ANCONA – Cgil, Cisl e Uil parlano di emergenza sociale. Ritengono grave la decisione di Governo e Regione «di non rifinanziarli dal 2023» e auspicano che la somma stanziata dal Comune possa essere aumentata «con apposita variazione di bilancio già per questa annualità»
«Le quasi mille domande per il contributo affitti giunte al Comune di Ancona, di cui parla l’assessore Latini, dimostrano come la questione dell’abitazione rivesta ormai un ruolo centrale nel panorama delle emergenze sociali. Già nel 2022 erano giunte 1027 domande. A maggior ragione risulta molto grave la decisione del Governo centrale e poi della Regione Marche di non rifinanziare i fondi per il contributo affitti lasciando, dal 2023, di fatto i Comuni soli di fronte a problemi di queste dimensioni». A parlare sono i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil territoriali di Ancona.
In un comunicato a firma congiunta, le organizzazioni sindacali rivendicano con forza «il fatto come il provvedimento del comune di Ancona sia frutto di un suggerimento di Cgil Cisl e Uil territoriali di Ancona e di un confronto costruttivo con l’amministrazione comunale che si è resa disponibile al dialogo, mettendo nuovamente a disposizione risorse che in precedenza erano assegnate al sostegno per la Tari. Ciò dimostra che quando c’è la volontà di costruire insieme, si riescono a fare cose importanti per i cittadini. Tuttavia per garantire un contributo di 500 euro a tutte le domande presentate servirebbero risorse quasi doppie a quelle previste. L’auspicio è pertanto che, vista l’entità delle richieste, si possa aumentare il fondo affitti, che attualmente ammonta a circa 245 mila euro, con apposita variazione di bilancio già per questa annualità» concludono di Cgil, Cisl e Uil territoriali di Ancona.
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