Marmolada s.r.l. – società che ha realizzato alla fine degli anni sessanta la funivia che porta da Rocca Pietore a Punta Rocca sul massiccio della Marmolada – ha chiesto al Tribunale Regionale Giustizia Amministrativa di Trento la condanna della Provincia Autonoma di Trento e del Comune di Canazei al pagamento di un risarcimento di € 8,5 milioni per il mancato rilascio dell’autorizzazione a sostituire il vecchia sciovia di Sass del Mul sul ghiacciaio dismessa nel 2006.
Marmolada s.r.l. è assistita dallo studio legale Barzazi con il name partner avvocato Guido Barzazi.
La richiesta di risarcimento è la conseguenza della sentenza del Consiglio di Stato dell’agosto del 2023 che aveva ritenuto che la Provincia e il Comune avevano illegittimamente negato l’istanza di Marmolada relativa all’impianto, presentata già nel 2007, ritenendola invece pienamente autorizzabile. Infatti, considerato che l’impianto è previsto dalla pianificazione urbanistica provinciale (Programma Marmolada del 2015) e che anche la Regione Veneto è favorevole alla sua realizzazione perché lo ha ammesso a contributo sin dal 2013, i giudici del Consiglio di Stato hanno ritenuto che la Provincia e il Comune non potevano negare l’autorizzazione né sul presupposto della mancanza del requisito della conformità urbanistica perché l’impianto non era previsto dal P.R.G. di Canazei, né per la mancata stipula di un accordo di programma fra la PAT e la Regione. Per questa ragione, quindi, Marmolada s.r.l. ha chiesto il risarcimento del danno alle amministrazioni che – dapprima – hanno ritardato la sostituzione dell’impianto, richiesta dal 2007 e – in seguito – l’hanno negata illegittimamente nel 2017, dopo 10 anni di solleciti e risposte interlocutorie da parte dell’Amministrazione.
Il danno richiesto è sia quello che deriva dall’incremento dei costi per la realizzazione dell’impianto, sia quello derivante dai mancati introiti che potevano essere riscossi dalla società per mezzo della gestione dell’impianto. L’impianto “di ricircolo” è di fondamentale importanza per estendere la stagione sciistica, dato che garantirebbe la possibilità ai turisti di sciare sempre in quota con le nevi più solide, senza dover scendere alla stazione di Malga Ciapela per riprendere ripetutamente l’impianto “di arroccamento”.
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