Sono sei i progetti avviati in Umbria per l’installazione complessiva di 60 pale eoliche in altrettante aree della regione. Mentre la Sardegna dice no all’eolico con proteste da parte di comitati e cittadini, anche nel cuore verde d’Italia c’è chi è contrario alla realizzazione degli impianti. Anche l’associazione ambientalista Italia Nostra Foligno si oppone alla realizzazione di uno di questi progetti.
I progetti e le aree In particolare gli impianti progettati in Umbria coinvolgono le aree di Orvieto e Castel Giorgio con il progetto Phobos che prevede l’installazione di 7 pale, le aree di Gualdo Tadino e Nocera Umbra con 10 pale, l’area di Serravalle di Chienti, Foligno e Nocera Umbra con il progetto Energia ecosostenibile che prevede 10 pale, il progetto del Monte Busseto interesserà poi l’area tra Nocera Umbra e la Valtopina con 10 pale, il progetto Lucky wind riguarda l’area di Trevi, Sellano e Foligno con altre 12 pale e infine il progetto di Monte Burano a Foligno, contro il quale si scaglia l’associazione Italia Nostra.
Le dichiarazioni «Le recenti politiche energetiche nazionali e gli obiettivi di sostenibilità climatica adottati a livello europeo, grazie anche alle semplificazioni, rischiano di deturpare alcune delle aree più belle dell’Umbria – dichiarano i rappresentanti folignati di Italia Nostra – Non solo i crinali appenninici del confine umbro-marchigiano, ma anche le colline a ridosso di Orvieto, ove non spira una bava di vento, nulla pare fermare la proliferazione di impianti sotto la spinta degli incentivi che pesano sulla bolletta elettrica degli italiani».
I numeri Per quanto riguarda l’impianto Monte Burano, Italia Nostra Foligno ha presentato le sue osservazioni facendo presente che l’installazione sui crinali più interessanti sotto il profilo naturalistico e paesaggistico della montagna folignate comporterà complessivamente «42mila metri quadrati con opere provvisionali con il livellamento di 4mila metri quadrati di terreno per le piazzole delle torri; 48mila metri quadrati per la realizzazione di nuove strade libere e prive di ostacoli con fondo stradale compatto e livellato largo dai 5 ai 6,5 metri; 3mila metri quadrati per la realizzazione della cabina; 22mila metri quadrati di aree di trasbordo ed ancora ulteriori altre aree non specificate». La porzione di territorio investita dai lavori equivarrebbe quindi a oltre 110mila metri quadrati di terreno, pari a 15 campi da calcio.
Valutazioni paesaggistiche L’associazione definisce poi «grave è anche l’affermazione che la committenza, consapevole che ben 7 torri ricadano su zone gravate da usi civici abbia ‘già interpellato un perito demaniale al fine di accertare lo storico catastale relativo ai terreni d’interesse, che in un secondo momento saranno poi sottoposti, mediante delibera della giunta regionale, ad un cambio di destinazione d’uso’». Sempre Italia Nostra Foligno ritiene che sia «incompleta» sia la valutazione degli impatti sul patrimonio culturale e paesaggistico effettuata che uno studio specifico della ventosità dei luoghi.
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