Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Abruzzo
Agevolazioni
Agevolazioni #finsubito
Alghero aste
Cagliari aste
Chieti
Emilia Romagna aste
Firenze aste
Italia aste
L'Aquila
Lazio aste
Lombardia aste
News aste
Olbia aste
Post dalla rete
Roma aste
Sardegna aste
Sassari aste
Toscana aste
Zes agevolazioni
   


Aun bar costerà all’incirca 14 euro in più all’anno, a un mini market 30. E ancora, 88 euro in più per imprese con fatturato fino a 1 milione di euro, e 438, sempre annui, per un’azienda con un fatturato di 5 milioni di euro. Sono le proiezioni di quanto l’addizionale Irap allo studio da parte della giunta regionale del Veneto dovrebbe impattare sulle 148mila imprese venete che dovrebbero essere coinvolte dalla misura di Palazzo Balbi. L’aumento della tassazione ha generato, come prevedibile, delle critiche, avanzate in particolar modo da Forza Italia, motivo per cui l’assessore regionale al Bilancio, Francesco Calzavara, ha voluto anticipare la portata della manovra nel corso di una conferenza stampa a Venezia.

Nel ricordare che anche nel 2025, per il quindicesimo anno consecutivo, la Regione non applicherà alcuna addizionale Irpef, Calzavara ha spiegato che la giunta, supportata dai tecnici, sta cercando di mettere in piedi «un’operazione chirurgica», per «tassare il meno possibile le imprese» e mantenere di conseguenza «i servizi garantiti con i bilanci degli ultimi anni, a fronte delle spese degli ultimi mesi». In concreto, 146.694 aziende vedranno un aumento dell’imposta regionale sulle attività produttive dello 0,10%, mentre le restanti 37.545 dello 0,50%, «per un gettito complessivo che sarà attorno ai 45/50 milioni di euro», ha puntualizzato l’assessore. Per quanto un aumento della tassazione sia «difficile da approvare», per Calzavara «non dovrebbe stravolgere i bilanci alle aziende a cui andremo a chiedere un piccolo contributo aggiuntivo».

Con le entrate maggiorate, saranno finanziate alcune partite, «a partire dal contributo alla finanza pubblica, che ci costa 16 milioni di euro», ha sottolineato l’assessore. Ci sarà da coprire anche un costo aggiuntivo di 8 milioni di euro «in vista delle elezioni 2025, che pare si faranno – ha proseguito -, mentre un paio di milioni andranno a finanziare una serie di iniziative regionali, e spese in crescita tra personale e materie prime». La precisazione finale ha riguardato la Pedemontana, che «esce da questi bisogni: stiamo lavorando a una soluzione alternativa – ha concluso Calzavara -, sulla quale non possiamo ancora anticipare nulla».

«Anche le case di riposo (rsa), che già versano in una situazione drammatica, dovranno contribuire a ripianare i buchi di bilancio causati dalla giunta Zaia con la disastrosa gestione della Pedemontana attraverso l’annunciato aumento dell’Irap?». L’osservazione arriva dalla consigliera regionale Pd Anna Maria Bigon, che stigmatizza ogni ipotesi di intervento a spot in questo settore, delicatissimo, tanto più se peggiorativo. «E’ passato poco più di un anno e mezzo dall’armonizzazione delle aliquote Irap tra Ipab e rsa private» argomenta. «Prima della fine del 2022, infatti, le strutture pubbliche per anziani pagavano una tassa più che doppia rispetto alle analoghe strutture a gestione privata (l’8,5% contro il 3,9%). A seguito di battaglie si è ottenuto un livellamento a favore del pubblico, tuttavia i benefici derivati sono stati ampiamente surclassati dagli aumenti delle rette riconducibili al caro energia e alla grande ondata inflattiva che allora era al suo apice».

“Fare marcia indietro in questo momento, tornando ad alzare, per tutti, le aliquote Irap, come sembrerebbe nelle premesse del provvedimento del Governatore che non ha altro scopo che quello di drenare risorse dalle imprese per rendere sostenibile, a spese dei veneti, l’autostrada Pedemontana, significa preparare il campo a nuovi disagi e nuovi aumenti» prosegue. Secondo la dem questo è anche un assaggio dell’autonomia differenziata forzatamente approvata dalle destre al governo: «Essendo una legge non finanziata, e il residuo fiscale inesistente nella norma, l’unica via per affrontare le criticità rimane quella di aumentare le tasse. Il caso della Pedemontana, con il fallito tentativo di mettere l’infrastruttura a carico dello Stato, rappresenta un caso da manuale». «Questi servizi sono in ginocchio e non possiamo continuare a far finta di nulla» conclude Bigon. «L’invecchiamento e l’accesso in struttura in media a più di 80 anni con pluripatologie gravi che rendono gli ospiti non autosufficienti gravi, fa diventare le rsa dei piccoli ospedali, ma con standard non adeguati e risorse insufficienti. La riforma delle Ipab non arriva in Veneto perché mancano i soldi e l’incertezza introdotta a seguito delle ultime sentenze sulla gratuità delle cure rende il tutto ancora più difficile. Al presidente Zaia viene chiesto responsabilità e buon senso: non si tocchino i servizi alla persona, se non per aiutarli!”».

Flavio Tosi, coordinatore veneto di Forza Italia ed europarlamentare componente della commissione Trasporti, dopo la replica della vicepresidente regionale e assessore ai Trasporti Elisa De Berti alle dichiarazioni del partito azzurro contro l’aumento dell’Irap, dichiara: «Innanzitutto De Berti mente sapendo di mentire quando dice che io ho votato il contratto firmato da Zaia con il concessionario Sis. Nel 2017 il sottoscritto non era in Regione e nemmeno più in Lega. Per il resto non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. La replica della vicepresidente De Berti è una supercazzola. La Regione aumenta l’Irap per far fronte alla Pedemontana, è un fatto, inutile girarci intorno con arrampicate sugli specchi. Cercare di mischiare le carte e confondere l’opinione pubblica parlando di conto capitale anziché componente corrente del bilancio è penoso, i soldi poi fanno il giro per coprire quel buco lì. Gli imprenditori lo sanno benissimo, non hanno l’anello al naso e non è bello che la numero due del governo della Regione li tratti con questa noncuranza». «Ed è sforzo vano – continua Tosi – che la De Berti la butti in caciara ricordando che il sottoscritto in passato è stato a favore della Pedemontana e che è stata soprattutto Forza Italia a volerla. Rivendico tutt’oggi quella scelta, così come la rivendica Forza Italia. Siamo favorevoli all’opera, il punto in discussione evidentemente non è questo e nelle nostre dichiarazioni di ieri lo si è detto con chiarezza e testualmente: noi non critichiamo la Pedemontana in sé, anzi, ma il contratto capestro firmato da Zaia in persona con il Consorzio Sis il 30 maggio del 2017. Contratto che, ripeto, a differenza di quanto sostiene, mentendo, la De Berti, io non ho mai votato. È quell’accordo il peccato originale che genera voragini annuali nel bilancio regionale”. Quel contratto, ricorda Tosi, prevede che la Regione paghi un canone a Sis e in cambio incassi i pedaggi. Il punto, dice Tosi, “è che ci si è impiccati con Sis fino al 2059 firmando condizioni sfavorevoli, e poi si è peggiorata la situazione pensando di rimediare imponendo tariffe dei pedaggi molto care. Risultato? La Pedemontana ha pochissimo traffico e per forza di cose la Regione non rientra dalla spesa e genera buchi annuali nel suo bilancio».  Dunque, chiosa Tosi, «sarebbe più opportuno che la De Berti, anziché fare polemiche inutili, spiegasse questo alle imprese, che si vedranno aumentare l’Irap». E sarebbe anche interessante, conclude Tosi, «indagare su uno strano fenomeno: quello della Lega di Zaia che predica l’autonomia e, dove già ce l’ha, la utilizza per alzare le tasse. È questa l’autonomia cara agli zaiani? Credo che anche gli amici leghisti se lo stiano chiedendo».

«Avremmo preferito che fosse preventivamente discusso e concordato con le categorie – dichiara Patrizio Bertin, presidente di Confcommercio Veneto –. È vero che l’impatto concreto è contenuto, tuttavia nell’immaginario delle imprese rischia di passare per l’ennesima tassa applicata, per di più, con una sorta di “blitz ferragostano”». Bertin sottolinea che «seguiamo con attenzione quanto spiegato dal presidente della Regione Zaia e dall’assessore Calzavara, comprendendo che questa addizionale serve al bilancio regionale. A questa amministrazione va senz’altro riconosciuto di non aver mai messo mano all’addizionale IRPEF, il che non è scontato, ovviamente, soprattutto con i tempi che corrono, difficili per le casse pubbliche. Noi pensiamo che se l’addizionale IRAP dev’essere aumentata, che lo sia soltanto una tantum». «Per il resto – conclude Bertin –  quest’occasione dovrebbe essere utile per ricordare che la partita del federalismo fiscale, aperta vent’anni fa, è tutt’altra che definita: lo Stato dovrebbe intervenire per attuare le leggi, garantendo agli enti locali ricorse certe e adeguate alle proprie competenze. Lo stesso dicasi per l’autonomia differenziata di cui tanto si sta ragionando in Veneto perché senza finanziamenti rischia di non esserlo mai nella sostanza».

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui