Ricco bonus in vista per questi lavoratori: 5.000 euro all’anno per pagare l’affitto. Ecco chi potrà ottenere il contributo.
Al giorno d’oggi, si sa, la questione dell’affitto è un punctum dolens per molte famiglie italiane, costrette a barcamenarsi con costi degli alloggi sempre più alti. Ma il problema non investe solamente i nuclei familiari. Riguarda anche le imprese quando c’è la necessità di trasferire in un’altra sede i propri dipendenti per necessità lavorative.
Si capisce agevolmente dunque quanto possa essere preziosa – una vera boccata d’aria – l’idea di un bonus affitto di importo pari a 5.000 euro al mese (equivalenti a poco più di 415 euro mensili) per pagare l’affitto. La proposta è stata messa sul tavolo lo scorso giovedì 8 agosto durante una discussione tra il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini.
Si tratta di una soluzione che rappresenterebbe un corposo aiuto per le imprese, spesso in difficoltà nel trattenere personale qualificato e di non facile reperibilità. Ma cosa prevede la proposta di un bonus affitto? A chi spetteranno i 5.000 euro annuali per sostenere i costi dell’alloggio?
Bonus affitto da 5.000 euro annuali: a quali lavoratori spetterà
Le aziende italiane avranno la possibilità di garantire fino a 5.000 euro all’anno ai loro dipendenti per pagare l’affitto. Una novità a cui guardano il Governo di Giorgia Meloni e i sindacati delle imprese per venire incontro ai dipendenti costretti a trasferirsi a causa del lavoro. E anche per non spingerli verso le dimissioni per via dei costi elevati richiesti da un trasferimento, in prima fila quelli per il pagamento dell’affitto.
Il bonus affitto verrà erogato sotto forma di welfare detassato e decontribuito, almeno stando a quanto riferito dal Corriere della Sera del 9 agosto. Il quotidiano di via Solferino precisa che la misura spetterà soltanto ai lavoratori con un reddito lordo non superiore a 35.000 euro.
Ci sono ancora diversi dettagli da chiarire. Non è escluso però che la misura non possa trovare spazio già nella prossima manovra di Bilancio, dove potrebbe rientrare all’interno di un più organico “piano casa”. Sui suoi canali social il ministro Urso non ha trattenuto l’entusiasmo per le novità positive emerse dall’incontro.
Dal confronto con il presidente di Confindustria «è emersa una piena sintonia sulle priorità della politica industriale», ha scritto il ministro su Facebook parlando di un «un confronto molto produttivo, che ha permesso di tracciare la strada da percorrere insieme nei prossimi mesi».
Gli incontri hanno evidenziato, aggiunge Urso, «una significativa convergenza tra le esigenze delle imprese e quelle dei sindacati». Ci sono insomma tutte le premesse per fare una proficua politica industriale in grado di coinvolgere tutte le parti sociali in progetto comune benefico per tutto il sistema Paese, ha concluso il ministro delle Imprese e del Made in Italy.
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