diGuido Tortorelli
Oltre alla tradizionale sfilata del carro allegorico, firmato dall’artista Francesca Cascione, sono stati ideati i progetti del “FantaBruna” e del “Lucanum Realverso” per coinvolgere anche i giovani
Unire la tradizione locale e le tecnologie innovative per offrire esperienze culturali intergenerazionali, ma soprattutto far avvicinare i giovani a un patrimonio dal valore inestimabile. A Matera fervono i preparativi per la Festa della Bruna, il 2 luglio, giornata in cui la città celebra la patrona Maria Santissima della Bruna vivendo “il giorno più lungo” dell’anno. Una tradizione che, oramai, vive da 635 anni e ripropone suoni, odori e consuetudini che riscaldano il cuore della comunità, senza mai dimenticare l’aspetto dell’innovazione.
Questo è l’auspicio dell’associazione Maria Santissima della Bruna che, per il 2024, punta fortemente sui social network e sull’intelligenza artificiale, rispettivamente con i progetti del “FantaBruna” e del “Lucanum Realverso”, per coinvolgere la fascia giovanile e promuovere la festa in modo accessibile a tutti.
Cos’è il FantaBruna
Dopo il clamoroso successo del FantaSanremo, anche nella Città dei Sassi si potrà costruire una squadra e competere in una classifica speciale. Ogni personaggio da inserire in rosa ha un preciso valore in brune e ogni giocatore può contare su massimo 250 brune. Chiave sarà la scelta del caposquadra da selezionare tra le figure del Presidente dell’associazione, del Delegato arcivescovile, dell’Artista del Carro Trionfale, degli Angeli del Carro, degli Assaltatori, dei Cavalieri della Bruna, dei Ragazzi di Santa Lucia, del Carro Trionfale, del Generale dei Cavalieri, del Trombettiere, dell’Auriga e della Banda.
L’obiettivo? Fare più punti possibili acquisendo i vari bonus ed evitando i malus stabiliti dal regolamento, che riprendono le azioni tipiche nelle varie fasi che scandiscono la festa. Così occhi puntati sulla partecipazione alla Santa Messa dei personaggi, sui saluti alla folla, sulle interviste rilasciate all’emittente locale, sulla pronuncia dell’immancabile “A moggh, a moggh, all’onn c’ ven” (“l’anno prossimo sarà migliore”, frase con cui i materani terminano l’intensa giornata) e tanto altro ancora.
L’esperienza interattiva del Lucanum Realverso
Senso di comunità e spirito di appartenenza sono i valori che hanno guidato anche il progetto del Lucanum Realverso. All’interno di questo mondo, accessibile tramite browser e app scaricabile su PlayStore, la Fabbrica del Carro della Bruna permette agli utenti di immergersi in un’esperienza interattiva esplorando i processi della costruzione del manufatto: una maestosa macchina barocca di cartapesta che, trainata da otto muli, porta in trionfo la Protettrice di Matera.
In questo contesto digitale, gli utenti possono interagire con l’avatar narrante di Eustachio, Cavaliere della Bruna, che li conduce alla scoperta delle tradizioni della festa, delle celebrazioni e dei segreti della costruzione dell’opera. La voce narrante di Eustachio è di Franco Moliterni, socio e referente culturale dell’Associazione Maria SS. della Bruna, e offre un tocco autentico e personale all’esperienza.
La presentazione del carro trionfale
Intanto, come da usanza, il carro trionfale 2024 è stato presentato alla città nella giornata di domenica 23 giugno, data da cui ha inizio la novena di avvicinamento al 2 luglio. Così si sono aperte le porte della Fabbrica del Carro per ammirare l’opera di cartapesta con momenti di significativa commozione, accompagnati da lunghi applausi in uno scenario caratterizzato da arte, passione e fede. Migliaia di materani entusiasti e curiosi hanno preso parte alla cerimonia di benedizione impartita da monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera – Irsina e vescovo di Tricarico, in quella che rappresenta la tappa di avvicinamento al 2 luglio più sentita dalla cittadinanza.
Quest’anno l’antico manufatto vede la firma dell’artista Francesca Cascione, la quale si è ispirata al brano dell’evangelista Luca dedicato all’episodio dei discepoli di Emmaus: «Non ci ardeva forse il cuore nel petto mentre conversava con noi lungo il cammino, quando ci spiegava le Scritture?».
Il carro rappresenta il vero simbolo della rinascita e del rinnovamento: un anno per costruirlo e pochi secondi per “strazzarlo”, farlo a pezzi al fine di accaparrarsi una parte in segno di buon auspicio per poi ricominciare. Un modo per sottolineare come l’orgoglio della comunità per questa festa è un cerchio che non si interrompe mai.
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