Congedo con Legge 104 a un familiare e permessi a un altro? L’INPS conferma che è possibile con una circolare. Ecco nel dettaglio cosa dice (scopri le ultime notizie su Invalidità e Legge 104, categorie protette, diritto del lavoro, sussidi, offerte di lavoro e concorsi attivi. Leggile gratis su WhatsApp, Telegram e Facebook).
Congedo con Legge 104 a un familiare e permessi a un altro: si può
Nel Messaggio n. 4143 del 22 novembre 2023, l’INPS ha fornito chiarimenti importanti riguardo alla possibilità di combinare congedo con Legge 104 a un familiare e permessi a un altro.
L’INPS ha chiarito che, sebbene il congedo straordinario per assistere una persona con disabilità grave non possa essere concesso a più di un lavoratore contemporaneamente, è possibile autorizzare sia il congedo straordinario che i permessi Legge 104 a più familiari per la stessa persona disabile. Tuttavia, questi benefici devono essere fruiti alternativamente, e mai negli stessi giorni.
Ad esempio, se un lavoratore (come un coniuge o un figlio) richiede il congedo straordinario per assistere una persona disabile grave, un altro familiare, come un altro figlio, può richiedere i tre giorni di permesso mensile previsti dall’articolo 33 della Legge 104/1992. La condizione, come abbiamo detto, è che tali benefici non siano fruiti negli stessi giorni.
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Richieste di congedo con Legge 104 a un familiare e permessi a un altro
L’INPS ha anche specificato che è possibile approvare una domanda di congedo straordinario anche se per lo stesso periodo sono già state rilasciate autorizzazioni per i tre giorni di permesso mensile, il prolungamento del congedo parentale (previsto dall’art. 33 del Decreto Legislativo n. 151/2001) o le ore di permesso alternative al prolungamento.
Cos’è e a chi spetta il congedo straordinario
Dopo aver chiarito come sia possibile ottenere congedo con Legge 104 a un familiare e permessi a un altro, ricordiamo in cosa consistono e a chi spettano le agevolazioni.
Il congedo straordinario è un beneficio che consente di usufruire di un congedo biennale retribuito per assistere una persona con disabilità grave. Questo diritto è stabilito dall’ex art. 42, comma 5, del Decreto Legislativo n. 151/2001.
I requisiti per ottenere questo congedo includono la convivenza con la persona disabile e il rispetto dell’ordine di priorità stabilito dalla legge.
In particolare, il congedo è concesso al coniuge convivente della persona disabile, alla parte di un’unione civile, o al convivente di fatto, come previsto dall’articolo 1, comma 20, della Legge 20 maggio 2016, n. 76.
Se queste figure non possono richiedere il congedo per decesso, mancanza o patologie invalidanti, il diritto passa ai genitori, anche adottivi. In caso di decesso, mancanza o patologie invalidanti dei genitori, il congedo può essere richiesto da uno dei figli conviventi, o, in mancanza di questi, da uno dei fratelli o sorelle conviventi. Se anche questi ultimi non possono usufruirne, il congedo spetta a un parente o affine entro il terzo grado convivente.
Il congedo straordinario non può superare i due anni di durata complessiva per ogni persona con disabilità grave, e può essere utilizzato solo se la persona da assistere non è ricoverata a tempo pieno, a meno che i medici richiedano la presenza del familiare.
Inoltre, lo stesso lavoratore non può usufruire contemporaneamente del congedo straordinario e dei permessi 104 per assistere la stessa persona.
Cosa sono e a chi spettano i permessi con la Legge 104
Anche i permessi con Legge 104 sono un beneficio riservato ai lavoratori che assistono un familiare con disabilità grave. Questi permessi possono essere utilizzati per un massimo di tre giorni al mese o due ore al giorno, e possono essere fruiti in modo continuativo o flessibile, a seconda delle necessità del lavoratore e del familiare assistito.
I permessi sono concessi ai lavoratori che assistono parenti o affini entro il secondo grado, o entro il terzo grado in specifiche situazioni, come nel caso in cui i genitori o il coniuge della persona disabile abbiano più di 65 anni o siano affetti da patologie invalidanti.
In conclusione, l’INPS ha chiarito che, sebbene esistano delle limitazioni, è possibile combinare il congedo straordinario e i permessi della Legge 104/1992 per l’assistenza alla stessa persona disabile, purché tali benefici non vengano fruiti nello stesso giorno e siano rispettate tutte le condizioni stabilite dalla legge.
FAQ sul congedo straordinario e si permessi con Legge 104
Come si presenta la domanda per il congedo o i permessi?
La domanda Legge 104 si presenta all’INPS tramite il portale online, Patronati, o Call Center. È necessario allegare la documentazione che attesti la disabilità grave della persona assistita.
Il datore di lavoro può rifiutare la concessione dei permessi o del congedo?
No, il datore di lavoro non può rifiutare la concessione dei permessi o del congedo se la documentazione è conforme alle disposizioni di legge.
I permessi e il congedo 104 possono essere utilizzati per assistere più di una persona disabile?
Sì, i benefici previsti dalla Legge 104 possono essere richiesti in alcuni casi per l’assistenza a due persone disabili.
I permessi 104 possono essere utilizzati anche per i lavoratori part-time?
Sì, i lavoratori part-time hanno diritto ai permessi retribuiti in misura proporzionale rispetto all’orario di lavoro.
I permessi 104 incidono su ferie, tredicesima o quattordicesima?
No, i giorni di permesso non riducono il periodo di ferie e non incidono sul calcolo della tredicesima e quattordicesima mensilità.
Si può lavorare durante il congedo straordinario?
No, durante il congedo straordinario non è possibile svolgere attività lavorativa. Il periodo di congedo è finalizzato esclusivamente all’assistenza della persona disabile.
Il congedo straordinario è cumulabile con i permessi della Legge 104?
Sì, è possibile cumulare il congedo straordinario con i permessi, ma non nello stesso giorno.
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