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Per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2027 sono in corsa 20 città. Per l’Abruzzo c’è Loreto Aprutino, in provincia di Pescara

Capitale della Cultura 2027, con Loreto Aprutino l’Abruzzo ci riprova. Sono 20 i comuni italiani che hanno comunicato la loro manifestazione di interesse al Ministero della Cultura per il titolo di Capitale italiana della Cultura 2027. Un premio che negli anni è cresciuto ed è diventato sempre più ambìto: grazie al contributo statale di un milione di euro, la città vincitrice potrà portare avanti le attività previste e rilanciare il proprio territorio attraverso la cultura. Scaduto lo scorso 3 luglio il termine per presentare le candidature, i comuni che hanno risposto al bando sono:

  • Acerra (provincia di Napoli, Campania);
  • Aiello Calabro (provincia di Cosenza, Calabria);
  • Alberobello (provincia di Bari, Puglia);
  • Aliano (provincia di Matera, Basilicata);
  • Brindisi (Puglia);
  • Caiazzo (provincia di Caserta, Campania);
  • Fiesole (provincia di Firenze, Toscana);
  • Gallipoli (provincia di Lecce, Puglia);
  • La Spezia (Liguria);
  • Loreto Aprutino (provincia di Pescara, Abruzzo);
  • Massa (provincia di Massa-Carrara, Toscana);
  • Mazzarino (provincia di Caltanissetta, Sicilia);
  • Morano Calabro (provincia di Cosenza, Calabria);
  • Pompei (provincia di Napoli, Campania);
  • Pordenone (Friuli Venezia Giulia);
  • Reggio Calabria (Calabria);
  • Santa Maria Capua Vetere (provincia di Caserta, Campania);
  • Sant’Andrea di Conza (provincia di Avellino, Campania);
  • Savona (Liguria);
  • Taverna (provincia di Catanzaro, Calabria).

In questa edizione sono rappresentate solo 9 regioni italiane, con una cospicua presenza del Meridione: cinque comuni campani, quattro calabresi e tre pugliesi, insieme a una candidatura siciliana e una lucana. Per il Nord due comuni in Liguria e uno in Friuli, mentre per il Centro, due comuni in Toscana e uno in Abruzzo, Loreto Aprutino, in provincia di Pescara. Così l’Abruzzo ci riprova, dopo la candidatura di Pescina nel 2025 e la vittoria del capoluogo abruzzese, L’Aquila, per l’edizione 2026. La Capitale italiana della Cultura in carica è Pesaro, a cui seguirà per il 2025 Agrigento.

Perché la scelta di Loreto Aprutino

Loreto Aprutino, bel paese nel cuore delle colline pescaresi, è una cittadina ricca di storia e di notevole spessore culturale, annoverata tra le più belle d’Abruzzo. Tra palazzi gentilizi, antiche chiese e vie strette e caratteristiche, il centro storico custodisce un vero e proprio sistema museale. Il turista può così spaziare dalla storia alla tradizione, ricostruendo un quadro completo del passato e del presente: l’Antiquarium, con i reperti archeologici del territorio, il Museo Acerbo, dove ammirare le pregiate ceramiche di Castelli, celebri in tutto il mondo e il Museo dell’Olio, allestito in un antico frantoio. Sì, perché la storia di Loreto, Città Dell’Olio, si lega alla sapiente arte di produrre un eccellente olio extravergine d’oliva, attività storica che risale all’epoca romana, con risultati straordinari. Loreto fu anche meta di grandi personaggi, come San Tommaso d’Aquino, che nel 1235 fu ospite in quello che oggi è il Castello Chiola e vi compì il miracolo delle rose, o come la regina Margherita d’Austria, nei suoi numerosi spostamenti nei feudi abruzzesi. Poco fuori dal centro abitato si consiglia la visita della chiesa di Santa Maria in Piano che, dietro l’austera cortina esterna di mattoni, nasconde all’interno straordinari affreschi, come quello del Giudizio Universale con i suoi colori sgargianti. Una singolare tradizione è la festa di San Zopito, il patrono del paese, che si tiene ogni lunedì dopo la Pentecoste, che vede protagonista un bue inghirlandato, cavalcato da un bambino vestito da angelo: tradizione vuole che l’animale si inginocchi al passaggio del busto reliquiario del santo, in attesa della benedizione.

I prossimi passi

Il prossimo passo sarà quello di inviare il dossier di candidatura entro il 26 settembre 2024, che dovrà contenere: un titolo; il progetto culturale della durata di un anno; il cronoprogramma delle attività previste; l’organo incaricato dell’elaborazione e promozione del progetto, con l’individuazione di una figura responsabile; la valutazione di sostenibilità economico-finanziaria e gli obiettivi perseguiti. I dossier saranno esaminati da una competente giuria che, dai 20 comuni iniziali, selezionerà la decina finalista entro il 12 dicembre 2024. Le audizioni pubbliche si svolgeranno entro il 12 marzo 2025, in modo che tutta la procedura di valutazione possa concludersi entro il 28 marzo 2025, con la cerimonia della proclamazione della Capitale italiana della Cultura 2027.



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