Per il Financial Times è al quarto posto nella speciale classifica delle dieci destinazioni di investimento più promettenti d’Europa. Anche per il contributo decisivo delle imprese straniere, che in Toscana impiegano oltre 80 mila occupati per un fatturato complessivo di 37 miliardi di euro. Sono alcuni dei dati resi noti durante la seconda edizione dell’Aftercare forum, il meeting internazionale dedicato alle politiche di supporto alle multinazionali sul territorio che si è svolto a Firenze.
La Toscana è una delle regioni italiane leader nell’attrazione di investimenti diretti esteri con oltre 2.800 unità locali di aziende straniere presenti. La conferma è arrivata dalla graduatoria «European Cities & Regions of the Future 2024» di Fdi Intelligence commissionata dal quotidiano finanziario britannico.
«Il segreto del successo della Toscana è aver saputo mettere in pratica una proficua collaborazione tra soggetti pubblici e privati per generare valore comune», ha spiegato la coordinatrice del forum, Carolina Arriagada Peters. «In questo territorio, uffici come Invest in Tuscany svolgono un ruolo enorme, perché possono promuovere e guidare la transizione ecologica che essenzialmente aiuta l’azienda a rivalutare il proprio modello di business e ad aggiornare e migliorare ciò che sta facendo per essere più competitiva».
Per diverse multinazionali con base in Toscana la sostenibilità e l’economia circolare giocano un ruolo strategico. Tra queste ci sono Baker Hughes, il gruppo Dumarey Flowmotion e Mcphy.
Nel 2023 Baker Hughes ha investito 650 milioni di euro in tecnologie fondamentali e digitali, impegnandosi ad azzerare le emissioni entro il 2050 con l’obiettivo intermedio di arrivare al 50% in meno entro il 2030.
Dumarey Flowmotion, invece, ha messo a punto una serie di progetti per garantire la mobilità verde tramite l’utilizzo di combustibili che garantiscano una neutralità nell’emissione del carbonio e per sviluppare motori a idrogeno, mentre McPhy sta realizzando in Europa (con la promozione anche in Italia e in Toscana) progetti di green economy circolare con l’obiettivo di produrre idrogeno pulito da fonti rinnovabili o certificate green.
Dalle parti di Firenze, da qui al 2035, la sfida da vincere sarà quella di rendere competitivi i settori apparentemente maturi e di riportare a casa le aziende che prima avevano delocalizzato, investendo allo stesso tempo sulla riqualificazione della forza lavoro e seguendo lo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Nel prossimo triennio la Regione Toscana presieduta dal governatore Pd Eugenio Giani intende attrarre ulteriori investimenti internazionali in ricerca e sviluppo. Anche grazie a un nuovo bando pubblicato all’inizio dell’anno. «Il bando», ha sottolineato Giani, «punta a far crescere gli investimenti esteri in Toscana a partire dalla ricerca, dall’istruzione e dalla formazione per attrarre capitali stranieri sviluppando competenze e valorizzando una rete altamente competitiva, che poggia le basi su centri di eccellenza, spin-off universitarie e startup innovative».
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