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Il cambio di paradigma nel Mezzogiorno arriverà dai porti: non più cenerentole pronte a raccogliere le briciole dei grandi investimenti progettati a Genova o a Triste, ma specifici interventi per migliorare le loro specificità come punto di appoggio logistico al centro del Mediterraneo. Ci vogliono porti arredati e competitivi nel Sud per raccogliere la sfida del Piano Mattei e, soprattutto, per soddisfare quel binario energetico Sud/Nord che è diventato strategico dopo la guerra tra Russia e Ucraina. E se tanto mi da tanto non bisogna sorprendersi se alle sole regioni del Sud il Pnrr per i porti ha messo a disposizione il 43,1% delle risorse complessive in questo ambito assegnando ben 1.223,48 milioni di euro contro 1,612 milioni andati complessivamente ai porti del Centro e Nord Italia. 

I porti del Sud  

Ma vediamo il dettaglio delle opere finanziate così da avere un’idea complessiva di come le infrastrutture portuali del Sud dovranno solidificare la loro presenza strategica sul territorio. E partiamo proprio dall’Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale, quella competente per i porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia. Gli interventi per il porto di Napoli sono diversi e tutti regolarmente partiti secondo il cronoprogramma fissato dal ministero. Per il potenziamento e la riqualificazione delle infrastrutture dell’area monumentale del porto di Napoli destinate al traffico passeggeri, alle attività portuali e di collegamento con la città il Pnrr ha stanziato 26 milioni di euro.

Per il prolungamento e rafforzamento della Diga Duca D’Aosta 150 milioni di euro. Per il completamento della darsena di Levante, i lavori di ripristino di una parte della cassa di colmata sita in località Vigliena, compreso il dragaggio dei sedimenti di una parte dei fondali portuali e loro rifluimento in vasca 20 milioni di euro. Il riassetto dei collegamenti ferroviari di ultimo miglio e della rete viaria portuale 20 milioni. Cold Ironing (la possibilità di collegare le navi alle banchine con l’elettricità e spegnere i motori) 25 milioni di euro. 

Il porto di Salerno

E veniamo a Salerno. Dragaggio del porto commerciale di Salerno e del canale di ingresso fase 2 stanziati 40 milioni di euro; per il prolungamento del molo Manfredi 15 milioni di euro e per il consolidamento ed adeguamento funzionale di alcuni moli e banchine 40 milioni di euro. È sempre a Salerno realizzazione del 2° lotto del 1° stralcio dell’intervento Porta ovest con Raddoppio del viadotto stradale di collegamento al porto 10 milioni. E poi per il Cold Ironing 15 milioni.

Gli altri porti del Sud

Tra i porti maggiormente interessati c’è sicuramente quello di Taranto. Si parte con la Nuova diga foranea di protezione del porto fuori rada di Taranto tratto di levante con 20 milioni di euro e con la Diga foranea fuori rada – tratto di ponente con 15,700 milioni di euro.

C’è poi la realizzazione di un impianto di cold ironing presso le banchine pubbliche del porto di Taranto finanziato con 35 milioni di euro; la realizzazione di un impianto di cold ironing presso il Molo Polisettoriale del porto di Taranto finanziato con 12 milioni di euro. E la realizzazione di un impianto di cold ironing presso il Pontile Petroli del porto di Taranto finanziato con 8 milioni di euro. Per Gioia Tauro, invece, porto tra i più moderni ed attrezzati del Mediterraneo grazie ad investimenti privati, stati stanziati solo 2 milioni di euro per l’elettrificazione delle banchine Ro. Ro.

Altro porto, invece, dove il Pnrr è intervenuto pesantemente è quello di Palermo. Consolidamento delle banchine sud del Molo Piave ed adeguamento e messa in sicurezza statica delle banchine Santa Lucia e Vittorio Veneto Molo Santa Lucia e banchina Vittorio Veneto: 30 milioni di euro. Banchina sud Molo Piave: 15 milioni di euro per un totale di 45 milioni di euro Palermo Consolidamento molo sopraflutto Acquasanta 12 milioni di euro. E per il nuovo impianto elettrico nell’area portuale 32 milioni di euro. A Catania, invece, 70 milioni per il consolidamento e ricarica della mantellata della diga foranea del rafforzamento e potenziamento della testata.

Per il porto di Brindisi previsto il completamento dell’infrastruttura portuale mediante banchinamento e realizzazione della retrostante colmata tra il pontile petrolchimico e costa morena est (I e II lotto). Per questo intervento il finanziamento è di 58 milioni di euro per i due lotti. Sempre a Brindisi previsto banchinamento e recupero funzionale dei piazzali della colmata di Capobianco (ex British gas) e realizzazione dei dragaggi ad esso funzionali sino alla quota -12 metri sul livello del mare finanziato con 30 milioni di euro. Per Brindisi previsto anche 18 milioni per l’elettrificazione della banchina destinata alle crociere.

A Trapani lavori di dragaggio dell’avamporto e delle aree a ponente dello sporgente Ronciglio previsti 67 milioni di euro. C’è anche un Intervento di Green port per 6 milioni di euro. Per Termini Imerese e Porto Empedocle nuovi impianti elettrici di illuminazione delle aree portuali previsti interventi da 6 e 3 milioni di euro.
L’Adsp dello Stretto ha invece ottenuto 50 milioni di euro per Stretto green – transizione energetica della mobilità marittima nell’area dello Stretto e per il deposito costiero di Lng-ed elettrificazione. A Cagliari interventi nel Porto storico con l’impianto di alimentazione elettrica navi in sosta finanziato con quasi 21 milioni di euro. Sempre a Cagliari – Porto canale – previsto impianto di alimentazione elettrica navi in sosta con una spesa di quasi 13 milioni di euro. 



 

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