ANCONA – L’amministrazione comunale chiede scusa per i disservizi che si stanno verificando in questi giorni sulle linee di Conerobus. In particolare per le corse soppresse all’ultimo minuto e senza un avviso per chi usufruisce del Trasporto pubblico locale. Alla base del problema la concomitanza di ferie e malattie da parte degli autisti. Infine l’azienda, attraverso il proprio piano, non dovrebbe chiudere in perdita l’esercizio 2023. A dirlo è stato questa mattina l’assessore ai Rapporti con Conerobus Giovanni Zinni, rispondendo a diverse interrogazioni urgenti poste sul problema da diversi consiglieri di opposizione. Il problema è stato affrontato poco fa durante la seduta di interrogazioni urgenti che aprono ogni consiglio comunale dorico.
Ha iniziato Diego Urbisaglia di Ancona Futura: «Un dato oggettivo sono i grandi disservizi accaduti nelle ultime settimane a causa dei tagli alle corse del servizio Tpl. Tanti cittadini anconetani che pagano tasse e abbonamenti han atteso corse mai arrivate, tagliate mattina per mattina senza preavviso, attendendo l’autobus sotto il sole di questi giorni. Chiedo all’assessore cosa sta succedendo. Perché – prosegue il capogruppo di Af – l’azienda ha avuto problemi in passato a causa dell’aumento dei costi per energia e carburanti. E lo stato ha aiutato con circa 3 milioni di euro di ristori messi a bilancio 2023. Quindi il problema sembrava risolto. È possibile – conclude – che i residenti delle zone più colpite e abbonate possano avere uno sconto sui prossimi abbonamenti?».
Ha proseguito Carlo Maria Pesaresi di Ancona Diamoci del Noi: «Quello che è emerso nelle scorse settimane aggrava le preoccupazioni che abbiamo su Conerobus. Si è mostrata una grave falla di programmazione che ha generato gravi disagi ai cittadini. Una programmazione fallimentare di cui è responsabile – ritiene – la direzione dell’azienda e, a quanto risulta, è determinata da scelte di cui il presidente e il Cda sono stati tenuti all’oscuro». Pesaresi aggiunge poi come secondo lui «Questo si somma a una critica situazione strutturale dell’azienda. La ventilata previsione del pareggio di bilancio per il 2023 è sostanzialmente ‘drogata’ dai ristori covid e da quelli per la crisi energetica, oltre che dal contributo ‘una tantum’ della Regione Marche. Al netto quindi l’azienda viaggia con un deficit rilevante. E ancor più rilevante è la situazione debitoria». Il leader di Addn aggiunge poi altre due osservazioni: «Le scelte fatte dall’amministrazione vanno in direzione contraria alla velocità commerciale di Conerobus. Basti vedere i tagli fatti alle corsie preferenziali e la soppressione di fermate per creare posti auto. E poi – conclude – quanto andrà avanti questo gioco delle 3 carte con le partecipate, in cui nelle governance degli enti figurano sempre le stesse persone?». Ha concluso Susanna Dini del Partito Democratico: «Cosa si vuole fare di Conerobus? Il sindaco parlava di visione. Qual è questa visione? Perché fino ad ora noi non l’abbiamo vista».
Zinni ha iniziato a rispondere aprendo due binari ben distinti. Il primo vede «l’azienda che ha fatto una valutazione a inizio estate su alcune corse, individuandole come ‘vuote’ rispetto all’inverno, quando invece la richiesta è maggiore. Per questo sono state cancellate 64 corse al giorno attinenti le linee 1/4, 2, 3, 6, 21, 22, 42 e 91. E queste sono state tutte comunicate da Conerobus nella logica condivisibile di tenere sotto controllo i costi». L’assessore sul punto prosegue specificando come «L’azienda deve stare in piedi da sola. Ogni tanto arriva qualche aiuto, ma non si può dipendere da questi». Il vicesindaco affronta poi il secondo binario: «mi sento, a nome dell’amministrazione comunale, di chiedere scusa a quei cittadini che si sono ritrovati delle corse saltate. Gli autisti – questa è dunque la motivazione ufficiale – si sono ritrovati in numero insufficiente a causa di alcune malattie concomitanti con diversi turni di ferie. L’amministrazione – lo ribadisce – chiede scusa se l’azienda non è stata in grado di fronteggiare l’emergenza». A tal riguardo aggiunge che «la critica che possiamo muovere all’azienda è quella di non aver fatto per tempo una comunicazione di questi rischi. C’era da fare un comunicato generale, per spiegare che era un periodo un po’ così. Però sono anche imprevisti e non possono essere comunicate tutte le corse saltate per tempo». Zinni puntualizza poi come «queste corse, non tagliate volutamente, sono pari al 2,64% dei chilometri previsti in un anno. Quindi parlare di un grosso taglio del servizio è fuorviante. Anche perché, rispetto al 2023 i chilometri sono aumentati e non diminuiti, avendo noi chiesto tanto Tpl aggiuntivo e con grossi sforzi».
Inoltre per il futuro annuncia che «Stiamo investendo su vari progetti strutturali come l’anello filoviario. Così come sul Pums, dove il servizio di Tpl sarà fondamentale e andrà ad aumentare nell’arco di 5 anni. Per fare questo però bisogna stare in piedi razionalizzando i costi e pensando alla tecnologia. Sarà importante anche il dialogo con i sindacati per capire le esigenze dei lavoratori. Pertanto non mi preoccuperei tanto di quello che avete chiamato ‘il gioco delle 3 carte’. Conerobus in passato ha perso dei treni e spesso non lavorava al meglio» inoltre «occhio a trarre delle conclusioni. Ne riparleremo tra 5 anni» rimarcando poi come «fiducia va data al personale come al Cda insediatosi da poco che deve fare le sue scelte gestionali. E il management ci dice che il bilancio aziendale 2023 non dovrebbe chiudersi in perdita». In conclusione Zinni ringrazia «tutti quegli autisti che hanno fatto gli straordinari in queste settimane promettendo che «se proprio qualcuno ha avuto dei disagi, mi passi a trovare che gli offro un caffè io personalmente».
Urbisaglia nella controreplica prima ha ringraziato Zinni per «le scuse e la pacatezza» poi però ha fatto notare come, secondo lui: «i cittadini non hanno bisogno del suo caffè, ma della certezza che il servizio sia garantito. E poi l’1/4 è la nostra ‘metropolitana cittadina’ e 2 e 3 gli assomigliano molto. Con i tagli si stanno trasformando in ‘carichi di bestiame’ e non si dà il senso di un servizio che funziona solo perché ci saranno magari 200 mila euro in più di utile».
Pesaresi invece si dichiara: «basito dalla risposta» in quanto secondo lui «l’assessore dimostra di non conoscere il Tpl» avendo definito «vuote corse come 1/4, 2, 3 e il 6». E poi «ha condiviso le scelte aziendali quando anche il sindaco ha ammesso che ci sono stati seri problemi nella programmazione». Infine Dini si è detta «perplessa dalla risposta data. Forse l’assessore non è un assiduo frequentatore delle linee da lui citate. O forse se ne è reso conto e gli va bene così».
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