PERUGIA – Strade, partecipazione, lavoro e vita notturna. Sono queste le priorità della nuova giunta di Perugia: i nove assessori più la sindaca Vittoria Ferdinandi che proprio oggi «consegnerà» la sua squadra alla città. «La più bella di sempre», ha anticipato. Con Fabrizio Croce, David Grohmann, Marco Pierini, Alessandra Sartore, Costanza Spera, Andrea Stafisso, Francesca Tizi, Pierluigi Vossi e Francesco Zuccherini pronti a mettersi al lavoro per realizzare la Perugia promessa in campagna elettorale. Non sarà facile far incontrare i sogni con la pratica amministrativa, ma Ferdinandi ha assicurato la «riscrittura di una nuova grammatica politica che valorizza le esperienze e l’innovazione ma che ha anche il coraggio di sperimentare nuovi assetti organizzati e politici più funzionali al raggiungimento degli obiettivi di governo». Detto in altre parole, deleghe assegnate in base alle competenze e ai progetti che si intendono realizzare.
A partire dalle strade. Con l’assessorato «alle buche» che sarà certamente il più invocato dai perugini. Se ne parlerà già stamattina nel preconsiglio, la riunione con la squadra prima di presentarsi – alle 15.30, con tanto di maxi schermo nella sala dei Notari – ai cittadini. La sindaca ha spiegato al Messaggero come in città «si continua a viaggiare su strade ammalorate e con marciapiedi sconnessi. Perugia è l’undicesimo comune per estensione in Italia e, in termine di strade, è difficile intervenire efficacemente senza una programmazione pluriennale e risorse straordinarie. Ed è quello che proveremo a fare da subito». Facile immaginare come la ricerca dei fondi sia già iniziata per rispondere alle lamentele su buche e rattoppi, nonostante – come ammesso in campagna elettorale – la giunta Romizi abbia sicuramente investito molto più di prima sull’asfalto.
Tra le altre priorità, non è un segreto, certamente la partecipazione dei cittadini: Ferdinandi ha istituito una delega precisa da tenere per la sua scrivania, con l’idea di «un’amministrazione partecipata». Chiedendo direttamente ai cittadini e alle associazioni «un contributo di idee e proposte». A partire dal progetto del metrobus, quel Brt che in tanti non vogliono passi sotto casa e sopra gli alberi da tagliare, ma che non si può cancellare a meno di perdere i fondi del Pnrr.
E poi, il lavoro. Nel programma dei primi 100 giorni da sindaca, Ferdinandi lo ha anticipato già prima del ballottaggio, c’è il lavoro. Iniziando «dall’adeguamento dei contratti che il Comune ha con le cooperative sociali perché sui diritti dei lavoratori e sulla qualità dei servizi alla persona non si deve risparmiare».
E infine, la vita notturna. In ogni sua declinazione, dall’aggregazione alla sicurezza. Con un assessorato apposito, altra novità in giunta, che dovrà confrontarsi con i cosiddetti «stakeholders della notte». Quegli operatori che, parola di Ferdinandi, sono «un pezzo importante del Pil cittadino e un presidio del territorio. Ma soprattutto parliamo di un mondo che negli anni ha reso attrattiva la nostra città. Specie in centro storico serve bilanciare il diritto alla quiete con la sicurezza e la voglia di vita notturna che caratterizza il nostro territorio». In centro, ma non solo. Ci sono la periferia e soprattutto Fontivegge che chiedono di poter avere voce. Senza se e senza ma.
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