Giunta di Milano sconfitta in aula consiliare sulle palestre scolastiche, e in particolare su un ordine del giorno con cui si chiede al Comune di aumentare i fondi per le associazioni sportive milanesi, che affittano le palestre scolastiche di Città metropolitana. Palestre che costano 47,58 euro all’ora, una cifra molto alta, che le associazioni non potrebbero affrontare, a meno di non alzare tantissimo le quote di iscrizione ai corsi e alle attività.
L’ordine del giorno è stato presentato da Alessandro Giungi e Angelica Vasile, del Pd. In aula l’assessore al bilancio Emmanuel Conte ha riferito il parere negativo suo (perché mancava, nel testo, una indicazione di spesa) e dell’assessora allo sport Martina Riva, non presente in aula. Conte ha chiesto a Giungi di ritirare il documento per riproporlo successivamente, ma Giungi si è rifiutato di ritirarlo e ha chiesto che si andasse al voto. Risultato: 24 favorevoli e 4 astenuti, giunta sconfitta. I “sì” sono arrivati da numerosi consiglieri del Pd, dai Riformisti e da Europa Verde, ma anche Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia. Gli astenuti si sono registrati nella maggioranza.
L’affitto di una palestra di Città metropolitana da parte di un’associazione sportiva, come si diceva, costa 47,58 euro all’ora. In realtà, il Comune di Milano fa pagare “solo” 23 euro all’ora alle associazioni, colmando il gap con soldi propri. Un’operazione che, nel 2023, alle casse di Palazzo Marino è costata 2 milioni e 100mila euro.
“È già un importo elevato”, ha detto Giungi in aula lunedì sera, “e si dovrebbe parlarne anche con Città metropolitana che fissa queste tariffe, ma se non spendiamo i soldi nello sport, per permettere ai bambini e ai ragazzi di fare pallacanestro, calcetto, pallavolo, danza artistica e così via, per cosa li spendiamo? Occorre permettere il più possibile la pratica sportiva a chi, per ragioni economiche, non può rivolgersi alle società sportive private”.
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