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Il bonus ricerca e sviluppo si è attivato anche per il 2024, dall’8 luglio, da allora è possibile presentare le certificazioni necessarie per accedere alle risorse.

Il bonus ricerca e sviluppo si presenta sotto forma di credito di imposta all’interno del pacchetto “transizione 4.0”, l’obiettivo è aumentare la competitività dell’industria italiana in Europa e nel mondo, attraverso un sostegno economico alle aziende nel loro percorso di innovazione tecnologica.

Il bonus ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica è un aiuto rivolto a tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato che decidono di investire nel campo dell’innovazione tecnologica, della ricerca e sviluppo, del design e dell’innovazione ecologica.

Si presenta in forma di credito di imposta fino al 20% delle spese sostenute ed è a tutti gli effetti un bonus a fondo perduto, è stato recentemente rinnovato fino al 31 dicembre 2025 e per alcuni comparti fino al 31 dicembre 2031. La misura è fruibile in diverse percentuali in base al settore di investimento. Vedremo a breve le percentuali aggiornate.

Il credito di imposta viene riconosciuto per: attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico; attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati; attività di design e ideazione estetica.

La misura è finanziata attraverso le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione.

Nel caso di attività di ricerca fondamentale la percentuale riconosciuta è: del 20% fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022 con un limite massimo di spesa di 4 milioni di euro; del 10% dal periodo di imposta che va dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2031 con limite di spesa massimo di 5 milioni di euro.

Per le attività di innovazione tecnologica finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, il credito d’imposta è riconosciuto: al 10% fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2023 con un limite di spesa ammissibile di 2 milioni di euro; al 5% per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2025 con limite di spesa sempre di 2 milioni di euro.

Per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green finalizzata alla transizione ecologica e innovazione digitale 4.0, il credito d’imposta è riconosciuto: al 15% fino al periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2022 su un limite di spesa di 2 milioni di euro; al 10% dal 1° gennaio 2023 su una spesa massima di 4 milioni di euro; al 5% dal 1° gennaio 2024 fino al 31 dicembre 2025 su una spesa massima sempre di 4 milioni di euro.

Per le attività di design e ideazione estetica finalizzate a innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali è riconosciuto al: 10% fino al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2023, limite massimo annuale di spesa ammissibile di 2 milioni di euro; 5% dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025 su una spesa massima annuale di 2 milioni di euro.

La misura si rivolge a tutte le imprese residenti sul suolo italiano, questo include anche le stabili organizzazioni di soggetti non residenti. Il bonus, infatti, è disponibile per ogni azienda, indipendentemente dal settore economico di appartenenza, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali, dalla dimensione e dalla natura giuridica.

Esistono anche motivi di esclusione e la fruizione del bonus è sempre subordinata al rispetto delle normative di sicurezza sul lavoro e al corretto adempimento degli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

In campo ricerca e sviluppo gli investimenti per cui si possono richiedere i fondi a disposizione sono quelli che rientrano nelle seguenti definizioni: attività fondamentali di ricerca; ricerca industriale; sperimentazione in ambito tecnologico e scientifico.

Il calcolo del credito d’imposta ricerca e sviluppo viene fatto tenendo conto delle spese sostenute dalle aziende per lo svolgimento delle attività ammissibili nel campo in questione.

Il credito d’imposta ricerca e sviluppo è utilizzabile dai beneficiari in compensazione orizzontale (ex art. 17 del D.Lgs. n. 241/97).

Per poter accedere al credito d’imposta ricerca e sviluppo e quindi poterlo utilizzare, è necessario indicarlo all’interno della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta in cui sono state sostenute le spese e in quelle relative ai periodi d’imposta successivi, fino a quando se ne conclude l’utilizzo.

Viene utilizzato esclusivamente in forma di compensazione e decorre a partire dal periodo d’imposta successivo a quello di sostenimento delle spese ammissibili, dopo aver presentato il modello F24 in modalità telematica all’Agenzia delle Entrate e viene corrisposto attraverso quote annuali di pari importo tra loro.

Inoltre, per potervi accedere, è necessario porre in essere alcuni adempimenti: la comunicazione al ministero delle Imprese e del Made in Italy; la certificazione della documentazione a opera di un revisore legale/società di revisione, che attesti le spese; una relazione tecnica che illustri al suo interno i contenuti e i risultati delle attività ammissibili e le finalità.

Per il bonus ricerca e sviluppo vi sono importanti novità all’interno del decreto Anticipi.

La prima novità importante è la proroga del pagamento della prima rata che slitta dal 16 dicembre 2023 al 16 dicembre 2024. Questa modifica si è resa necessaria al fine di dare flessibilità alle imprese beneficiarie, considerando la necessità di ottenere la certificazione della conformità delle attività di ricerca e sviluppo.

FOTO: Imagoeconomica



 

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