Il Questore di Perugia Lamparelli è stato protagonista dell’ultima riunione in Commissione regionale in materia di sicurezza e infiltrazioni criminali nella nostra regione. Un importante contributo per portare in Aula prima della fine della legislatura la legge regionale in materia di sicurezza su cui i consiglieri regionali lavorano da 4 anni sotto la regia del presidente della Commissione regionale d’inchiesta sulla criminalità organizzata e sulle infiltrazioni mafiose, Eugenio Rondini.
Il Questore ha ribadito la massima attenzione sul versante delle infiltrazioni criminali, confermando un assunto già noto: non si rileva una criminalità organizzata endemica di tipo mafioso in Umbria, dove mancano gli appigli di base su cui si fanno forti le organizzazioni come Cosa nostra, Ndrangheta, Camorra e Sacra corona unita. “In Umbria, infatti, non attecchisce l’intimidazione e i cittadini non sono omertosi anzi, in molti casi vanno oltre, denunciano e segnalano. C’è una percezione della sicurezza di tipo partecipato, non è solo nelle mani delle forze dell’ordine. E’ fondamentale la collaborazione con cittadini, associazioni, istituzioni, ordini professionali e scuole”.
Il Questore Lamparelli ha sottolineato l’impegno costante profuso nella prevenzione proprio a cominciare dalle scuole. Alle forze dell’ordine spetta il compito di monitorare quelli che sono i reati spia come incendi, danneggiamenti, false fatturazioni per operazioni inesistenti da parte di società che sono in grado di accendere mutui e ottenere credito, per verificare se sotto c’è qualcosa di diverso. “Seppure non vi siano radicamenti stanziali della criminalità organizzata di stampo mafioso, la guardia non viene mai abbassata”: ha concluso il questore.
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