Las Vegas è nota come mondo a parte, come realtà dove tutto è possibile proprio perché – in origine – non c’era nulla. Molti di voi sono familiari con questo concetto perché conoscono i monumenti, città e pezzi di storia che sono stati riprodotti a Sin City, dalle Piramidi egizie ai paesaggi veneziani fino ai vulcani. Ma anche nel cibo ci sono storie di questo genere, come ad esempio quella del cocktail di gamberi. Che magari non lo sapevate, eppure pare proprio che sia nato a Las Vegas.
Il cocktail di gamberi è davvero nato a Las Vegas?
L’introduzione può apparire una presa in giro, perché è davvero improbabile pensare che il piatto tradizionale di una città nel bel mezzo del deserto sia a base di gamberi. Eppure, pare davvero che sia così. O meglio, il cocktail di gamberi venne inventato proprio in un casinò di Las Vegas, e precisamente al Golden Gate.
In realtà, pare che l’inventore di questo piatto così fresco e accattivante sia un barista di Boston rimasto – ahilui – anonimo, che nei primi anni ’40 pensò di sfruttare l’abbondanza di gamberi per servirli ai suoi clienti in maniera inedita. Tuttavia, lo “shrimp cocktail” vero e proprio divenne famoso solo quasi 20 anni dopo, e proprio a Sin City. Il tutto si deve a Italo Ghelfi, imprenditore figlio di immigrati italiani che operava in California, nella baia di San Francisco.
Italo Ghelfi, l’italoamericano inventore dello shrimp cocktail
Nella seconda metà degli anni ’50, Ghelfi aveva rilevato la proprietà del Westerner club, a Downtown, insieme ad altri soci. Essendo appunto Ghelfi divenuto manager del club, decise di rinominarlo in Golden Gate.
Rinominare il casinò però non bastò a Ghelfi per placare la nostalgia di casa. Così, nel 1959, il manager decise di introdurre un nuovo piatto in promozione, proprio a base di quei gamberi che sulla Baia abbondavano, e di cui Ghelfi era evidentemente ghiotto.
La cosa era resa possibile dal progresso tecnologico del secondo dopoguerra nella refrigerazione e nei trasporti, che permetteva un approvvigionamento costante di crostacei anche in mezzo al deserto del Nevada.
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Nasce così lo “shrimp cocktail”, che il Golden Gate iniziò a offrire in promozione ad appena 50 centesimi.
Il piatto, che originariamente consisteva in una coppa Martini servita con ketchup, salsa al rafano, succo di limone, pepe nero e gamberi cotti appesi sul bordo del bicchiere, ebbe un successo clamoroso e non è esagerato dire che attirò per diversi anni autentiche folle al Golden Gate. Il casinò ne vendeva anche più di 2000 porzioni al giorno e, nel 1991, il Golden Gate celebrò il venticinquemilionesimo cocktail di gamberi venduto.
Un antipasto globale
Così, nato dalla nostalgia per la California di un imprenditore italoamericano, il cocktail di gamberi divenne presto l’antipasto più cool in tutti gli Stati Uniti e anche oltre. La tradizione è andata avanti per anni giungendo ai giorni nostri. Il prezzo è ovviamente cambiato, perché oggi servono circa 12 dollari per gustare un cocktail di gamberi a Las Vegas. La ricetta, grosso modo, è sempre la stessa anche se con qualche variazione. In Italia è molto più diffuso l’uso della maionese al posto del rafano, per creare la classica salsa rosa.
Che sia col rafano o la salsa Worcester, con o senza una spruzzatina di cognac, il cocktail di gamberi è ancora oggi piuttosto diffuso tra gli antipasti, soprattutto in estate. Chissà, magari lo avete gustato proprio ieri sera. Ma forse non sapevate di star mangiando un piatto inventato a Las Vegas.
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(Immagine di copertina: Flickr – stu_spivack)
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