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BOLOGNA – Nel giorno della commemorazione della strage alla stazione di Bologna è scontro tra i famigliari delle vittime e la premier Meloni. “Le radici di quell’attentato – dice Paolo Bolognesi dal palco – come stanno confermando anche le ultime due sentenze d’appello nei processi verso Gilberto Cavallini e Paolo Bellini, affondano nella storia del postfascismo italiano, in quelle organizzazioni nate dal Movimento Sociale Italiano negli anni Cinquanta: Ordine Nuovo e Avanguardia Nazionale oggi figurano a pieno titolo nella destra italiana di Governo”. Il presidente dell’associazione delle vittime, in un passaggio, attacca anche la riforma della giustizia, ricordando che “la separazione delle carriere dei magistrati era un progetto della P2”.

Parole durissime che fanno scattare la reazione della premier Giorgia Meloni: “Sono profondamente e personalmente colpita dagli attacchi ingiustificati e fuori misura che sono stati rivolti alla sottoscritta e al Governo. Sostenere che le “radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo”, o che la riforma della giustizia varata da questo governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è molto grave. Ed è pericoloso, anche per l’incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa nazione”.

Bolognesi pronuncia un discorso molto applaudito dalla piazza, davanti alla stazione. Aggiunge: “Falliti miseramente i depistaggi processuali, i trabocchetti procedurali, insistono con i depistaggi mediatici, ma risulta sempre più chiara a tutti che i negazionisti della matrice fascista della strage di Bologna si distinguono in due sole categorie: i prezzolati cialtroni e coloro che sono completamente, colpevolmente ignoranti”.

In mattinata, il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “Con profondi sentimenti di solidarietà ci uniamo ai familiari delle vittime e alla città di Bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani”. Per il capo dello Stato “una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni”.

In Comune, con il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, Paolo Bolognesi ribadisce che la richiesta dei familiari è che venga riconosciuta la matrice fascista dell’attentato. Il ministro lo fa: “Fu strage neofascista, il governo c’è”. Lo aveva detto anche lo scorso anno, non lo aveva fatto invece la premier Giorgia Meloni, rispetto alla quale ora è scontro. In corteo per commemorare le vittime,tra i tanti, la segretaria del Pd, Elly Schlein.

Meloni: “Attacchi ingiustificati a me e al governo”

“Sostenere che le radici di quell’attentato oggi figurano a pieno titolo nella destra di governo, o che la riforma della giustizia varata da questo governo sia ispirata dai progetti della loggia massonica P2, è molto grave. Ed è pericoloso, anche per l’incolumità personale di chi, democraticamente eletto dai cittadini, cerca solo di fare del suo meglio per il bene di questa nazione”. La premier Giorgia Meloni reagisce agli attacchi dal palco del presidente dell’associazione dei famigliari delle vittime Paolo Bolognesi. “Credo che- sottolinea-, in questo clima di crescente odio, le parole e i gesti stiano sfuggendo di mano anche alle persone più avvedute. Mi appello a tutti perché si torni all’interno di una cornice di normale dialettica in quella che, grazie ai sacrifici di tanti, è ormai una democrazia solida e matura”.

“La strage di Bologna – è il messaggio della premier – è uno degli eventi più drammatici della storia nazionale. Il 2 agosto del 1980 il terrorismo, che le sentenze attribuiscono a esponenti di organizzazioni neofasciste, ha colpito con tutta la sua ferocia la Nazione e 44 anni dopo quel terribile attentato l’Italia intera si stringe ancora una volta alla città di Bologna e ai famigliari delle vittime. Ci uniamo al loro dolore e alla loro richiesta di giustizia. A loro va, inoltre, il ringraziamento per la tenacia e la determinazione che hanno messo al servizio della ricerca della verità. Arrivare alla verità sulle stragi che hanno insanguinato l’Italia nel Dopoguerra passa anche dal lavoro che questo Governo, insieme a tutte le amministrazioni dello Stato e nel solco dei Governi precedenti, sta portando avanti con il versamento degli atti declassificati all’Archivio centrale dello Stato”.

Zuppi: “Gli autori fascisti della strage volevano terrorizzare per dividere. La reazione è stata di solidarietà”

Il cardinale Matteo Zuppi ha celebrato la messa per le vittime della strage di Bologna. Prima, il presidente della Cei ha ribadito: “Bisogna sempre cercare la giustizia, che è l’unico modo con cui si cura la memoria. Altrimenti la memoria, soprattutto se è accompagnata da un dolore così terribile così tragico, può diventare odio e vendetta. La memoria deve essere sempre curata con la giustizia e con l’amore. È quello che per esempio non è avvenuto con le altre due stragi che ricorderemo oggi, quella dell’Italicus e quella di San Benedetto Val di Sambro di cui ricordiamo 50 anni e 40 anni”. “Al contrario, qui tutta la città si è preso carico di questa strage – ha chiarito Zuppi – e ne ha fatto una memoria di tutti, e tanta insistenza ha condotto anche tanti frutti di giustizia. Tutti noi siamo colpiti sempre dalle trame e del male che hanno delle responsabilità che cominciano a essere molto chiare in alcuni casi, non sono per niente ancora chiarite le menti e quelli che erano dietro perché così si sana la memoria”, ha concluso Zuppi.
Nell’omelia Zuppi ha ribadito: “La preghiera è il primo modo per non arrendersi, per cercare la giustizia e proteggerci dalle trame del male. Se gli autori fascisti della strage volevano terrorizzare per dividere, con complicità inquietanti, la reazione è stata solidarietà e bene comune che non fa arrendere all’ingiustizia”.

“Ho pensato di essere sopravvissuto alla bomba per raccontare questa storia agli altri: finalmente la verità sul Due Agosto è uscita fuori”

La testimonianza di Eliseo Pulcher, 73 anni, che rimase ferito nell’esplosione del 1980.

I simboli della strage: in corteo l’autobus 37

Guidato da Agide Melloni, l’autobus 37 fu usato per trasportare i morti e i feriti facendo la spola tra la stazione devastata, gli ospedali e l’obitorio. Un sinbolod ella strage che da alcuni anni viene portato il 2 agosto in corteo.

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Agide Melloni, l’autista del 37 tra i soccorritori del 2 agosto 1980: “I feriti vagavano e urlavano i nomi delle persone che non c’erano più”



Lepore ricorda Ferruccio Laffi scampato all’eccidio nazifascista a Marzabotto

“Dall’imperfezione o da una ferita può nascere qualcosa. A Bologna le scuole che portano i nomi delle vittime delle stragi: per questo Bologna è speciale. Noi generazione nata dopo quella strage portiamo una ferita nel cuore. Per questo mi sono fatto la promessa di portare qui la testimonianza di Ferruccio Laffi, scampato all’eccidio dove tutto è iniziato. La strage di Montesole fu nel 1944 e fu oggetto di occultamento e depistaggi. L’11 ottobre del ‘44 si parlava di operazione di polizia contro una banda di fuorilegge, negando quella strage. Come sappiamo la terribile verità venne poi fuori: lo strazio di essere sopravvissuto portó Ferruccio vicino alla follia. Ferruccio lo abbiamo ricordato pochi mesi fa, coi canti dei compagni. Lo abbiamo salutato con gli occhi pieni di lacrime. Tutti devono vigilare affinchè mai torni il nazifascismo. Lui era sempre al corteo. Se tanti sono qui oggi è perché avete incontrato tanti Paolo, Rosanna, Daria, Ferruccio, con le loro ferite”.

Il Bologna in ritiro osserva un minuto di silenzio

Anche i giocatori del Bologna in ritiro a Valles hanno osservato un minuto di silenzio per commemorare le vittime della strage alla stazione.

Tajani:: “L’eversione non può sovvertire la democrazia”

“Ricordare quanto accaduto a bologna 44 anni fa è un dovere dello stato. Per onorare la memoria di 85 vittime innocenti, per la verità che i loro familiari ancora cercano. Perché l’eversione e lo stragismo, di qualsiasi matrice, non possano mai sovvertire la democrazia e la libertà”. Lo scrive sui social il vicepremier e ministro degli esteri Antonio Tajani.

Ore 10.25: Bologna si ferma per un minuto di silenzio

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Strage alla stazione, la bomba scoppiò alle 10.25: Bologna si ferma per un minuto di silenzio



Il sindaco Lepore dal palco: “Il governo si impegni sui risarcimenti alle vittime”

“Caro Paolo, cari familiari, cittadini, amministratori, staffette e sindacati. A tutti voi mi rivolgo dopo 43 anni dalla più grave strage causata da eversione fascista. La mia solidarietà a Paolo Bolognesi per le minacce ricevute. Chiedo al governo di impegnarsi al più presto per i risarcimenti. Da anni assistiamo a balletti, l’ultimo pochi giorni fa – le parole del sindaco Matteo Lepore dal palco – Nel 1996 Bolognesi faceva il suo primo discorso qui. Caro Paolo nonostante la tua ritrosia tu sei una figura di riferimento per tutti noi. E ringrazio anche due donne straordinarie Rosanna Zecchi e Daria Bonfietti” riferendosi alle associazioni delle vittime della Uno Bianca e della strage di Ustica.

La folla in stazione applaude e grida: “Grazie Bolognesi”

Mentre Paolo Bolognesi, il presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime, ringrazia dal palco “quella grande parte della popolazione che da 44 anni non ci fa mai sentire soli e non ha mai permesso che il dolore fosse più forte della gratitudine”, dal corteo civile radunato nel piazzale di Medaglie d’oro un applauso spontaneo e ripetuto parte dedicato a lui e al suo impegno per la memoria..”Grazie a te, grazie a te” si alza forte il grido dai cittadini presenti.

Bolognesi attacca la riforma della giustizia: “La separazione delle carriere fu progetto della P2”

Dalla piazza della commemorazione della strage di bologna, il presidente dell’associazione dei familiari delle vittime dell’attentato del 2 agosto, Paolo Bolognesi, attacca la riforma della giustizia che prevede la separazione delle carriere. “Non può inoltre passare sotto silenzio il recente attacco alla magistratura italiana attraverso un rinnovato progetto che fu della loggia massonica P2 di separazione delle carriere tra magistrati requirenti e giudicanti”, scandisce bolognesi in piazza Medaglie d’Oro. “Una magistratura autonoma e indipendente secondo l’attuale quadro costituzionale è invece una garanzia per tutti i cittadini e riteniamo dia forza anche alla ricerca della verità. Respingiamo dunque i progetti di normalizzazione che nascondono sotto la parola ‘riforma’ una pericolosa aspirazione politica di burocratizzazione della giustizia e di controllo dell’esercizio dell’azione penale da parte del potere esecutivo”, sostiene Bolognesi.

Schlein: “Strage neofascista con intenti eversivi”

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Schlein in corteo a Bologna: “Strage neofascista con intenti eversivi”



Bolognesi dal palco: “I negazionisti della strage neofascista sono prezzolati cialtroni o ignoranti”

Sul palco davanti alla stazione l’intervento di Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei famigliari delle vittime. “Il 2 agosto 1980 era un giorno spensierato per migliaia di italiani, nel documento “Linea politica” sequestrato a Paolo Battaglia si leggeva: Occorre un’esplosione da cui non escano che fantasmi. Questo volevano i fascisti e non solo. Il processo a Cavallini testimonia la collusione dell’estrema destra, di P2 e servizi segreti che hanno fatto sì che attendessimo 40 anni per processare i mandanti del 2 agosto”. Parole durissime che ricevono applausi dalla piazza soprattutto quando Bolognesi afferma: “Le radici di quell’attentato, come stanno confermando anche le ultime due sentenze d’appello nei processi verso Gilberto Cavallini e Paolo Bellini, affondano nella storia del postfascismo italiano, in quelle organizzazioni nate dal movimento sociale italiano negli anni cinquanta: ordine nuovo e avanguardia nazionale oggi figurano a pieno titolo nella destra italiana di governo”. E ancora, sui depistaggi: “A novembre scorso è uscita di nuovo la pista israeliana, una grottesca par condicio per approfittare del conflitto in corso”. Per la destra italiana, sostiene è “una macchia da cancellare”. Per questa “parte politica, lo stragismo e in particolare la strage di Bologna, rappresentano una macchia da togliere a tutti i costi dalla loro storia, da negare oltre ogni evidenza. Falliti miseramente i depistaggi processuali, i trabocchetti procedurali, insistono con i depistaggi mediatici, ma risulta sempre più chiara a tutti che i negazionisti della matrice fascista della strage di Bologna si distinguono in due sole categorie: i prezzolati cialtroni e coloro che sono completamente, colpevolmente ignoranti”. E ancora applausi che partono dalla piazza.

Piantedosi: impegno sui risarcimenti per le vittime del terrorismo

“Dobbiamo proseguire il nostro impegno affinché i familiari delle vittime innocenti sia assicurato il giusto riconoscimento per il tributo di dolore e sofferenza che hanno pagato”. Lo ha detto il ministro degli Interni Matteo Piantedosi parlando nel cortile di palazzo d’Accursio a Bologna. In Parlamento, ha proseguito, c’è “un’importante accelerazione dell’esame dei progetti di legge che puntano ad estendere la platea dei beneficiari delle provvidenze economiche per le vittime del terrorismo, ma anche a semplificare le procedure per la presentazione delle istanze per la concessione del beneficio. Il disegno di legge sul quale, voglio dirlo, si registra l’ampia condivisione di tutte le forze politiche, il massimo sostegno del governo per rendere più efficace e rapido questo percorso. Stiamo fornendo – ha concluso – ogni possibile contributo affinchè possano essere soddisfatte tutte le legittime aspettative dei familiari delle vittime”.

Salvini: “Una ferita profonda nel cuore dell’Italia”

“Una ferita profonda nel cuore dell’Italia e degli italiani che rimane aperta ancora oggi. È fondamentale tenerne viva la memoria affinché drammi del genere non ricapitino mai più”. Lo scrive su X il vicepremier e ministro Matteo Salvini.

(ansa)

Striscione di contestazione dentro il corteo

Nel corteo appare anche uno striscione di contestazione che recita: “Le bombe alle stazioni le mettono i fascisti, le coprono i governi”.

Anpi in corteo con il discorso del sindaco Zangheri ai funerali delle vittime

L’Anpi, con la presidente Anna Cocchi, distribuisce nel corteo il volantino realizzato dal centro studi e ricerche Renato Zangheri col discorso del 6 agosto 1980 ai funerali delle vittime della strage.

La Russa: “Vile attentato che le sentenze hanno attribuito a una matrice neofascista”

“Un vile attentato che le sentenze hanno attribuito a una matrice neofascista. Alle associazioni dei familiari delle vittime delle stragi e del terrorismo desidero rinnovare la mia vicinanza e rivolgere il mio ringraziamento per l’instancabile opera di sensibilizzazione”: così il messaggio postato nei social del presidente del Senato Ignazio La Russa.

Il presidente del senato Ignazio La Russa durante la cerimonia della consegna del ventaglio. Roma, 23 luglio 2024
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Il presidente del senato Ignazio La Russa durante la cerimonia della consegna del ventaglio. Roma, 23 luglio 2024
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
 (ansa)

Mattarella: “Eversione neofascista aggredì la nostra libertà. Ferita insanabile”

Bologna fu “teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani”. E’ quanto afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una dichiarazione in occasione dell’anniversario della strage di Bologna. “I morti, le immagini della stazione di Bologna devastata, l’attacco feroce alla convivenza degli italiani, hanno impresso un segno indelebile, il 2 agosto 1980, nella identità della repubblica e nella coscienza del popolo italiano – prosegue il capo dello Stato -. La memoria non è soltanto un dovere ma è l`espressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattere. Con profondi sentimenti di solidarietà, quarantaquattro anni dopo l`attentato, ci uniamo ai familiari delle vittime e alla città di bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani”. “A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana – dice ancora Mattarella -. Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra patria, che hanno consentito il riscatto e, nell`unità della nostra comunità, la salvaguardia del bene comune”.

De Pascale in corteo: “Piantedosi ha pronunciato la parola neofascista, una notizia considerato questo governo”

In corteo, accanto alla segretaria Elly Schlein, c’è Michele de Pascale, candidato alle regionali per il centrosinistra, con la fascia da sindaco di Ravenna: “Piantedosi ha pronunciato la parola neofascista – osserva – Questa è una notizia considerando questo governo, brutto che sia una notizia, ma almeno ha pronunciato una parola che la presidente del consiglio non ha mai pronunciato”.

Ugolini, candidata alle Regionali con il centro destra: “Ferita aperta”

“Il 2 agosto, ogni 2 agosto è una ferita aperta nel cuore di tutti noi bolognesi – dice Elena Ugolini, candidata civica alle regionali, appoggiata dal centrodestra – Oggi mi sembrava importante partecipare alla commemorazione per testimoniare la mia vicinanza ai familiari delle vittime. La matrice neofascista dell’attentato è acclarata tramite sentenza e su questo non ci sono dubbi. Ci sono delle zone d’ombre che, come chiedono i parenti delle vittime, vanno ancora risolte, una volta per tutte. Da insegnante e da preside ho sempre lavorato per promuovere una cultura del dialogo e del confronto pacifico. Continuerò a farlo anche adesso con il mio impegno pubblico in Regione per affermare che la violenza è inaccettabile sempre e ancora di più in politica”.

Un contestatore chiede a Piantedosi “verità sui mandanti delle stragi”

Al termine del discorso del ministro dell’Interno, Matteo Piatendosi, un contestatore ha chiesto al titolare del Viminale “verità sui mandanti della strage del 2 agosto”. Il contestatore, che ha assistito alla commemorazione nel cortile di Palazzo d’Accursio, ha anche chiesto a Piantedosi di fare luce sulle “altre stragi tra cui quella di Ustica”.

video

Un contestatore solitario grida: “Verità sui mandati. Ministro Piantedosi, basta con le passerelle”



Piantedosi: “Strage neofascista, il governo c’è”

“Siamo qui oggi a commemorare il 44esimo anniversario della strage di Bologna. Una strage neofascista, espressione di un disegno eversivo che mirava a colpire lo Stato nella sua componente più sensibile, vale a dire le persone comuni. Il governo c’è”. Lo ha detto il ministro degli Interni, Matteo Piantedosi, parlando nel cortile di palazzo d’Accursio a Bologna, aprendo le celebrazioni per la strage del 2 agosto 1980.
Bisogna, ha aggiunto, “tenere tutti insieme la memoria dell’attentato, condividerne senza riserve la verità serve a guardarci con reciproca fiducia. Serve a rinsaldare un’alleanza democratica, a fare meglio, a fare di più per risolvere i conti col passato. E non basta. Non dimenticare, ma bisogna agire e lo dobbiamo fare tutti, governo e cittadini”.

Il sindaco Lepore: “Il 2 agosto sia questione nazionale”

Il sindaco Matteo Lepore ha preso la parola in Comune davanti ai famigliari delle vittime: “È un anniversario particolarmente importante per noi, perché abbiamo ricevuto importanti aggiornamenti dalle sentenze. Sono convinto che nella nostra marcia dei fiori bianchi saremo in tanti. Quindi grazie. Grazie anche a tutti coloro che si sono impegnati a portare avanti la memoria perché questo ci insegna quanto sia importante ogni giorno lottare per la verità e per la giustizia La storia del 2 agosto non sia solo una questione del nostro territorio. Sia una questione nazionale. E ringrazio la stampa perché la libertà di stampa è fondamentale affinchè libertà e giustizia siano portati a tutti”. Sui risarcimenti aggiunge: “È importante che questo governo ci sia con dei fatti concreti. Aspettiamo le risposte che i familiari delle vittime attendono da 44 anni. Purtroppo loro non hanno ancora ricevuto i risarcimenti, mentre chi ha messo la bomba e chi ha organizzato” la strage “ha fatto solo pochi mesi di carcere, se non addirittura nulla”.

Paolo Bolognesi: “Conosciamo la verità e abbiamo le prove”

Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione dei famigliari delle vittime, in Comune, dove è arrivato il ministro degli Interni Matteo Piantedosi, fa riferimento quest’anno al manifesto scelto per il 44esimo anniversario: “E’ molto sintetico perché diciamo solo “conosciamo la verità e abbiamo le prove”. Gli ultimi processi hanno provato che strage è stata finanziata da vertici della loggia massonica P2, è stata protetta dai servizi italiani ed eseguita da fascisti. Credo che questo sia passo eccezionale per conoscere storia criminale del nostro Paese. Questo ti lascia sgomento: avere avuto un presidente del consiglio che era membro della loggia massonica P2 e che a un membro della loggia sia stato intitolata aeroporto. Chi è al governo non è che abbia compreso bene le verità processuali che stanno venendo fuori”.

“Bologna non dimentica”

E’ il giorno della memoria, “Bologna non dimentica recita lo striscione, e uguale frase è stata esposta nel palazzo del Comune e in una delle torri della Regione. E’ il giorno della commemorazione della strage di matrice fascista che il 2 agosto 1980 provocò 85 morti e oltre 200 feriti. Il corteo partirà da piazza del Nettuno alle 8.30. Col percorso leggermente modificato, a causa dei lavori per il tram in via Indipendenza, arriverà in stazione da via Amendola.

 

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