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L’estate è la stagione per eccellenza dei matrimoni. Non solo per le condizioni metereologiche anche perché la stagione si concilia meglio con le esigenze lavorative. Un’occasione in cui spesso non si bada a spese, o almeno ci si bada meno. Le nuove coppie devono però fare i conti con l’inflazione. E non è poco per un capitolo come quello delle nozze che già richiede budget generosi.

I COSTI

Secondo i dati del Libro Bianco del Matrimonio del 2022 pubblicato da Matrimonio.com in collaborazione con Google ed Esade, il prezzo medio di un matrimonio in Italia è di 21.090€, ma le oltre 2.700 coppie coppie intervistate per il Rapporto sul Settore Nuziale afferma di aver speso qualcosina in più, raggiungendo la cifra di 22.100 euro, esclusa la luna di miele. Il costo medio per ospite è di 203 euro. E si tratta di una cifra in aumento del 16% rispetto al 2022. In generale si registra un incremento anche per quanto riguarda i costi dell’abito da sposa (+6%), dei fiori (+5%), della musica (+9%), del fotografo (+7%) e dell’anello di fidanzamento (+21%). Anche per questo spesso si rimanda l’appuntamento con il contratto della vita. Tra le difficoltà del mercato del lavoro e i budget tipicamente ristretti dei giovani, attualmente l’Italia è il Paese in cui ci si sposa più tardi tra le nazioni analizzate: l’età media per dire “sì, lo voglio” è 36 anni.

ARRIVA L’APP

Per aiutare gli sposi a stimare le spese quanto più verosimile possibile, lo stesso Matrimonio.com, il portale che fa parte del gruppo internazionale The Knot Worldwide, ha ideato una calcolatrice di budget per il matrimonio. A partire da tre domande relative al luogo delle nozze, al numero preciso di invitati e allo stile del ricevimento (budget-friendly, casual, classico, elegante, luxury), l’applicazione aiuta gli sposi a calcolare quale sarà la spesa finale e fornisce una fascia di prezzo indicativa.

GLI AIUTI

A mettere ai raggi X i costi delle nozze è anche un’indagine l’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat che sottolinea la crescita esponenziale delle spese nel tempo. Se negli anni Ottanta tra abiti, partecipazioni, fiori e cerimonia erano sufficienti poco più di 7.000 euro, chi si è sposato negli ultimi due anni ha dovuto mettere a budget, in media, oltre il doppio. C’è anche chi non bada a spese e nello stesso arco temporale è passata dal 3% al 21% la quota di chi ha pagato tra i 20.000 e i 50.000 euro. Costi non indifferenti tanto è vero che, come emerso dall’indagine, più di 7 coppie su 10 hanno dovuto chiedere un aiuto.

GENITORI E FINANZIAMENTI

I genitori restano la prima opzione, ma cresce il numero degli sposi che opta per un prestito personale. Se negli anni ’80 e ’90 era una pratica quasi del tutto assente, negli ultimi due anni la percentuale degli sposi che ha chiesto un prestito è arrivata al 10%. «Il rapporto degli italiani con il credito al consumo è sempre più maturo», spiegano gli esperti di Facile.it. «Questo tipo di prodotto, se utilizzato con consapevolezza, può essere una soluzione sia per non rinunciare ad un sogno, sia per rendere la spesa più sostenibile sul budget familiare».

I PRESTITI PER I MATRIMONI

Secondo l’analisi di Facile.it e Prestiti.it – realizzata su un campione di oltre 200.000 richieste raccolte nell’ultimo anno – chi ha fatto domanda di finanziamento per pagare spese legate a matrimoni o cerimonie ha puntato ad ottenere, in media, poco più di 9.000 euro, con piano di ammortamento pari a 5 anni. Curioso notare l’aumento dell’età media dei richiedenti, passata da 39 a 41 anni. Guardando all’andamento territoriale delle domande di prestito, emerge che le regioni dove il peso percentuale di questo tipo di finanziamento sul totale richieste è maggiore sono la Campania, la Puglia, la Sicilia e la Calabria.

LE DIFFERENZE TERRITORIALI E GENERAZIONALI

Come è cambiato il matrimonio nel corso degli anni e come varia il suo costo lungo lo Stivale? Guardando ai risultati dell’indagine emergono alcuni fenomeni interessanti; il budget necessario per la cerimonia, ad esempio, è normalmente più alto nelle regioni del Sud Italia e nelle Isole, dove, in media, si spende tra il 14% e il 17% in più rispetto al Nord. Dato da leggere anche in funzione del numero degli invitati: se nel Nord Italia i partecipanti ad un matrimonio sono, sempre in media, meno di 80, al Sud e nelle Isole arrivano a 110, e addirittura nel 10% dei casi prendono parte alla festa tra le 200 e le 300 persone (percentuale che, invece, scende sotto all’1% nel Nord Ovest). Insieme al numero di invitati, rimasto sostanzialmente stabile nel corso del tempo, resiste al passare delle generazioni l’usanza di sposarsi nella regione di origine di almeno uno dei due sposi; appena il 4% delle coppie ha scelto di celebrare il matrimonio al di fuori di questi confini.

I REGALI

A cambiare su base territoriale e generazionale, invece, sono i regali fatti dagli invitati; la busta con contanti è da 40 anni il regalo più comune (circa il 50%). Di contro, nel corso del tempo è calata significativamente la percentuale di chi si presenta alla cerimonia con un oggetto fisico (47% negli anni ’80, 23% oggi). La lista nozze, invece, continua ad essere utilizzata, seppur meno rispetto al passato (era il 48% quarant’anni fa, è il 36% oggi), mentre è cresciuto notevolmente negli ultimi 20 anni l’uso del bonifico come contributo al viaggio di nozze; era il 6% a inizio 2000, oggi rappresenta il 26%) Al viaggio di nozze, in effetti, non si rinuncia. Secondo l’indagine 8 coppie su 10 lo fanno, anche se negli ultimi tempi è cresciuta la percentuale di chi rimanda la data e ormai più di una coppia su quattro sceglie di partire lontano dalla cerimonia.

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