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Ma adesso che cosa cambia? Dopo il taglio dei tassi di 25 punti base deciso dalla Bce, a giovarne saranno soprattutto coloro che hanno sottoscritto un contratto di mutuo a tasso variabile. Ma l’orientamento di politica monetaria, che prevede comunque ulteriori riduzioni del tasso ufficiale, impone una riflessione complessiva anche sugli investimenti perché, con il passare dei mesi, il reddito fisso, sostenuto dall’Eurotower, potrebbe risultare meno conveniente.

MUTUI

I tassi sui mutui sono già diminuiti a una media del 3,69%, rispetto ai livelli medi superiori al 5% del 2023 e potrebbero calare ancora al 3,45%: una riduzione che comporterà, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro, un risparmio complessivo di quasi 62.000 euro (-17%). È quanto afferma lo studio della Federazione autonoma bancari italiani (Fabi), il principale sindacato dei bancari. Secondo lo studio dell’Unione nazionale consumatori, un pieno trasferimento del calo dell’Euribor corrisponderebbe a una diminuzione della rata, per chi ha contratto ora un mutuo a tasso variabile, pari a 18 euro al mese, 216 euro all’anno. Un risparmio che poi si riduce man mano che il mutuo si avvicina alla sua scadenza. «La riduzione del costo del denaro decisa oggi dalla Bce rappresenta una svolta fondamentale per l’area euro: ci sarà l’occasione, nei prossimi mesi, di migliorare ulteriormente le condizioni praticate sui mutui alle famiglie e sui prestiti alle imprese», ha commentato il segretario generale della Fabi, Lando Sileoni, Per MutuiOnline un single trentaduenne con un mutuo da 100mila euro a 20 anni pagherà 619 anziché 632 euro. Attualmente però il miglior fisso ha una rata di 537 euro. Una famiglia di quarantacinquenni con un mutuo da 250mila euro a 30 anni, invece, risparmierà 27 euro 1.228. Attualmente però il miglior fisso ha una rata da 998 con l’offerta green (-19%).

CREDITO AL CONSUMO

Secondo la Fabi, i tassi sul credito al consumo sono scesi a una media dell’8,93%, dopo picchi superiori al 14%, e potrebbero calare ancora all’8,5%. Questo significa che un’automobile da 25mila euro comprata interamente a rate, con un finanziamento di 10 anni, costerà quasi 11.000 euro in meno (-22,2%) rispetto al 2023; mentre per una lavatrice da 750 euro, con un credito di 5 anni, il risparmio, nei prossimi mesi, sarà di 155 euro (-14%).

OBBLIGAZIONI E AZIONI

Secondo Banor, un investitore con orizzonte di medio periodo, mantenendo scadenze tra i 3 e i 5 anni, potrebbe fissare rendimenti interessanti e superiori al tasso di inflazione (indicativamente 3% per portafogli governativi, 4% per corporate investment grade).

Ubs suggerisce di «ridurre la liquidità e gli investimenti assimilabili alla liquidità a favore di quelli che possono offrire rendimenti più duraturi, come ad esempio un portafoglio di obbligazioni di qualità». In un simile contesto, l’azionario è l’asset class che offre rendimenti superiori. Secondo eToro, «i titoli bancari dominano la scena, mentre quelli più sensibili ai tassi, come le utility e le rinnovabili, sono in ribasso». Il suggerimento principale è la cautela.

CAMBI

L’euro/dollaro è rimasto sostanzialmente stabile dopo la decisione della Bce. Quindi, cambiare posizionamento dopo la decisione di ieri potrebbe essere prematuro.

Non è detto che l’euro si svaluti in virtù dei maggiori rendimenti Oltreoceano. Gli esperti di Amundi ritengono che «qualsiasi divergenza politica tra la Bce e la Fed che si protragga nel tempo potrebbe avere delle ricadute sul mercato dei cambi».

 

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