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Sono 6 i decreti attuativi attesi dagli operatori per poter applicare le restrizioni imposte dal Dl 39/2024, come la Comunicazione antifrode

Immagine di freepik

La comunicazione antifrode ha il compito di monitorare le spese sostenute e i benefici dell’agevolazione

Sono passati 4 mesi dall’entrata in vigore del DL n.39/2024 conosciuto anche come Decreto Superbonus. Mentre le ripercussioni sul blocco delle cessioni e le restrizioni per i soggetti ancora abilitati a sfruttare la misura per la riqualificazione si sono fatte ampiamente notare, non sembra esserci traccia dei Decreti Attuativi indispensabili per applicare correttamente le misure. 

E’ il caso della comunicazione antifrode, adempimento richiesto per i lavori avviati nel 2023 e nel 2024 ancora non conclusi, che se non correttamente rispettato può portare anche ad incorrere in sanzioni di oltre 10mila euro. Ma quali documenti inviare resta ancora un mistero, il Dpcm contenente i dettagli si sta facendo attendere.

Cos’è la Comunicazione antifrode Superbonus

Promesso a maggio 2024 il Decreto attuativo contenente i dettagli sulla comunicazione antifrode Superbonus rimane un’incognita.

Come sottolineato, l’obbligo di tale comunicazione è stato introdotto dal Dl n.39/2024 sulla scia del precedente Dl n.212/2023 e riguarda tutti i soggetti che hanno presentano una Cilas o un’istanza per un titolo abilitativo legato Superbonus entro il 31 dicembre 2023 e quelle inviate dopo il 1° gennaio 2024. Per loro vige l’obbligo di trasmettere ad ENEA alcuni dati essenziali per il monitoraggio delle spese sostenute e dell’agevolazione. 

Ma i dettagli sui documenti da inviare ancora non ci sono, dato che sarà il Dpcm a fornire i contenuti. 

L’unica indicazioni al momento disponibile è l’elenco sommario fornito dal DL n.39/2024 che però non basta a far dormire tranquilli gli operatori che, nel caso di errori rischiano oltra alla multa anche la perdita dell’agevolazione

In linea generale, ciò che dovrà essere comunicato ad ENEA riguarda:

  • i dati catastali relativi all’immobile oggetto degli interventi; 
  • l’ammontare delle spese sostenute nell’anno 2024 alla data di entrata in vigore del decreto 39/2024;
  • l’ammontare delle spese che prevedibilmente saranno sostenute successivamente alla data di entrata in vigore del decreto negli anni 2024 e 2025; 
  • le percentuali delle detrazioni spettanti in relazione alle spese sostenute.

Al palo altri sei decreti attuativi

In realtà la Comunicazione antifrode Superbonus è solo uno dei decreti attuativi rimasti in sospeso. Al momento non si conoscono dettagli nemmeno sulla polizza catastrofe e sulla comunicazione anti-usura, entrambi in attesa di decreto attuativo. 

L’unico provvedimento già in essere è il Fondo Indigenti Superbonus, il cui Dm è stato recentemente firmato dal MEF, ma che comunque ancora attende il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate sulle modalità di trasmissione della richiesta. Il contributo a fondo perduto è destinato ai richiedenti il Superbonus con un reddito familiare inferiore ai 15mila euro e prevede la copertura delle spese rimaste fuori dal passaggio dal Superbonus 110% o 90% al Superbonus al 70%.

 

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