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All’indomani dell’esito elettorale delle europee, nel Lazio si preparano grandi manovre politiche. I partiti di maggioranza tirano le fila dei risultati ottenuti, analizzando il significato delle performance dei loro candidati e come questo possa incidere sui rapporti di forza. Tra risultati a sorpresa e rivendicazioni gli equilibri potrebbero cambiare presto. A scaldare i motori sono Forza Italia che si conferma davanti alla Lega, senza però sfondare, e Fratelli d’Italia con l’elezione inaspettata della consigliera comunale di Viterbo ed ex assessore, Antonella Sberna, che stacca il pass per il Parlamento europeo, piazzandosi davanti al candidato di Roma, Stefano Tozzi, consigliere del primo municipio. La provincia supera la Capitale e Sberna, sostenuta dall’area che fa riferimento alla vicepresidente della Regione Lazio, Roberta Angelilli, ha ottenuto il quinto seggio con 48.079 voti nell’intera circoscrizione centrale. Mentre Tozzi, appoggiato dall’area di Rampelli è arrivato settimo con 36.273 preferenze, dietro Francesco Torselli (42.897).

Il risultato è stato relativamente inaspettato, poiché dalle analisi pre-elettorali, interne al partito, il quinto seggio sarebbe dovuto andare a Tozzi, unico candidato di Roma, anche alla luce di un “tacito accordo” tra rampelliani e meloniani al congresso di Fd’I sulla candidatura unitaria e l’elezione di Marco Perissa a segretario romano. Secondo quanto riferiscono fonti di Fd’I ad “Agenzia Nova”, il risultato non può rappresentare il preludio di uno scontro interno al partito, “ma semmai solo un momento di riflessione e di analisi, poiché non c’è stato nessun accordo su questo esito, che è stato casuale e inaspettato, frutto dell’ottimo lavoro fatto sul territorio da parte di Sberna, degli altri candidati e di coloro che li hanno sostenuti”. Le stesse fonti, infatti, confermano che come, indicato dal partito, una buona parte del partito romano “ha votato la candidatura di Tozzi, pensando anche che potesse partire da una base di voti più alta rispetto a quanto si è poi riscontro dal dato delle urne ma sono dinamiche che possono accadere in una competizione elettorale a preferenze e a maggior ragione quando se ne possono esprimere tre mila voti, quindi può essere stato solo un errore di calcolo”. Un risultato che comunque “non scontenta nessuno”, perché il dato rilevante da considerare è il successo di Fratelli d’Italia alle europee. Il partito guidato da Giorgia Meloni, infatti, ha ottenuto il record di preferenze, il 31 per cento, nella circoscrizione centrale di cui fa parte il Lazio. Nel partito, però, c’è chi sostiene che una candidatura di maggiore peso dell’area Rampelli avrebbe portato ad un risultato diverso (in passato si era fatto il nome dell’assessore regionale Fabrizio Ghera). Sempre in quota Fd’I non ce l’ha fatta neanche Civita Di Russo, candidatura sponsorizzata dal presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca.

Tuttavia, non sono da escludere le rivendicazioni di coloro che hanno sostenuto i neo europarlamentari. E’ il caso del consigliere regionale del Lazio di Fd’I, Enrico Tiero che, forte del contributo portato a Sberna, è pronto a reclamare le sue istanze. Tiero, già in passato, aveva manifestato un malcontento per la gestione interna al partito, soprattutto da quando ha dovuto cedere, forte delle sue 15 mila preferenze, il ruolo di assessore al Turismo a Elena Palazzo. Secondo alcune indiscrezioni che circolano nei corridoi della Pisana, tra le richieste che Tiero potrebbe avanzare al partito ci sarebbero il rimpasto di giunta (un assessorato) oppure una proposta di legge: ovvero la modifica dello Statuto regionale con l’istituzione della figura dei sottosegretari in giunta, due nominati dal presidente Rocca, per farsi coadiuvare nello svolgimento dei compiti inerenti il mandato e nell’ambito delle sue funzioni. Una proposta, però, non di facile realizzazione, poiché potrebbe trovare poco sostegno sia dai partiti di maggioranza che dallo stesso presidente Rocca.

Le frizioni tra Forza Italia e Lega, in vista di un futuro rimpasto, sono già iniziate prima delle europee. Il partito fondato da Silvio Berlusconi continua a crescere in Regione e ha già rivendicato una maggiore rappresentanza in giunta, ai danni soprattutto della Lega che, al momento, però, non ha intenzione di cedere terreno. Forza Italia Noi moderati, ha guadagnato terreno con il 7 per cento nel Lazio, piazzandosi un gradino più in alto della Lega che si attesta al 6 per cento. Con l’ultimo innesto, il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Pino Cangemi, che ha lasciato la Lega, Forza Italia conta 7 consiglieri, a cui si aggiunge Nazareno Neri, in virtù dell’intergruppo con Noi Moderati: numericamente è già il secondo partito davanti alla Lega che conta la sola consigliera, Laura Cartaginese e dietro Fratelli d’Italia (22). Inoltre, dal partito guidato da Antonio Tajani non si escludono altri arrivi alla Pisana.

A fare le spese dell’avanzata di Forza Italia potrebbe essere un assessore della Lega, tra Simona Renata Baldassarre o Pasquale Ciacciarelli. Tra le voci che si rincorrono circolano anche le ipotesi di due assessorati o la presidenza del Consiglio regionale per Cangemi, nel caso in cui Antonello Aurigemma approdasse in giunta. Una ipotesi quest’ultima molto più remota, soprattutto dopo l’elezione di Aurigemma a coordinatore della Conferenza dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. Dalla Lega, però, tornano a dire che se passasse un metodo del genere, “sbagliato”, lo si dovrebbe “applicare in tutta Italia dove si governa insieme”. Nei prossimi mesi le acque si prevedono agitate e, probabilmente in autunno, il presidente Rocca sarà costretto a rimescolare le carte.

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