Reddito di cittadinanza frodi per 2 milioni di euro, 500 lavoratori in nero e 52mila chili di carburanti sequestrati. Sono questi alcuni dei risultati illustrati ieri dalle fiamme gialle. Il 250esimo anniversario della fondazione della Guardia di finanza celebrato nella splendida e storica cornice di palazzo Farnese a Caprarola. Cerimonia alla presenza del prefetto di Viterbo Gennaro Capo e del comandante regionale del corpo Virgilio Pomponi, oltre alle principali autorità civili e militari della provincia e a una rappresentanza dei finanzieri in servizio nel capoluogo e in congedo dell’Anfi. «Le fiamme gialle – ha affermato il comandante Carlo Pasqsuali – sono il presidio della sicurezza economica e finanziaria. La Guardia di finanza sta sostenendo convintamente il cambiamento culturale in atto nell’amministrazione finanziaria, teso a rifondare su nuove basi il rapporto tra fisco e contribuente e a rinsaldare il significato autentico del prelievo tributario come contributo del singolo al bene comune». Il colonnello Pasquali non ha mancato di sottolineare come nella provincia di Viterbo il corpo operi in un contesto di solide relazioni istituzionali con la prefettura, l’autorità giudiziaria e le altre forze di polizie alle quali ha ribadito il proprio convinto impegno a sviluppare ogni utile forma di sinergia e di collaborazione.
Nel 2023 e nei primi cinque mesi del 2024 il comando provinciale della Guardia di finanza di Viterbo ha eseguito interventi ispettivi e indagini per contrastare gli illeciti economico-finanziari e le infiltrazioni della criminalità nell’economica. Un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie e imprese, destinato a intensificarsi ulteriormente per garantire la corretta destinazione delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
«Le attività investigative e di analisi sui crediti d’imposta agevolativi – ha affermato il comandante Pasquali – hanno permesso l’accertamento di illeciti relativi ai crediti di imposta soprattutto derivanti da agevolazioni nel campo immobiliare per oltre 197 milioni di euro e da altri crediti di inesistenti o non spettanti per oltre 652mila euro. Sono stati individuati 96 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti al fisco, molti dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico, e 497 lavoratori in nero o irregolari. I soggetti denunciati – ha spiegato il colonnello – per reati tributari sono 150. Il valore dei beni proposti per il sequestro quali profitto dell’evasione e delle frodi fiscali è di quasi 70 milioni di euro».
Ammontano, invece, a 77 gli interventi eseguiti in materia di accise, anche a tutela del mercato dei carburanti con il sequestro di 52mila 420 chili di prodotti energetici e di un impianto di distribuzione carburanti.
Durante l’anno di attività sono continuate le indagini anche sul reddito di cittadinanza. «I controlli sul reddito di cittadinanza e di nuove misure di inclusione e di supporto per la formazione e il lavoro, svolti in collaborazione con l’Inps, hanno riguardato, in maniera selettiva, soggetti connotati da concreti elementi di rischio. Nel complesso, sono stati scoperti illeciti per quasi 2 milioni di euro tra contributi indebitamente percepiti e quelli fraudolentemente richiesti e non ancora riscossi e sono state denunciate 144 persone».
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