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Chiusura delle borse europee – 13 giugno 2024


  • Ore 15:30 Listini europei in rosso, Wall Street apre contrastata 
  • Ore 14:30 Il Ftse Mib resta sotto 34.000, sell-off su Iveco e Saipem
  • Ore 12:40 Il Ftse Mib accelera al ribasso, rendimenti al top da novembre 2023 nell’asta di Btp
  • Ore 11:15 Piazza Affari sotto 34.000 con i titoli della galassia Agnelli. Lo spread scende a 140
  • Ore 09:05 Il Ftse Mib storna con Mps e Mediobanca. Lo spread sale a 141
  • Ore 07:50 Europa attesa in calo. L’euro riconquista quota 1,08 dollari

I listini del Vecchio Continente ampliano i cali in chiusura di seduta, stretti da un lato dalle indicazioni della Fed che annuncia un solo taglio dei tassi quest’anno di 25 punti base, e dall’altro dalle continue tensioni in ambito europeo dopo la vittoria dell’estrema destra in Francia che potrebbe presto andare al governo. Milano è tra le maglie nere d’Europa in flessione del 2,2% a fine giornata, Male anche gli altri indici. Il Cac 40 di Parigi -2,6%, il Dax di Francoforte -2%, l’Ibex di Madrid -1,5% e il Ftse 100 di Londra -0,7%.  Nel frattempo a Wall Street il Nasdaq segna +0,25%, mentre l’S&P vira in negativo a -0,16% e il Dow Jones cede lo 0,7%. 

A pesare in particolar modo sono le vendite sul settore automotive in tutta Europa. A Piazza Affari i peggiori titoli sono  Iveco (-4,6%) e Stellantis (-2,7%), in una brutta seduta per i titoli automobilistici europei alle prese coi dazi contro i veicoli cinesi e i timori di ritorsioni da Pechino. La peggiore a Stoccolma è Volvo Car (-7,5%) che ha la cinese Geely fra i suoi maggiori soci.

Ore 15:30 Listini europei in rosso, Wall Street apre contrastata 

Si confermano deboli le borse europee, mentre si muovono in ordine sparso gli indici a Wall Street dopo che il dato dei prezzi alla produzione (Ppi) è sceso inaspettatamente a maggio rispetto al mese precedente e ha segnato un aumento del 2,2% sull’anno, sotto le stime che lo davano al 2,5%. Per il mercato è un segnale di un rallentamento dell’inflazione e fa scommettere in un taglio dei tassi della Federal Reserve alla prossima riunione. Per questo i rendimenti dei titoli di stato americani sono scesi sotto la soglia del 4,3%. In Italia lo spread Btp/bund sale olte 144 punti.

A Piazza Affari (-1,4%), dove Stellantis soffre (-1,7%) nel giorno dell’investor day, fa peggio Iveco (-4,9%) in una brutta seduta per i titoli automobilistici europei, alle prese coi dazi contro i veicoli cinesi e i timori di ritorsioni da Pechino. La peggiore a Stoccolma è Volvo Car (-6,5%) che ha la cinese Geely fra i suoi maggiori soci, ma non va meglio ai gruppi dell’auto quotati a Francoforte (-1,11%) e a Parigi (-1,26%). Anche le banche europee sono in maggioranza orientate al ribasso.

Ore 14:30 Il Ftse Mib resta sotto 34.000, sell-off su Iveco e Saipem

Non scemano le vendite sulle borse europee con Wall Street che si avvia ad aprire contrastata. A Piazza affari l’indice Ftse Mib perde l’1,10% a 33.979 punti alle 15:00 con solo le utilities, DiaSorin e Tim contro corrente. Male Iveco (-5%) e  Saipem (-2,66%). L’euro si conferma tonico (+0,48% a 1,079 dollari) dopo che le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione negli Stati Uniti si sono attestate a quota 242.000 unità, in aumento di 13.000 rispetto al dato rivisto al rialzo della settimana precedente. La lettura è al di sopra del consenso a 225.000 unità. Mentre i prezzi alla produzione sono calati dello 0,2% a livello mensile e cresciuti del 2,2% su base annuale a maggio (+0,2% mese su mese il consenso). Lo spread Btp/Bund sale a 143,20 punti base.

Dopo le sorprese al rialzo dell’inflazione nei primi tre mesi dell’anno, la Fed ha mantenuto i tassi invariati e ha ridotto il numero di tagli dei tassi previsti per quest’anno da 3 a 1. «I dot plot segnalano ora un solo taglio dei tassi per quest’anno, ma aumentano a quattro i tagli previsti per il prossimo anno, dai precedenti tre, e il tasso previsto per il 2026 viene mantenuto allo stesso livello di prima. Si tratta quindi solo di un leggero ritardo rispetto alle previsioni della riunione precedente», spiega Álvaro Sanmartín, Chief Economist di Amchor IS.

La Fed ha anche ribadito il suo ottimismo per quanto riguarda il contesto macro, disegnando uno scenario di progressivo calo dell’inflazione, senza che sia necessario un aumento della disoccupazione dall’attuale livello del 4% (molto basso) per ottenere questo calo. «Sebbene la Fed preveda un’inflazione di fondo molto stabile da qui alla fine dell’anno, nella conferenza stampa il presidente Powell ha sottolineato che queste previsioni sono conservative. In sostanza, sta dicendo che spera che l’inflazione finisca per essere inferiore alle attuali previsioni della Fed e che questo porterà a tagli dei tassi prima della fine dell’anno», continua Sanmartín, arrivando alla conclusione che «la Fed voglia sembrare cauta, ma sembra ansiosa di tagliare i tassi non appena un paio di buoni dati sull’inflazione confermeranno le buone notizie di oggi. Non escludo affatto un taglio dei tassi a settembre, né che ci possano essere due tagli dei tassi quest’anno. Ma, allo stesso tempo, continuo a pensare che nel 2025 assisteremo a un numero di tagli dei tassi inferiore a quello previsto dalla Fed, perché il tasso neutrale nell’attuale ciclo potrebbe essere intorno al 4%».

Ore 12:40 Il Ftse Mib accelera al ribasso, rendimenti al top da novembre 2023 nell’asta di Btp

I mercati azionari del Vecchio Continente accelerano al ribasso (-1,13% Francoforte, -1,34% Parigi, -0,49% Londra e -1,37% a 33.889 punti Milano alle 12:40, appesantito dai titoli industriali, tutti in calo di oltre due punti percentuali con Iveco in testa, -4%) con i futures di Wall Street a due velocità (-0,34% quello sul Dow Jones e +0,06% quello sull’S&P500). Il nuovo rialzo dei rendimenti innescato nella zona euro dalla conclusione del meeting della Fed (tassi fermi, un unico taglio nel 2024) e dalla decisione di Msci di non includere i titoli di Stato europei nei propri indici colpisce in modo particolare l’obbligazionario italiano, appesantito anche dall’asta dove il Tesoro ha assegnato l’importo massimo di 9 miliardi di euro di quattro Btp.

Tra i Btp offerti anche il nuovo 3 anni 15 luglio 2027 cedola 3,45%, assegnato per 4 miliardi al rendimento del 3,47%, il massimo da novembre del 2023 rispetto al 3,32% di metà maggio sul titolo 15 febbraio 2027 2,95%, segnala Reuters. Mentre la terza tranche del Btp a 7 anni 15 luglio 2031 3,45% è stata assegnata per 2,5 miliardi al rendimento del 3,72% – anche in questo caso il massimo da novembre – dal 3,52% dell’asta di metà maggio. Via XX Settembre ha anche assegnato 1,25 miliardi della quarta tranche del Btp a 15 anni 1° ottobre 2039 4,15% al rendimento del 4,27% rispetto al 4,84% dell’asta di metà novembre e al 4,16% dell’offerta sindacata di aprile. Collocati, infine, 1,25 miliardi di un trentennale off-the-run con vita residua 25 anni, assegnato al rendimento del 4,39%. Lo spread Btp/Bund scambia a 140 punti base e il rendimento del Btp 10 anni sale al 3,97%. 

Ore 11:15 Ftse Mib sotto 34.000 con i titoli della galassia Agnelli. Lo spread scende a 140

La produzione industriale cala in Europa ad aprile e le borse europee si confermano in ribasso. Il Dax perde lo 0,70%, il Cac40 lo 0,76%, il Ftse100 lo 0,38% e il Ftse Mib l’1% a 33.989 punti alle 11:15 con tutti i titoli della galassia Agnelli/Elkann sotto pressione da Stellantis a Iveco fino a Ferrari. Male anche Saipem (-2%). 

La produzione industriale è scesa in Europa ad aprile del 2% rispetto a un anno fa nella Ue, mentre è scivolata del 3% nell’area euro sempre su base annua. Su base mensile, invece, è calata dello 0,1% rispetto a marzo nell’area euro, ma è aumentata di mezzo punto nel complesso dell’Unione. A marzo, ha ricordato Eurostat, la produzione industriale è cresciuta dello 0,5% nell’area euro ed è rimasta stabile nei 27 paesi Ue. Sul fronte interno nel primo trimestre del 2024, secondo i dati Istat, gli occupati sono aumentati in termini congiunturali di 75.000 unità (+0,3% rispetto al quarto trimestre del 2023), a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+92.000, +0,6%) e degli indipendenti (+32.000, +0,6%) che ha più che compensato la diminuzione dei dipendenti a termine (-49.000, -1,7%). Inoltre, è calato il numero di disoccupati (-55.000, -2,9% in tre mesi) e aumentato quello degli inattivi di 15-64 anni (+37.000, +0,3%). Lo spread Btp/Bund scende a 140,69 punti base e l’euro continua a salire dello 0,65% a 1,080 dollari.

Ore 09:05 Il Ftse Mib storna con Mps e Mediobanca. Lo spread sale a 141

Borse europee in rosso in avvio di seduta. Francoforte perde lo 0,26%, Parigi lo 0,12%, Londra lo 0,17% e Milano lo 0,27% a 34.264 punti. L’euro sale dello 0,59% a 1,083 dopo che la Fed ha mantenuto i tassi d’interesse fermi e posticipato l’inizio dei tagli probabilmente a dicembre, con una serie di proiezioni che sembrano allontanare la prospettiva di una riduzione dei costi di finanziamento negli Stati Uniti prima delle elezioni presidenziali del 5 novembre.

Spread a 142 punti base in attesa asta Btp

Alla luce di questo quadro e del fatto che Msci ha deciso di non includere il debito dell’Ue nei suoi indici dei titoli di Stato, si riparte dal 3,95% per il tasso del Btp decennale e da 141 punti base per lo spread con il Bund. Mentre continuano ad arrivare dalla Bce commenti a sostegno di un approccio cauto. Il vicepresidente Luis de Guindos ha detto che bisogna muoversi «molto lentamente» data l’estrema incertezza sull’inflazione, pur fiducioso che i tassi scenderanno entro la fine del prossimo anno. Stamani il Tesoro italiano mette a disposizione degli investitori fino a 9 miliardi di euro di quattro Btp stamani: il nuovo 3 anni, le riaperture del 7 e del 15 anni e un trentennale off-the-run con vita residua 25 anni. 

Lato macro, l’inflazione spagnola armonizzata con l’Unione europea è salita al 3,8% nei 12 mesi fino a maggio, contro il 3,4% di aprile. I dati dell’Istituto nazionale di statistica (Ine) hanno confermato la lettura preliminare. I prezzi al consumo nazionali della Spagna sono aumentati del 3,6% su base annua a maggio, in rialzo rispetto al 3,3% di aprile.

A Milano giù Mps, Mediobanca, Stellantis, Fincantieri e Ovs. In evidenza Tim grazie a Moody’s. Poco mosse Enel ed Eni. Vola Giglio Group

Il listino milanese è spinto al ribasso da alcune banche come Mps (-1,13% a 4,61 euro) e Mediobanca (-0,70% a 14,23 euro). Invece, Enel è stabile a quota 6,63 euro dopo aver annunciato che Enel Perù, controllata tramite Enel Américas, ha perfezionato la cessione della totalità delle partecipazioni detenute dalla stessa Enel Perù nella società di distribuzione e fornitura di energia elettrica Enel Distribución Perù e nella società di servizi energetici avanzati Enel X Perù a North Lima Power Grid Holding, controllata da China Southern Power Grid International, a fronte di un corrispettivo totale di circa 3,1 miliardi di dollari, circa 2,9 miliardi di euro. L’enterprise value complessivo riferito al 100% degli asset oggetto di tale operazione è di circa 4 miliardi di dollari (3,7 miliardi euro).

L’operazione genera una riduzione dell’indebitamento netto consolidato del gruppo di circa 2,9 miliardi di euro nel 2024, che si sommano ai 500 milioni di riduzione dell’indebitamento netto già riflessi nei risultati finanziari del bilancio consolidato del 2023, principalmente per effetto della riclassificazione degli asset inclusi nel perimetro dell’operazione come «held for sale». L’operazione è in linea con l’obiettivo di garantire a Enel una struttura finanziaria solida e sostenibile e di aumentare la quota di capitale investito nelle aree geografiche dove il gruppo ha focalizzato il proprio piano strategico.

Poco mossa anche Eni (13,93 euro) che ha collocato con successo il 10% di Saipem, inoltre la controllata per le rinnovabili e la vendita di elettricità e gas Plenitude è pronta per la borsa ma attende che ci siano le giuste condizioni per procedere, secondo quanto ha detto l’ad, Stefano Goberti. Moody’s ha, invece, alzato il rating su Tim (+1,93% a 0,2271 euro) a Ba3 con un outlook positivo.

E se Leonardo (+0,35% a 22,94 euro) è in trattative con la tedesca Rheinmetall per un’alleanza strategica sui carri armati,  Stellantis (-0,69% a 20 euro) tiene l’Investor Day 2024 e ha confermato i propri obiettivi finanziari per il 2024 e il piano per il ritorno sul capitale. Il margine adjusted operating income sarà a due cifre (è stimato al 10-11% nel primo semestre) e il free cash flow industriale positivo. Per quanto riguarda il ritorno sul capitale, è prevista la distribuzione di oltre 7,7 miliardi di euro in dividendi e riacquisti di azioni proprie nel 2024. Invece Thiago Motta ha firmato un accordo per allenare la Juventus (+0,22% a 2,043 euro) fino al 30 giugno 2027 e Fincantieri (-2,31% a 0,55 euro) procederà il 17 giugno al raggruppamento delle azioni ordinarie nel rapporto di una nuova azione ogni 10 esistenti.

Debole anche Ovs (-1,56% a 2,78 euro) anche se ha chiuso il primo trimestre febbraio-aprile 2024 con vendite e utili in aumento. Vola, infine, del 6,32% a 0,404 euro Giglio Group dopo l’accordo strategico con Elior, il principale gruppo attivo in Italia nei servizi di ristorazione collettiva e nel settore dei viaggi. Prevede che Giglio Group sia il fornitore esclusivo del merchandising Frecciarossa, inizialmente a bordo di tutti i treni Frecciarossa fast, per poi estendere il servizio anche agli altri convogli veloci.

Ore 07:50 Europa attesa in calo. L’euro riconquista quota 1,08 dollari

Borse europee attese in calo in avvio di seduta. Il future sull’Eurostoxx50 cede lo 0,26% e i futures statunitensi sono contrastati (-0,12% quello sul Dow Jones e +0,16% quello sull’S&P500) all’indomani della Fed che, come ampiamente stimato dagli economisti, ha lasciato i tassi invariati fra il 5,25% e il 5,5% e annunciato per quest’anno un solo taglio. Quest’ultima decisione non era prevista visto che a marzo il presidente, Jerome Powell, aveva lasciato intendere che i cali sarebbero stati almeno tre entro dicembre. Ora la correzione: nella migliore delle ipotesi ci sarà un solo intervento. Una prospettiva che piace poco ai mercati.

Un solo taglio dei tassi Fed nel 2024

Powell ha ricordato che l’economia Usa continua «a espandersi a un ritmo sostenuto» (nei tre anni 2024-2026 confermata una crescita, rispettivamente, del 2,1%, 2% e 2%). L’aumento dei posti di lavoro «è rimasto forte e il tasso di disoccupazione basso», mentre l’inflazione «si è attenuata nell’ultimo anno, ma rimane elevata» anche se «negli ultimi mesi si sono registrati modesti progressi verso l’obiettivo di inflazione del 2%». La Fed cerca di raggiungere la massima occupazione e un tasso di inflazione del 2% nel lungo periodo e ritiene che «i rischi per il raggiungimento dei suoi obiettivi di occupazione e inflazione si siano spostati verso un migliore equilibrio nel corso dell’ultimo anno». (nei tre anni 2024-2026 confermata una crescita, rispettivamente, del 2,1%, 2% e 2%).

Le stime indicano una crescita dei prezzi al consumo per quest’anno al 2,6% dal 2,4% previsto a marzo. L’indice core, che non include cibo ed energia, chiuderà il 2024 al 2,8% anziché al 2,6% L’obiettivo del 2% sarà raggiunto solo nel 2026. Non è chiaro, tuttavia, se le previsioni abbiano tenuto conto del dato di maggio diffuso nel pomeriggio del 12 giugno che ha mostrato un rallentamento più veloce del previsto dell’inflazione: rispetto ad aprile non c’è stata alcuna variazione mentre su base annuale il tasso di inflazione si è fermato al 3,3% decelerando dal 3,4% di aprile. Alle 18 è atteso il discorso del presidente della Fed di New York, John Williams. Il rendimento del Treasury Usa 10 anni sale al 4,32%, mentre quello del Btp 10 anni scende al 3,91%.

Produzione industriale dell’Eurozona e richieste di sussidi di disoccupazione in Usa nell’agenda macro

A proposito di prezzi al consumo alle 9 viene pubblicato il dato sull’inflazione armonizzata a maggio finale della Spagna (preliminare: +3,8% anno su anno), alle 11 la produzione industriale ad aprile dell’Eurozona (precedente: +0,6% mese su mese; consenso: +0,2% mese su mese) e alle 14:30 le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (precedente: +8.000 a 229.000) e i prezzi alla produzione a maggio (precedente: +0,5% mese su mese; consenso: +0,2% mese su mese).

L’euro riconquista quota 1,08 dollari

In attesa, l’euro balza dello 0,60% a 1,08 dollari. Alla vigilia del vertice del G7 a Borgo Egnazia in Puglia, la presidenza francese ha annunciato l’accordo tra i leader dei Paesi membri sull’erogazione di 50 miliardi di dollari a favore dell’Ucraina attraverso l’utilizzo di asset russi congelati. Emmanuel Macron ha anticipato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, su uno dei principali temi in discussione al summit in Puglia che, proprio oggi 13 giugno, prevede una sessione di lavoro dedicata all’Ucraina, alla presenza di Volodymyr Zelensky. L’erogazione di questi fondi dovrebbe avere luogo entro la fine del 2024. L’obiettivo è ora far sì che quest’intesa sia conforme alla legge e alle regole della finanza pubblica.

Vendite su oro e petrolio

Tra le materie prime si registrano vendite sia sull’oro (-1,12% a 2.328 dollari l’oncia) sia sul petrolio (Wti -0,39% a 78,19 dollari al barile e Brent -0,39% a 82,28 dollari al barile). Le modifiche richieste da Hamas alla proposta di cessate il fuoco presentata dagli Stati Uniti non sono significative e includono il ritiro completo delle truppe israeliane dalla Striscia di Gaza, ha detto un alto leader del gruppo a Reuters. Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha invece affermato che Hamas ha proposto numerosi cambiamenti, alcuni irrealizzabili, alla proposta promossa dagli Stati Uniti, ma che i mediatori sono determinati a colmare le lacune.
 

A Milano occhio a Enel, Eni, Tim, Leonardo, Stellantis, Juventus, Fincantieri, Ovs e Giglio Group

Sul listino milanese attenzione a Enel che ha annunciato che Enel Perù, controllata tramite Enel Américas, ha perfezionato la cessione della totalità delle partecipazioni detenute dalla stessa Enel Perù nella società di distribuzione e fornitura di energia elettrica Enel Distribución Perù e nella società di servizi energetici avanzati Enel X Perù a North Lima Power Grid Holding, controllata da China Southern Power Grid International, a fronte di un corrispettivo totale di circa 3,1 miliardi di dollari, circa 2,9 miliardi di euro. L’enterprise value complessivo riferito al 100% degli asset oggetto di tale operazione è di circa 4 miliardi di dollari (3,7 miliardi euro).

L’operazione genera una riduzione dell’indebitamento netto consolidato del gruppo di circa 2,9 miliardi di euro nel 2024, che si sommano ai 500 milioni di riduzione dell’indebitamento netto già riflessi nei risultati finanziari del bilancio consolidato del 2023, principalmente per effetto della riclassificazione degli asset inclusi nel perimetro dell’operazione come «held for sale». L’operazione è in linea con l’obiettivo di garantire a Enel una struttura finanziaria solida e sostenibile e di aumentare la quota di capitale investito nelle aree geografiche dove il gruppo ha focalizzato il proprio piano strategico.

Da monitorare anche Eni che ha collocato con successo il 10% di Saipem, inoltre la controllata per le rinnovabili e la vendita di elettricità e gas Plenitude è pronta per la borsa ma attende che ci siano le giuste condizioni per procedere, secondo quanto ha detto l’ad, Stefano Goberti. Moody’s ha, invece, alzato il rating su Tim a Ba3 con un outlook positivo.

E se Leonardo è in trattative con la tedesca Rheinmetall per un’alleanza strategica sui carri armati,  Stellantis tiene l’Investor Day 2024 e ha confermato i propri obiettivi finanziari per il 2024 e il piano per il ritorno sul capitale. Il margine adjusted operating income sarà a due cifre (è stimato al 10-11% nel primo semestre) e il free cash flow industriale positivo. Per quanto riguarda il ritorno sul capitale, è prevista la distribuzione di oltre 7,7 miliardi di euro in dividendi e riacquisti di azioni proprie nel 2024. Invece Thiago Motta ha firmato un accordo per allenare la Juventus fino al 30 giugno 2027 e Fincantieri procederà il 17 giugno al raggruppamento delle azioni ordinarie nel rapporto di una nuova azione ogni 10 esistenti.

Infine, attenzione a Ovs che ha chiuso il primo trimestre febbraio-aprile 2024 con vendite e utili in aumento e a Giglio Group dopo l’accordo strategico con Elior, il principale gruppo attivo in Italia nei servizi di ristorazione collettiva e nel settore dei viaggi. Prevede che Giglio Group sia il fornitore esclusivo del merchandising Frecciarossa, inizialmente a bordo di tutti i treni Frecciarossa fast, per poi estendere il servizio anche agli altri convogli veloci.

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