morsano al Tagliamento, Pasiano di Pordenone, Prata di Pordenone, Pravisdomini, Ronchis, Sacile, Sesto al Reghena, Tolmezzo, Varmo) e i rimanenti Comuni della Regione. Nel primo caso, il contributo può raggiungere la quota di 2.000 euro per stufe e camini e di 4.000 euro per caldaie per riscaldamento domestico alimentate con combustibili solidi e pompe di calore elettriche aria/aria e aria/acqua. Nel secondo caso le cifre scendono rispettivamente a 1.000 e 3.000 euro.

“Ci aspettiamo grande partecipazione da parte delle nostre comunità per un contributo che vuole porsi a tutela della salute e della buona qualità dell’aria che respiriamo”, ha concluso Scoccimarro, assicurando che, a fronte delle richieste che saranno pervenute, “la Regione sarà pronta all’eventualità di rimpinguare il capitolo di spesa, confermando l’intento di accompagnare i cittadini nel processo di transizione ecologica non tramite sanzioni, bensì con l’erogazione di specifici contributi”.

 

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