Il Piano economico finanziario per il 2024 è passato nel Consiglio del capoluogo aretuseo: le materie del documento riguardano il servizio di igiene urbana e le nuove tariffe della tassa sui rifiuti (Tari)
SIRACUSA – Via libera all’aggiornamento del Piano economico finanziario (Pef) del servizio di igiene urbana e alle tariffe per il 2024 della tassa sui rifiuti (Tari). Lo ha deciso il Consiglio comunale di Siracusa.
Per il Pef, che ha una durata di quattro anni e che viene aggiornato dopo due, per effetto di un emendamento al corpo della proposta, illustrato da Simone Ricupero, non si è trattato di un’approvazione ma di una presa d’atto. Tutte le proposte approvate, compresi gli emendamenti, sono passate a maggioranza. Per l’anno in corso e per il prossimo, la spesa per il servizio di igiene urbana subisce solo piccoli scostamenti rispetto al biennio precedente, scostamenti che si riflettono sulle tariffe: costerà all’incirca 28 milioni e mezzo al netto di 850 mila euro provenienti dal recupero dell’evasione e al netto del contributo che il Miur assegna ai Comuni per il servizio svolto nelle scuole.
Diminuzione della Tari per i nuclei familiari più piccoli
Secondo le simulazioni fatte dagli uffici comunali, limitatamente alle utenze domestiche, la Tari dovrebbero subire una riduzione per i nuclei familiari più piccoli (che rappresentano l’80 per cento circa del totale) e un incremento per gli altri. Per le famiglie con 1, 2 e 3 componenti lo sconto sul 2023 dovrebbe essere rispettivamente dello 0,44, del 3,04 e del 3,79 per cento; per quelle con 4, 5, 6 o più persone l’aumento sarebbe del 2,23, dell’1,53 e dell’1,9 per cento. Altre novità sui costi della Tari potrebbero arrivare per effetto delle manovra correttiva approvata ieri sera dalla Regione, che assegna al Comune circa 2 milioni di euro per i costi del servizio di igiene urbana.
Raccolta differenziata è sostanzialmente ferma intorno al 50%
L’assessore all’Igiene urbana, Salvatore Cavarra, e il dirigente del settore, Marcello Dimartino, che hanno fornito il quadro generale del piano economico-finanziario del servizio, dal quale sono emersi principalmente due elementi: la raccolta differenziata è sostanzialmente ferma intorno al 50 per cento dall’anno 2021; il costo rispetto al biennio precedente ha subito pochi scostamenti. Per il 2024 il Pef prevede una spesa di poco inferiore a 29 milioni 557 mila euro che lieviterà di 300 mila euro circa nel 2025.
Questo costo viene coperto poco più di sei milioni con la componente fissa della Tari e per la parte rimanente con quella variabile. Il Piano però non tiene conto del recupero dell’evasione e del contributo del Miur che vengono poi calcolati nella stesura del bilancio comunale. La proposta delle tariffe Tari è stata illustrata dall’assessore ai Servizi fiscali, Pierpaolo Coppa, che ha evidenziato come il saldo delle entrate non abbia subito sostanziali variazione e che gli aggiustamenti siano avvenuti all’interno del piano tariffario. Ad incidere sulla spesa è soprattutto il costo per il conferimento dei rifiuti indifferenziati alla discarica di Lentini, aumentato negli ultimi anni del 200 per cento (circa 400 euro a tonnellata) incidendo per quasi un terzo del totale.
Questo aumento è stato fronteggiato con una riduzione dei canoni e dei costi del servizio, con il recupero dell’evasione e con le entrate che scaturiscono dal conferimento ai consorzi delle frazioni di rifiuti differenziati.
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