Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday
Le rappresentanze sindacali aziendali dell’Ircac, Fabi, First/Cisl, Fisac/Cgil e Sinfub/Unisin, nel leggere il comunicato stampa pubblicato il 4 luglio scorso sulla stampa, apprezzano molto le dichiarazioni dell’onorevole Edy Tamajo sul “risultato storico” conseguito dall’Istituto nell’esercizio finanziario 2023 e lo slancio dell’assessore nel volere individuare strategie e sostenere progetti volti a rafforzare il settore cooperativistico in Sicilia e favorire l’accesso delle cooperative al credito, dando così grande risalto al ruolo e all’attività dell’ente.
Tengono, però, a sottolineare che il risultato raggiunto non è solo conseguenza dell’operato dell’attuale Cda, ma soprattutto frutto dell’impegno del personale dipendente Ircac che, nonostante lo stato di agitazione proclamato nel dicembre scorso e mai revocato, continua ancora a credere nella cooperazione e ad avere un grande rispetto per l’ente di appartenenza, lo stesso rispetto che reclama a gran voce al proprio datore di lavoro. Un plauso va, quindi, principalmente, ai 20 dipendenti dell’Istituto regionale per il credito alla cooperazione, che da soli si sobbarcano con fatica anche il lavoro dei colleghi intanto andati in pensione, senza riconoscimento alcuno.
A questi lavoratori vengono negati, infatti, da 20 anni gli adeguamenti contrattuali previsti dal Ccnl del settore credito a loro applicato e la corresponsione del Vap, che spetterebbe nel caso di chiusura dell’esercizio con utili in bilancio, nonché da 30 anni qualsiasi avanzamento di carriera. Oggi, a 6 anni esatti dalla legge istitutiva dell’Irca, nuovo ente regionale nato dalla fusione – non ancora definita – di Ircac e Crias, dopo il coinvolgimento e le rassicurazioni ricevute da tutte le parti sociali e politiche, questi lavoratori hanno diritto ad una risposta immediata dall’attuale Cda, che, invece, di remare contro il proprio personale Ircac e perpetrare gravi inadempimenti contrattuali, dovrebbe sanare a monte le diseguaglianze economiche trovate, quindi, anche per il decollo del nuovo ente, valorizzare le risorse umane in atto presenti e riconoscere loro il ruolo fondamentale che meritano.
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