I fallimenti delle startup statunitensi sono aumentati del 60% nell’ultimo anno, a causa dell’esaurimento dei fondi raccolti durante il boom tecnologico del 2020-21.
Le perdite aziendali non sono state affatto limitate alle piccole patatine fritte del mondo degli affari. Tra queste, la startup Olive, valutata 4 miliardi di dollari nel 2021, e la società di autotrasporti Convoy, valutata 3,8 miliardi di dollari nel 2022, solo per citarne due. E sono un segno dei tempi dei tassi di interesse. Solo pochi anni fa, i tassi di prestito vicini allo zero percento significavano che gli investitori erano felici di versare secchiate di denaro a basso costo nelle startup più rischiose, facendo salire le loro valutazioni nella speranza di cavalcare un’onda redditizia. Ma quando i tassi sono saliti, i fondi di venture capital hanno faticato a raccogliere denaro da prestare e le valutazioni delle startup sono crollate. Quando gli investitori si sono allontanati da tutte le società legate all’intelligenza artificiale, tranne quelle più interessanti, hanno costretto molte nuove imprese a chiudere i battenti.
Non sono solo le imprese a sentirsi scottate dal rincaro dei costi di finanziamento: anche le famiglie stanno soffrendo. Per questo motivo, la prossima mossa della Federal Reserve è molto importante. Si prevede che la banca centrale abbasserà i tassi d’interesse, una mossa che darebbe una spinta all’economia, al mercato azionario e alle finanze delle famiglie. Ma quanto profondamente ridurrà i tassi e quanto rapidamente gli effetti stimolanti si faranno sentire è ancora incerto.
Ultimamente i mercati sono stati volatili. La speranza di una riduzione dei tassi di interesse ha spinto i titoli al rialzo, mentre i timori di recessione li hanno fatti scendere. E mentre i dati economici della scorsa settimana hanno suggerito che gli Stati Uniti potrebbero benissimo evitare una potenziale recessione, gli investitori volubili tengono il cursore sul pulsante di vendita, pronti a reagire a ogni minimo sentore di cattiva notizia.
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