Da tifosi milanisti, è difficile accettare la notizia della cessione di Pierre Kalulu alla Juventus, una delle nostre principali concorrenti per lo Scudetto. Ma la questione non è solo emotiva, è anche strategica. È davvero necessario cedere un giovane difensore promettente, sebbene da noi fosse indietro nelle gerarchie, a una diretta avversaria, e per di più accettare un prestito a cifre che sembrano sottovalutare il suo potenziale?
Parliamo di un accordo che vede Kalulu lasciare Milano per meno di 20 milioni di euro (per la precisione prestito oneroso a 3.5 milioni con diritto di riscatto a 14, 3 di bonus non confermati e 10% della futura rivendita) una cifra che, a nostro avviso, non è troppo congrua per il valore del giocatore. Ricordiamoci che Huijsen, un giovane altrettanto promettente, è andato via dalla Juventus per 15 milioni più 3 di bonus. Quindi, perché non insistere per una valutazione più alta o almeno per una cessione definitiva?
Kalulu alla Juventus, un’operazione che non convince
Non convince affatto questa operazione. Capiamo la necessità di sfoltire il reparto difensivo, soprattutto considerando che al momento il Milan dispone di cinque centrali, e Kalulu, probabilmente, è l’ultimo nelle gerarchie. Tuttavia, la formula del prestito alla Juventus lascia perplessi. Se la Juventus avesse offerto subito 20 milioni di euro a titolo definitivo, allora sarebbe stato un sì, senza troppe esitazioni. Ma così, con un prestito che sembra quasi un regalo, stiamo rischiando di rafforzare un’avversaria senza ottenere un ritorno immediato adeguato.
Non siamo convinti che la Juventus stia facendo un affare perfetto, anzi, analizzando la loro strategia di mercato, si nota una certa confusione: passare da obiettivi come Calafiori e Todibo per poi puntare su Kalulu e Cabal dimostra che non hanno le idee chiarissime. Ma questi, in fin dei conti, sono fatti loro. Al contempo, non si può negare che Kalulu alla Juventus sia una pedina preziosa per un allenatore come Thiago Motta. È un difensore duttile, capace di giocare sia come terzino bloccato che come centrale, anche se, va detto, non eccelle con la palla tra i piedi.
Il problema delle condizioni dell’affare
Il problema principale per il Milan non è tanto la valutazione del giocatore, quanto le condizioni dell’affare. Accettare un prestito senza avere la certezza di monetizzare subito e in modo congruo, sembra un azzardo. Cedere Kalulu alla Juventus, un giovane che ha dimostrato di poter tenere il campo in partite importanti, spedirlo nella rosa di una rivale diretta è un rischio, specialmente se la Juventus dovrà ancora investire su altri fronti, come Koopmeiners e un esterno d’attacco.
Dal lato Milan, è comprensibile la volontà di alleggerire il reparto difensivo e fare spazio a chi, nelle gerarchie attuali, è più avanti di Kalulu. Ma farlo a queste condizioni, a favore di una squadra che potenzialmente ci contenderà lo scudetto, solleva dubbi sulla lungimiranza dell’operazione.
Conclusione? Se cedere uno dei centrali è necessario, facciamolo, ma con una strategia chiara e senza fare favori alle rivali. Il Milan deve essere sempre attento a non indebolirsi, soprattutto se questo significa rafforzare chi lotta per lo stesso obiettivo.
Una plusvalenza che vale quello che vale
Infine l’aspetto economico della faccenda: il Milan ha acquistato Pierre Kalulu dall’Olympique Lyonnais. Kalulu è stato ingaggiato dal Milan nel luglio 2020, quando il suo contratto con il Lione stava per scadere. In realtà, è arrivato al Milan a parametro zero, un colpo significativo per il club rossonero, dato il talento del giocatore. Questo significa, in sostanza, che tutto quello che entrerà da quest’operazione sarà una vera e propria plusvalenza.
Nonostante non avesse mai giocato una partita ufficiale con la prima squadra del Lione, Kalulu era molto apprezzato per le sue prestazioni nelle giovanili e con la seconda squadra. Al Milan, ha rapidamente dimostrato il suo valore, guadagnandosi spazio nella prima squadra e diventando una pedina importante nella difesa del club.
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