Il progetto genererà circa 50.000 nuove schede, rappresentando un passo significativo verso la documentazione del patrimonio rurale.
Il Servizio VIII del Segretariato Generale del MiC ha avviato il censimento delle architetture rurali italiane, in linea con la Missione 1, Componente 3 (M1C3), Investimento 2.2 “Tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale” (M1C3 | 2.2.) del PNRR.
Il progetto, coordinato dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD), si propone di identificare, studiare e catalogare la variegata tipologia di edifici rurali sparsi su tutto il territorio italiano. L’obiettivo principale è quello di preservare e valorizzare le antiche architetture rurali, contribuendo così alla salvaguardia del paesaggio e al sostegno dello sviluppo delle comunità locali.
Architettura Rurale
L’architettura rurale rappresenta un elemento essenziale del paesaggio agricolo, caratterizzato da una varietà di strutture e tipologie edilizie che riflettono secoli di storia, cultura e di costante interazione con il paesaggio. Approfondire la conoscenza dell’architettura rurale è fondamentale per comprendere appieno questi contesti.
Nell’architettura rurale rientrano i fabbricati agricoli come ville di campagna, masserie, fattorie, borghi e complessi agricoli costruiti nel corso dei secoli o durante le grandi bonifiche agrarie degli anni Venti e Trenta del Novecento.
Censimento Architetture Rurali: ecco come sarà condotta la campagna di catalogazione
La campagna di catalogazione, divisa in otto lotti regionali, sarà condotta da sei aziende selezionate da Invitalia.
Gli otto lotti regionali sono stati così suddivisi: Lotto 1 (Val d’Aosta, Piemonte, Liguria), Lotto 2 (Lombardia, Emilia Romagna), Lotto 3 (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto), Lotto 4 (Toscana, Lazio), Lotto 5 (Umbria, Marche, Abruzzo, Molise), Lotto 6 (Campania, Basilicata, Puglia), Lotto 7 (Calabria, Sicilia), Lotto 8 (Sardegna).
La catalogazione delle architetture rurali italiane sarà realizzata utilizzando un metodo scientificamente comprovato che permette di identificare e censire gli edifici in modo uniforme e sistematico.
Per compiere questa operazione, l’ICCD ha creato una scheda di catalogo specifica (AR – Architettura Rurale) per raccogliere il maggior numero di informazioni relative agli edifici rurali che saranno censiti.
I dati spaziano da quelli relativi al paesaggio a quelli di rilevamento di dissesto idrogeologico, da quelli relativi all’analisi dell’architettura a quelli di carattere storico-bibliografico.
I dati raccolti saranno inclusi nel Catalogo Generale dei Beni Culturali e saranno disponibili come linked open data (LOD), in conformità con le ontologie di ArCo – Architettura della Conoscenza.
Il progetto genererà circa 50.000 nuove schede, rappresentando un passo significativo verso la documentazione del patrimonio rurale. La collaborazione dei proprietari sarà essenziale per uno studio approfondito delle architetture.
Fino a giugno 2025, vari professionisti saranno coinvolti nella campagna di mappatura del territorio nazionale per identificare le strutture da censire, al fine di documentarle e raccogliere tutte informazioni necessarie per portare a termine il progetto.
Anche i cittadini possono dare il loro contributo al progetto, agevolando i lavori di ricognizione. Infatti, sul sito caserurali.cultuta.gov.it è possibile segnalare un bene da censire. Le segnalazioni vengono raccolte online attraverso la compilazione di un semplice form che richiede di specificare l’indirizzo del bene, una breve descrizione e la possibilità di allegare fino a due immagini.
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