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I prestiti si rivelano essere la soluzione perfetta per chi desidera ottenere della liquidità extra in modo immediato e fare così fronte alle varie spese quotidiane o imprevisti. Diverse le tipologie di finanziamento di cui poter far richiesta, come ad esempio il prestito chirografario.

Ma in cosa consiste e come funziona? Ecco di seguito i requisiti per accedere e i rischi in cui incorre chi non paga.

Cos’è il prestito chirografario: significato e definizione

Prima di concedere un finanziamento, l’istituto di credito richiede delle garanzie come forma di tutela per il denaro prestato. Tra le tipologie più utilizzate si annoverano la cambiale, la fidejussione, l’ipoteca e il pegno. Il prestito chirografario, invece, fa riferimento ad una tipologia di finanziamento che non richiede garanzie reali.

La parola «chirografario», d’altronde, deriva da due termini greci, ovvero «Chiros» e «graphos» che tradotti significano “mano” e “scrivere”. Ovvero indica qualcosa di scritto a mano. E in effetti per tale tipo di prestito è richiesta solamente la firma autografa del richiedente come forma di garanzia.

Sempre in tale ambito si annoverano i mutui chirografari, ovvero finanziamenti non garantiti dall’ipoteca, bensì dall’impegno del debitore. Viene definito mutuo chirografario, infatti, una tipologia di prestito a garanzia del quale non vi è un immobile. In genere, è possibile richiedere il mutuo chirografario per comprare un’auto o effettuare piccoli acquisti come, ad esempio, l’arredamento o per sottoporsi ad un intervento medico costoso.

Il mutuo ipotecario, invece, è volto all’acquisto di un’abitazione o per svolgere lavori di ristrutturazione. Il documento più importante per questa tipologia di finanziamento è il chirografo, che deve essere firmato di pugno dal contraente.

Come funziona il prestito chirografario

Per ottenere un prestito chirografario bisogna rivolgersi ad un istituto di credito e concordare i relativi termini e condizioni. Il prestito chirografario può essere richiesto da coloro che hanno la capacità di restituire il denaro, in base a quanto stabilito dal contratto. Il tasso di interesse risulta ad essere più alto rispetto ad altre forme di finanziamento. Valida alternativa sia ai mutui che ai prestiti personali, è più facile da gestire se il debitore necessita di un importo limitato.

La principale differenza tra prestito e mutuo chirografario è rappresentata dalla durata, che influisce, poi, sui relativi tassi. Il mutuo si riferisce ad un finanziamento di medio/lungo termine che supera generalmente i 5 anni e può protrarsi fino a massimo 15 anni. Il prestito ha in genere una durata inferiore, compresa tra 1 e 5 anni. Proprio la durata si rivela essere anche uno dei principali elementi contraddistintivi rispetto alle altre forme di prestito. Basta pensare che il mutuo ipotecario dura generalmente fino a trent’anni.

Prestito Chirografario, le differenze tra privati e imprese

Nel momento in cui si accende un finanziamento chirografario ci si obbliga a restituire l’importo corrisposto dall’istituto di credito offrendo il proprio patrimonio come garanzia. Per questo motivo le banche tendono a concedere tali finanziamenti solamente alle imprese e ai privati in grado di dimostrare una certa solidità finanziaria.

Considerando un rischio di insolvenza maggiore rispetto ad un mutuo tradizionale, in genere il mutuo chirografario viene erogato per un importo non superiore a quota 120 mila euro per i privati. L’importo viene calibrato in modo differente e a seconda dell’esigenza nel caso in cui il richiedente sia un’impresa.

Stesso discorso per quanto riguarda i prestiti. L’importo massimo riconosciuto, infatti, differisce a seconda della capacità di rimborso del richiedente. Poiché non supportato da altre garanzie, il prestito chirografico è concesso generalmente per importi pari a massimo 30 mila euro.

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I requisiti per accedere al finanziamento chirografario

Per ottenere un prestito chirografario è necessario avere un reddito o un patrimonio dimostrabile. Un ulteriore elemento che potrebbe influire sulla decisione della banca di rilasciare o meno il finanziamento è la valutazione dell’affidabilità in termini di merito creditizio. Per accedere al finanziamento non bisogna essere segnalati come cattivi pagatori nei Sistemi di Informazione Creditizia.

Entrando nei dettagli, per ottenere un prestito chirografario bisogna presentare apposita documentazione fiscale, come un documento di riconoscimento in corso di validità e codice fiscale. Fondamentale, inoltre, la documentazione reddituale che consiste:

Il prestito chirografario può presentare caratteristiche differenti in base alle banca che lo eroga. Essendo un finanziamento con importi spesso più limitati rispetto alle altre tipologie, le verifiche da effettuare da parte della banca saranno più facili. Questo velocizzerà di conseguenza i tempi di erogazione del prestito. La maggiore rapidità permetterà di beneficiare anche di un maggior risparmio in termini di spese, poiché ad esempio non bisogna sostenere dei costi per l’iscrizione dell’ipoteca.

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Quando conviene richiedere un prestito chirografario?

Uno dei principali vantaggi del prestito chirografario è da rinvenire nella possibilità di fare tutto attraverso una scrittura privata, senza aver bisogno di un atto redatto dal notaio. Non ci sono i costi di perizia sulla casa, poiché il prestito non è garantito da ipoteca e può essere utilizzato per qualsiasi finalità. Tale forma di finanziamento, pertanto, si rivela essere perfetta quando si ha bisogno di ottenere liquidità extra senza ricorrere alle tradizionali forme di prestito.

Date le sue caratteristiche è facile intuire che le banche non concedono i prestiti chirografari a tutti. In genere gli istituti di credito optano per tale soluzione quando l’iscrizione di un’ipoteca potrebbe risultare particolarmente complessa o costosa e pertanto poco conveniente.

Prestito chirografario non pagato: che succede?

In caso di mancato pagamento delle rate di un prestito chirografario si rischia di incorrere in pesanti conseguenze, come ad esempio il protesto, il pignoramento dei beni e la richiesta di risarcimento danni. In ogni caso bisogna pagare gli interessi di mora. Ma non solo, trascorsi 120 giorni dal ritardato pagamento o in caso di mancato pagamento di quattro rate, il nome del debitore viene inserito come cattivo pagatore. In quest’ultimo caso richiedere in futuro dei prestiti può risultare particolarmente complicato.

Se tutto questo non bastasse, nel momento in cui non viene pagata una rata, il soggetto interessato rischia di perdere il beneficio stesso e potrebbe essere costretto a ripagare quanto dovuto, con tanto di interessi, in una sola soluzione. Si invita comunque a prestare attenzione alle clausole scritte nel contratto per conoscere le eventuali sanzioni applicate dall’istituto di riferimento.

 

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