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La sperimentazione del biglietto di entrata per la parte lagunare della città di Venezia è terminata domenica 14 luglio. Il Comune aveva programmato questa prima fase di prova, cominciata il 25 aprile, per testare la fattibilità dell’operazione e la solidità del sistema necessario per la gestione dei ticket e dei pagamenti.

Il Comune ha reso pubblici i dati preliminari degli incassi per la città, che parlano di più di 2 milioni di euro grazie all’accesso di oltre 440mila turisti all’interno del territorio lagunare. Quasi il doppio sono invece state le persone che, per varie ragioni, hanno ricevuto un’esenzione dal pagamento del biglietto.

Biglietto a Venezia: quanto ha guadagnato il comune

Il Comune di Venezia ha dichiarato conclusa, come da programma, la sperimentazione del contributo di accesso ad alcune parti della città, quelle più visitate dai turisti. L’iniziativa è rimasta in vigore nei giorni festivi e nei fine settimana tra il 25 aprile e il 14 luglio e aveva l’obiettivo di limitare l’affluenza di visitatori, per “rendere più vivibile la città” stando alle dichiarazioni del sindaco Luigi Brugnaro.

Se l’obiettivo era ridurre i flussi turistici a Venezia, non sembra però che sia stato raggiunto. I flussi turistici registrati nei mesi di sperimentazione sono stati del tutto paragonabili allo stesso periodo degli anni precedenti, almeno di quelli non influenzati dalla pandemia. Più di 1,5 milioni di persone si sono recate in città, 440mila delle quali pagando il contributo da 5 euro.

I restanti 1,1 milioni hanno approfittato delle varie esenzioni che il programma di pagamento per la visita a Venezia presentava. Si trattava quindi di ospiti e parenti di residenti, lavoratori, proprietari di seconde case e studenti, oppure facevano parte dei 160mila residenti in Veneto che hanno visitato la città, anch’essi esentati. Il programma ha comunque portato nelle casse del Comune 2,2 milioni di euro. 

Il futuro del biglietto di ingresso a Venezia

I risultati non sembrano aver mutato le intenzioni dell’amministrazione comunale. Dalla primavera del 2025 il sistema di contributo turistico per entrare a Venezia diventerà permanente e non più sperimentale. Le limitazioni al turismo in città potrebbero però non limitarsi al biglietto di entrata. Il Comune sta valutando di inserire un numero massimo di turisti autorizzati a entrare ogni giorno, per evitare il sovraffollamento nelle giornate dove i flussi sono più intensi. Raggiunta una determinata soglia il prezzo del biglietto aumenterebbe a 10 euro.

Le principali polemiche da parte delle associazioni di cittadini riguardano l’impiego del denaro raccolto. Il Comune vorrebbe impiegarlo per mitigare l’impatto del turismo sulla città, reinvestendolo quindi nel sistema di limitazione dei flussi. I residenti invece chiedono un utilizzo più locale dei fondi, con il finanziamento di asili nido e di sussidi per chi rimane a vivere stabilmente a Venezia.

Un altro problema sono i costi del sistema. Al momento non si hanno stime definitive, ma le previsioni dell’amministrazione comunale parlavano di un costo di circa 3 milioni di euro per il 2024. Si tratta di spese gonfiate dagli investimenti iniziali che difficilmente si ripeterebbero nel 2025, ma che avrebbero quindi comportato una spesa netta per il Comune di 800mila euro senza un vero impatto sulla riduzione dei flussi turistici.



 

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