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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA DURA NOTA ITAMIL IN MERITO AL RINNOVO DEL CONTRATTO

“La mega fregatura del rinnovo del contratto 2022-2024, venduta da alcune sigle sindacali asservite al potere di turno, supinamente hanno la penna pronta, per colpa loro “pagheranno i militari”. Attenzione, le risorse ci sono: “23 miliardi di tesoretto”. ITAMIL non si arrende.

Iniziamo con dire che in democrazia la negoziazione sul contratto si fa puntando alla posta più alta per ottenere il giusto compenso, ma per certe sigle e dirigenti sindacali ancora si sentono al Cocer fanno i Yes Men al potere di turno, si adeguano ed alzano vigliaccamente la propria voce con i colleghi, atteggiamento tipico dei deboli, arrivando a raccontare bugie sul nostro sindacato. Con questo comunicato intendiamo raccontare i fatti sul contratto.

Abbiamo una vertenza sindacale contro il governo aperta in solitudine dal 2023

Dal settembre 2023, l’ITAMIL Esercito ha avviato e mai interrotto una vertenza sindacale nei confronti del Governo contro il taglio del 10% del potere d’acquisto dei salari, dovuto alla scarsità delle risorse economiche messe a disposizione per rinnovare il contratto (1,5 miliardi contro i 6 necessari per recuperare l’inflazione 2022-2024).

“Come le tasse riducono significativamente i nostri magri aumenti”.

“Se ti danno 1000 euro, lo Stato ne prende 600 euro. I tanto sbandierati 1,5 miliardi per il Comparto difesa-sicurezza e soccorso pubblico sono lordi e vanno considerate le tasse. In pratica, se il Governo ti concede 1,5 miliardi, recupera subito oltre il 60% (24% di contributi previdenziali pagati dallo Stato – datore di lavoro all’INPS, contributi previdenziali versati dal dipendente, cassa di previdenza, contributi per il trattamento di fine servizio, IRPEF, addizionali comunali e regionali).

Su 1000 euro, lo Stato riscuote 600 euro immediatamente. Inoltre, i dipendenti pagano tutto in anticipo. Questo significa che su 1,5 miliardi di euro destinati a 450.000 persone tra militari, poliziotti, vigili del fuoco e polizia penitenziaria, lo Stato guadagna effettivamente circa 600 milioni di euro. Una cifra modesta, quasi irrilevante rispetto a un bilancio di quasi 1.800 miliardi di euro.”

Nel bel paese delle meraviglie tutti succhiano alle mammelle dello Stato e i militari devono sacrificarsi?

Se confrontiamo i 600 milioni di euro con le decine e decine di miliardi spesi in bonus, condoni, aiuti salvacalcio, voli di stato, aumento delle indennità dei sindaci, assessori, consiglieri comunali, i privilegi della casta, nessuno rinuncia a nulla. Ma noi militari, secondo alcune dichiarazioni di sindacati filogovernativi, i servitori dello stato che già si mantengono con uno stipendio abbastanza modesto, devono ancora sacrificarsi? Se questi numeri non bastano a far riflettere, basta leggere un giornale qualunque e si vedono condoni, flat tax, sconti, una tantum di tutti i colori e di tutti i gusti, di centinaia di milioni e di miliardi di euro.

E non parliamo degli extra profitti di banche, assicurazioni, aziende elettriche e petrolifere che in questi anni hanno generato decine e decine di miliardi di euro di profitti extra, pagando poco quando lo fanno.

“I soldi ci sono, ma non c’è la volontà di tirarli fuori. Purtroppo paghiamo la complicità di alcune sigle sindacali utili al potere di turno.

Chiarito che manca la volontà di aumentare la cifra a disposizione per il rinnovo del contratto e che il rinnovo del contratto, di fatto, non solo non ti fa recuperare l’aumento del costo della vita dal 2022 al 2024, ma forse circa il 5,5% su 16%. Altri settori del privato e del parastato, nei rinnovi del contratto, lo hanno fatto (poste, banche, ecc.) e hanno firmato accordi per aumenti anche di 450 euro al mese. I militari scarsi 190 lordi, 90 scarsi netti. Per questi motivi, da settembre 2023, da soli abbiamo sempre pressato in tutti i modi la maggioranza e il Governo dicendo che occorrono altri fondi. Trovando sempre una risposta: “questi sono i fondi”.

Eppure abbiamo continuato con tutti gli amici a chiedere ed abbiamo ottenuto “in privato” la risposta che avevamo capito: “il Governo non vuole spendere altri soldi, avete ragione, ma la situazione è questa”. Nessuno ci ha seguito nella battaglia quando fino a dicembre 2023 si poteva aumentare il finanziamento.

“Perché solo il Sindacato ITAMIL ESERCITO esce fuori dal coro? Perché alcune sigle sindacali dell’Esercito hanno avviato la gogna mediatica contro di noi? Forse hanno la penna pronta per aver ottenuto dai fondi del contratto (tolti al personale) più soldi per deleghe e permessi?

Abbiamo trasmesso la piattaforma contrattuale alla funzione pubblica non rispondono perché non ci sono adeguste risorse.

“ITAMIL ha presentato in funzione pubblica la piattaforma contrattuale in linea con le esigenze e le aspettative del personale. Fin dal primo incontro di apertura della contrattazione in funzione pubblica (vedi video), ITAMIL Esercito ha coerentemente fatto presente la carenza dei fondi e che non vi erano le condizioni per poter firmare un contratto che taglia il potere d’acquisto degli stipendi del 10%, il tutto con la condivisione di ITAMIL.

Erano presenti tutti i ministri interessati e i vari CTI, quando abbiamo chiesto l’abolizione del CFG e del CFI e il pagamento dello straordinario esattamente come per le forze di polizia. ITAMIL Esercito, dopo una settimana, tramite PEC, ha inviato alla funzione pubblica, al Ministero della Difesa, ecc., la propria piattaforma di rinnovo del contratto. Fatti, non parole! Per mesi siamo stati presenti e vigili, assolutamente propositivi in tutte le sedi, anche informali, e ad alto livello, ottenendo sempre la stessa risposta “le risorse sono queste” riunione dopo riunione abbiamo sempre ribadito la necessità di più risorse.

Preso atto che, dopo mesi di richieste e anche di incontro con la Premier Meloni, non ci sono novità in tal senso, per dare un segno coerente di dignità e, dopo aver consultato gli iscritti ITAMIL, abbiamo abbandonato il tavolo del rinnovo del contratto. Abbiamo interrotto i lavori su indicazione dei nostri tesserati, attraverso il voto online con la partecipazione di 4.100 votanti, il 91% dei quali ha espresso la volontà di abbandonare. A differenza di altre sigle, per noi la democrazia e la partecipazione sono valori ai quali non possiamo rinunciare; non trattiamo i nostri tesserati come semplici numeri o sudditi.

Attenzione alle bugie di alcune sigle asservite al potere di turno.

Come ha dichiarato la nostra delegazione in funzione pubblica, ITAMIL è pronta a riprendere i lavori se ci saranno novità in merito alle nostre richieste. Per essere chiari: ipoteticamente, se si volesse “coprire” un Governo che non stanzi risorse aggiuntive, aumentando da 3 a 6 euro il CFG e i fondi non aumentano a monte, con un trasferimento da un capitolo del personale verso il CFG, il risultato sarebbe solo un semplice giro di fondi. ITAMIL Esercito non è interessata a compiere tali operazioni.

La scelta di abbandonare la non trattativa è dovuta al fatto che, in assenza di risorse aggiuntive e considerando che il 90% delle risorse attuali è già destinato a spese fisse e continuative, non c’è spazio per una trattativa effettiva. Non si può fare altro che spostare fondi del personale da una indennità all’ altra.

“Ma alla fine è come il gioco delle tre carte. ITAMIL Esercito non è interessata. ITAMIL Esercito è impegnata in una vertenza sindacale legittima, dignitosa e volta a tutelare il diritto a un salario equo che tenga conto dell’inflazione subita, come prescritto dalla legge e dalla Costituzione della nostra amata Repubblica”.

Per coloro che magari condividono queste operazioni di riduzione del potere d’acquisto del salario, siete invitati a non perdere tempo attaccando ITAMIL Esercito per le azioni democratiche che stiamo intraprendendo. Invece di criticare chi non fornisce i fondi, si critica chi sta chiedendo giustamente i fondi per tutti. Incredibile ma vero!”

Quelli con la penna pronta, da che parte stanno? Non certo dei colleghi.

Quelli con la penna già pronta per la firma a Maggio sono magari nervosi, agitati e dispensano consigli ai nostri iscritti, dimenticandosi prima di chiedere ai loro se vogliono firmare un contratto “assurdo”? Perché criticare chi si batte per tutti, anche per voi???

ATTENTI: SE PRENDEREMO L’ELEMOSINA SUL CONTRATTO, NON PRENDETEVELA CON I MARZIANI, MA CON QUELLE SIGLE CHE VOGLIONO FIRMARE FRETTOLOSAMENTE IL CONTRATTO, TRADENDO I COLLEGHI E GETTANDO VALENO SUL SINDACATO DEI CORAGGIOSI “ITAMIL ESERCITO”, CHE, CON LA SCHIENA DIRITTA, STA RAPPRESENTANDO I PROPRI TESSERATI CON I FATTI. NOI, QUANDO SCRIVIAMO, DIMOSTRIAMO LE NOSTRE ISTANZE, ALTRI BUTTANO SOLO PAROLE SENZA CONTENUTI PER SCREDITARCI (SENZA SUCCESSO).

Rinnovo del contratto, ITAMIL non ci sta!

 

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