Proprio per quanto riguarda l’andamento demografico, l’Istat nelle scorse settimane ha fotografato un Paese a due velocità. Nell’ultimo decennio, dal primo gennaio 2014 al primo gennaio 2024, in Italia la popolazione delle aree interne è scesa del 5 per cento, quella dei centri dell’1,4 per cento. “Dobbiamo continuare a investire su politiche legate alla natalità – sostiene – ma è ovvio che serva una maggiore attenzione per le aree interne e per la montagna. Proprio in questo senso vanno i disegni di legge su cui sta lavorando Fratelli d’Italia al Parlamento che chiedono politiche specifiche come l’istituzione di ‘zone franche di montagna’. Anche in Regione Lombardia, stiamo confrontandoci su questi temi che interessano la ZES ed altre forme di defiscalizzazione nelle aree interne, oltre che il sostegno alla famiglia. L’inversione di tendenza nell’epocale crisi demografica che stiamo vivendo, può avvenire solo affrontando con decisione questo problema, comprendendone le origini e mettendo a punto interventi mirati, non soltanto di carattere economico, ma culturale e sociale”.
Nel frattempo, tutti possono comunque dare un proprio contributo. “Semplicemente cercando di essere vicini alle persone che vivono in montagna – conclude Zamperini – per esempio aderendo alla campagna estiva di Uncem ‘Io compro in valle, la montagna vivrà’. Basta fermarsi ad acquistare o consumare qualcosa nei negozi, bar e ristoranti delle terre alte, un segno di vicinanza al territorio e un atto di sostegno all’economia locale che non salva solo un’attività, ma un luogo che svolge anche una funzione sociale e aggregativa”.
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