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Il caldo record si è abbattuto sull’Italia, spinto dai cambiamenti climatici, con punte di temperatura bollente fino a 43 gradi. Questi sono i giorni più torridi dell’anno e per proteggersi le strategie sono sempre le stesse: dal non prendere il sole nelle ore calde all’idratarsi spesso. In molte aree del Paese il problema si somma a una forte umidità, che aumenta la percezione di calore e alla massiccia presenza di zanzare, che rende ancor più fastidioso il periodo estivo. Se non si è ancora dotati di condizionatori, deumidificatori o zanzariere, quindi, questo potrebbe essere un buon momento per sfruttare gli incentivi pubblici rimasti (che rientrano in quelli per l’edilizia e i mobili).

Si tratta di detrazioni Irpef in dichiarazione dei redditi (per lo più in 10 anni) che vanno dal 50% al 70% delle spese sostenute per installare impianti e schermature, anche se in alcuni casi le installazioni devono essere accompagnate da altri lavori. Se si rispettano determinate condizioni ci sono contributi che possono anche essere cumulabili per diversi tipi di interventi. Il risparmio, insomma, può essere ingente, ma bisogna valutare bene quale bonus sia il più adatto per sé, considerando il periodo in cui è difficile trovare imprese disposte ad avviare lavori di ristrutturazione in casa.

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Condizionatori: i bonus a disposizione

Per i condizionatori e i climatizzatori, come segnala Altroconsumo in un focus ad hoc, la scelta è vasta. Il condizionatore consente di controllare la temperatura dell’ambiente, il livello di circolazione e l’umidità nell’aria. Il climatizzatore, invece, offre la possibilità di regolare in autonomia queste funzioni, dando stabilità nei controlli su temperatura e velocità del ventilatore. A seconda che si voglia solo installare l’impianto o anche fare altri lavori per entrambi si può usufruire del bonus ristrutturazione o del bonus mobili al 50%, dell’ecobonus al 65% o del Superbonus al 70%. 

I climatizzatori a pompa di calore godono del bonus ristrutturazioni del 50% senza la necessità di fare interventi in casa e senza pratiche edilizie, in quanto rientrano tra gli impianti a fonti energetiche rinnovabili. Ovviamente più è elevata la classe energetica tanto meno il consumo dell’impianto va ad incidere sulla bolletta. E utilizzando il climatizzatore per posticipare l’accensione del riscaldamento si può arrivare a un taglio del consumo del gas anche del 30%. La detrazione si può spalmare in dichiarazione dei redditi in 10 anni, con un limite massimo di spesa a 96mila euro. In questa versione, però, il contributo scadrà il 31 dicembre 2024, poi si tornerà alla detrazione “standard” al 36%. Non serve una richiesta: si può inserire la spesa direttamente in dichiarazione dei redditi, basta che si è fatta con carte o bancomat e non in contanti. In caso di controlli, però, bisogna avere il bonifico della transazione con acquisto e installazione. L’installazione fai da te non basta: serve un tecnico abilitato che rilasci anche l’attestato di conformità e il libretto d’impianto.

Si può utilizzare anche il bonus mobili: detrazione al 50%, sempre spalmabile in 10 anni, con un limite di spesa a 5mila euro, ma bisogna accompagnare l’installazione a lavori di ristrutturazione o manutenzione straordinari in casa. I lavori devono iniziare prima dell’acquisto dei condizionatori e il meccanismo di dichiarazione al Fisco è uguale al bonus ristrutturazioni, tranne per il fatto che bisogna avere in mano i documenti che accertino i lavori in casa. Se invece si fa un intervento più radicale e si rivede completamente il sistema di riscaldamento invernale, sostituendone uno vecchio e inquinante con uno nuovo elettrico, entro la fine del 2024 si ha ancora diritto all’ecobonus fino al 65% (a seconda del tipo di interventi realizzati in casa e con soglia di spesa fissata a 60mila euro). Per usufruirne, però, serve presentare la pratica all’Enea e l’acquisto dei climatizzatori deve essere accompagnato dalla rottamazione della caldaia a gas. Un tecnico deve certificare l’intervento. Il bonus spetta anche se si comprano una serie di climatizzatori da installare stanza per stanza, sempre che si elimini del tutto il gas per il riscaldamento. Il risparmio in bolletta può alla fine superare anche il 50%.

L’installazione di condizionatori ex novo e la sostituzione di quelli esistenti, se viene fatta all’interno di uno degli interventi edilizi che permettono di conseguire un miglioramento di due classi energetiche in casa, viene considerato un lavoro cosiddetto “trainato”. Per questo fino a fine anno può essere utilizzato all’interno del Superbonus al 70%, per cui però è necessario fare anche interventi trainanti (cioè molto impattanti) nella propria abitazione. L’installazione dei condizionatori, però, deve avvenire nell’arco temporale che dà diritto al Superbonus. L’utilizzo del contributo quest’anno non è più valido in ville e villette, ma solo in condomini, edifici con più unità immobiliari e strutture in mano a Onlus o di edilizia popolare. Per il Superbonus rimane la detrazione in 4 anni solo per le spese effettuate fino al 2023 compreso, mentre per le nuove spese l’arco temporale è sempre di 10 anni. Non ci sono più sconto in fattura e cessione del credito e la soglia di spesa cambia a seconda dell’edificio, ma arriva massimo a 40mila euro per ogni unità abitativa.

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Le differenze con i deumidificatori

Per i deumidificatori (soprattutto i portatili) si potrebbero avere problemi con il bonus mobili, ma si possono ricevere sicuramente gli altri tre contributi: basta che si migliori l’efficienza energetica della casa e/o si facciano lavori in casa con questo stesso obiettivo, secondo le regole e i paletti previsti da ognuno dei tre contributi. Il bonus mobili, infatti, copre «i grandi elettrodomestici», tra cui anche «apparecchiature per la ventilazione, l’estrazione d’aria e il condizionamento», ma non espressamente i deumidificatori, che non sono nemmeno nella lista dei «piccoli elettrodomestici» presente nel decreto che ha avviato il contributo. In caso di controlli, quindi, bisogna giustificare l’acquisto di un impianto contro l’eccessiva umidità su un immobile che è stato appena oggetto dei lavori di manutenzione straordinaria previsti dal contributo.

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Si può sommare il bonus ristrutturazioni al bonus mobili?

Per i condizionatori/climatizzatori a pompa di calore è possibile sommare il bonus ristrutturazioni al bonus mobili, se si rispettano le regole previste per entrambi e quindi se, oltre alla loro installazione, si fanno lavori di manutenzione straordinaria in casa. Che significa? Che se si fanno dei lavori in casa e si installa il condizionatore, ma si comprano anche dei mobili/elettrodomestici che aumentano l’efficienza energetica della casa, su entrambe le spese si può recuperare il 50% in detrazione in 10 anni. Lo ha chiarito l’Agenzia delle Entrate sottolineando che l’installazione di un impianto a pompa di calore dà diritto anche alla detrazione per gli arredi proprio perché, anche se è agevolabile in sé, rientra in ogni caso nell’ambito dei bonus sulla casa.

Quindi, in caso di lavori di manutenzione straordinaria, chi gode della detrazione per il condizionatore può avere anche l’agevolazione per gli arredi. Si può recuperare il 50% fino a una spesa di 96mila euro sui condizionatori e fino al 50% su una spesa di 5mila euro per altri mobili/elettrodomestici. L’ecobonus al 65% e il Superbonus al 70% non sono invece cumulabili con il bonus ristrutturazioni o il bonus mobili.

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Bonus zanzariere: le possibili detrazioni

Anche per le zanzariere si può utilizzare uno sconto in detrazione del 50%, che rientra in una fattispecie dell’ecobonus o nel bonus ristrutturazioni. Non si può applicare allo stesso modo a tutti i tipi di zanzariere: solamente alcune possono essere portate in detrazione senza contemporanei interventi di manutenzione straordinaria in casa. Come specifica Altroconsumo per usufruire del contributo devono:

  • essere a protezione di una superficie vetrata;
  • non essere liberamente montabili e smontabili dall’utente;
  • essere regolabili e essere schermature “tecniche” dotate di marcatura Comunità Europea (CE).

Sono detraibili sia la fornitura e la posa in opera delle varie tipologie di zanzariere, sia le opere anche murarie eventualmente necessarie per la posa in opera. In questi casi (e solo in questi), la detrazione spetta per il 50% della spesa. L’importo massimo che può essere portato in detrazione al 50% è di 60mila euro. Come ogni detrazione il pagamento dei lavori deve essere quindi anticipato dal contribuente per poi essere recuperato in 10 anni, con quote annuali tutte dello stesso importo, attraverso le varie dichiarazioni dei redditi degli anni successivi a quello in cui sono stati fatti i lavori. 

Le schermature devono possedere i requisiti previsti dall’Allegato M al decreto legislativo numero 311 del 2006. In soldoni, le schermature solari possono essere installate all’interno, all’esterno o integrate alla superficie finestrata; ma attenzione, la detrazione si applica solo alle schermature solari installate esclusivamente sulle esposizioni da Est a Ovest, passando per il Sud. Inoltre, in aggiunta al marchio CE, devono possedere un valore del fattore di trasmissione solare totale (gtot) inferiore o uguale a 0,35. Infine devono avere la Dop, cioè la dichiarazione di prestazione che attesta la destinazione d’uso del prodotto e le caratteristiche prestazionali.

Le zanzariere con schermature solare devono essere integrate e non rimovibili. A seconda del tipo il costo è fisso o varia in base ai metri quadri delle finestre. Le zanzariere magnetiche sono il modello più economico, il loro prezzo parte infatti da 7 euro e arriva fino a oltre 35 euro.

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Quale bonus scegliere? I consigli dell’esperta

In questa giungla di detrazioni, qual è la più conveniente? «Se si pensa di installare semplicemente un condizionatore – spiega Giorgia Salardi, commercialista e divulgatrice web di temi fiscali, esperta in particolare di incentivi pubblici – l’opzione più semplice è il bonus ristrutturazione al 50%, recuperabile dall’Irpef in 10 anni, in quanto non sono richiesti particolari documenti o attestazioni».

«Se invece si sta pensando a un intervento più complesso di sostituzione di impianti in casa – aggiunge – conviene accedere alla detrazione dell’ecobonus, che va dal 50% al 65% a seconda del dell’intervento di risparmio energetico che si sta realizzando. Servono altri lavori, quindi conviene farlo solo se già si prevedono: altrimenti farli ora d’estate con questo caldo non è sempre facile o auspicabile». «Molto più complesso – argomenta – il Superbonus al 70% in quanto è collegato a un intervento nel condominio che quindi è più difficile che venga realizzato: in linea di massima se si ha urgenza di intervenire sui soli condizionatori o deumidificatori non conviene».

Per quanto riguarda le zanzariere, spiega Salardi, «è possibile recuperare il 50% di detrazione Irpef in 10 anni, ma attenzione, tranne per quelle che fungono anche da schermature solari, lo sconto vale solo se la sostituzione rientra nell’ambito dei lavori di manutenzione straordinaria». Quindi, concluce, «l’agevolazione si applica solo se si stanno sostituendo infissi e zanzariere assieme, mentre la sostituzione della sola zanzariera senza schermatura solare, essendo manutenzione ordinaria, non gode della detrazione». 

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