Il progetto di restauro e riqualificazione del complesso dell’Ex- Manifattura Tabacchi di Venezia nella nuova Cittadella della Giustizia è uno degli interventi di ristrutturazione più interessanti che abbiano coinvolto la Serenissima negli ultimi anni. I diversi spazi di attività e di servizi saranno infatti dotati di un sistema di percorsi interni ed esterni, di collegamenti in quota vetrati, di aree di accoglienza, scale, corridoi, rampe pedonali, percorsi e vie di fuga, tali da garantire accessi privi di barriere architettoniche e da facilitare ogni azione di gestione e manutenzione.
La maggior parte degli edifici coinvolti – corpi di fabbrica profondi dai 15 ai 20 metri, divisi in tre navate da due file di colonne – dispone di spazi e strutture particolarmente indicati allo scopo a cui sono destinati i locali. Tipologia ideale per uffici, in particolare pubblici e a grande frequentazione come quelli giudiziari, con larghi spazi di disimpegno nella navata centrale. Negli edifici 10, 11 e 14 troveranno spazio gli uffici del Tribunale Civile, mentre il numero 15 ospiterà gli archivi al piano terra e le aule di udienza al piano superiore.
Finanziato con 7.470.000 euro grazie al Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il progetto vede come ente programmatore e beneficiario il Comune di Venezia, e punta alla valorizzazione del carattere proprio dell’architettura “industriale” ottocentesca. L’obiettivo è infatti la massima conservazione dei manufatti esistenti, mantenendo inalterata l’immagine urbana storica dell’ex Manifattura, delimitata dai fronti sul rio de le Burchielle e dal fronte su Calle Nuova dei Tabacchi. Scopo della progettazione è la realizzazione di un restauro attraverso tecniche costruttive compatibili con le strutture esistenti, volte a garantire l’unitarietà dell’intero complesso della Cittadella della Giustizia.
Il progetto è realizzato con il contributo della Commissione Europea. Dei contenuti editoriali sono ideatori e responsabili gli autori degli articoli. La Commissione non può essere ritenuta responsabile per qualsivoglia uso fatto delle informazioni e opinioni riportate.
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