Agevolazioni sulla casa, ecco i bonus da sfruttare con o senza grandi opere di ristrutturazione. E tra i bonus casa anche quelli relativi agli elettrodomestici e ai mobili.
Di bonus sulla casa il sistema fiscale e assistenziale italiano ne è pieno. Soprattutto per quanto riguarda gli sgravi fiscali per le opere di ristrutturazione. Tra Ecobonus, Sismabonus, Superbonus, il sistema è pieno. Ma ci sono anche bonus mobili e bonus elettrodomestici. Che possono dare un tocco di nuovo alle case dei contribuenti, con notevoli risparmi e notevolissimi vantaggi. Ed in alcuni casi anche senza ristrutturazione.
Ecco quando è possibile sfruttare un bonus casa per cambiare mobili ed elettrodomestici
Ci sono contribuenti che vogliono rinnovare il bagno di casa, altri che desiderano cambiare i mobili della camera da letto o della cucina. Ed anche in questo caso i vantaggi fiscali non mancano. E c’è anche chi vuole cambiare i tanti elettrodomestici di casa, magari perché troppo obsoleti e che consumano troppo.
Su quest’ultimo aspetto, i bonus esistono anche perché perseguono un duplice obiettivo. Da un lato consentire al contribuente di cambiare più facilmente questi strumenti con tanto di rilancio del settore, tra produzione e vendita di questi elettrodomestici. Dall’altro lato c’è il risvolto ambientale ed energetico, con la necessità di dotarsi di strumenti a basso consumo e di ultima generazione.
Il Bonus mobili per chi sistema casa, ecco quando e come sfruttare le agevolazioni
Partiamo dal bonus mobili, che non è altro che una agevolazione che permette al contribuente di ottenere uno sgravio sulle imposte sui redditi. Intatti il bonus mobili consente di recuperare il 50% della spesa sostenuta per l’acquisto dei mobili nell’anno precedente, abbattendo l’IRPEF dovuta per lo stesso anno di imposta.
In questo caso è un bonus che può essere sfruttato nel modello 730 o nel modello Redditi PF, a condizione che l’acquisto rientra in opere trainanti. In pratica serve che il contribuente abbia avviato opere di ristrutturazione sulla sua casa.
Ecco quando non serve la ristrutturazione edilizia nel vero senso della parola
A dire il vero, parlare in senso stretto di ristrutturazione può far comprendere male la possibilità di sfruttare l’agevolazione. Infatti non è detto che bisogna ristrutturare completamente la casa.
Basta per esempio, avviare lavori per la sostituzione di impianti o per il semplice rifacimento di scalinate. Per esempio, già il sostituire l’impianto di riscaldamento a caldaia, può dare diritto al bonus mobili.
Però è altrettanto vero che semplici opere di manutenzione ordinaria invece non danno diritto a scaricare, oltre che le opere stesse, anche eventuali mobili acquistati. E per manutenzione ordinaria parliamo di cambio degli infissi piuttosto che cambio della pavimentazione.
Anche gli elettrodomestici tra le cose da sostituire in maniera agevolata
Il bonus mobili, per chi lo può sfruttare, può riguardare qualsiasi stanza di casa, dalla cucina al bagno, dal soggiorno al ripostiglio. Quando si parla di bonus mobili si fa riferimento, anche alla sostituzione degli elettrodomestici, anche se in questo caso la definizione esatta è proprio bonus elettrodomestici.
Questi elettrodomestici però devono rispettare determinate condizioni di classe energetica, perché non possono essere inferiori alla classe A+ nel caso dei forni, alla classe E per lavatrici, asciugatrici e lavastoviglie) o alla classe F per frigoriferi e congelatori. L’agevolazione prevede che la spesa sostenuta sia stata pagata tramite strumenti tracciabili di pagamento. Perché serve la fattura con al suo interno tutti i richiami alla detrazione, e serve la copia della ricevuta di pagamento elettronica, copia del bonifico e così via dicendo.
Va detto infine che l’agevolazione scade nel 2024. Pertanto sono agevolabili solo gli acquisti che il contribuente interessato effettua nel corso del corrente anno. Naturalmente salvo proroghe e novità dalla prossima Legge di Bilancio.
Bonus casa: immagini e foto
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