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Quanto è costato un punto in Serie A? Al termine del girone di ritorno del campionato – che ha visto l’Inter laurearsi Campione d’Italia – è possibile fare un bilancio complessivo della stagione: chi ha speso meglio i propri soldi nel 2023/24? Per questo motivo Calcio e Finanza ha realizzato un’elaborazione sul rapporto tra costo della rosa (monte ingaggi lordo più ammortamenti e costo di eventuali prestiti) e punti conquistati dalle prime dieci squadre classificate in Serie A, otto delle quali si sono qualificate per le coppe europee nella prossima stagione:

  1. Inter (Champions League)
  2. Milan (Champions League)
  3. Juventus (Champions League)
  4. Atalanta (Champions League)
  5. Bologna (Champions League)
  6. Roma (Europa League)
  7. Lazio (Europa League)
  8. Fiorentina (Conference League)
  9. Torino
  10. Napoli

Al termine di questa seconda metà di stagione, il dato che emerge è significativo di come siano state investite le risorse per gli ingaggi e per i cartellini dei calciatori. Va precisato che si tratta del costo della rosa, al netto degli stipendi degli allenatori (e di eventuali bonus personali e di squadra), e che in alcuni casi i costi legati agli ammortamenti sono stati stimati in assenza di dati ufficiali dai bilanci. La cifra complessiva è stata poi parametrata ai punti conquistati nelle 38 giornate prese in considerazione per l’analisi.

Per la realizzazione dello studio abbiamo utilizzato dunque gli stipendi lordi dei soli calciatori sulla base delle indiscrezioni della stampa sportiva italiana, e considerando i calciatori che sulla carta beneficiano degli sgravi fiscali previsti dal Decreto Crescita. Le cifre complessive risultano in alcuni casi differenti da quelle delle analisi realizzate in estate sui costi delle rose dei club di Serie A, principalmente a seguito di aggiustamenti legate ai dati ufficiali emerse dai bilanci 2022/23 pubblicati in autunno dalle società.

Quanto è costato un punto in Serie A? I dati squadra per squadra

Entrando nel dettaglio della nostra classifica, il Bologna è risultato essere il club che ha speso meglio per stipendi e cartellini, alla luce di un costo rosa pari a circa 56,2 milioni di euro (il più basso tra i club in analisi) e 68 punti in classifica, per un costo per singolo punto di poco più di 800mila euro, unica società sotto il milione. Un dato che certifica l’eccezionalità della stagione degli emiliani, andati ben oltre le aspettative con la qualificazione alla UEFA Champions League.

Al secondo posto in classifica si trova il Torino. Il club granata ha visto sfumare la qualificazione alla Conference League per un soffio, a causa della sconfitta della Fiorentina proprio in finale di Conference. La società di Cairo ha speso 1,18 milioni di euro per ogni punto conquistato in campionato e vanta il costo più basso tra tutte le prime dieci in classifica a livello di ammortamenti e prestiti, secondo le nostre stime.

Chiude il podio l’Atalanta, con 1,48 milioni per punto. La squadra guidata da Gian Piero Gasperini è ha chiuso in crescendo la stagione, conquistando la partecipazione alla prossima edizione della UEFA Champions League e sollevando al cielo il primo trofeo europeo della sua storia: la UEFA Europa League. Un successo incredibile considerando che il costo rosa della Dea supera appena i 100 milioni di euro.

Quanto è costato un punto in Serie A? La Juventus la peggiore

Guardando alle big che hanno iniziato la stagione per contendersi il titolo in campionato, il Milan è quella che – seppur di poco – fa registrare il risultato migliore. I rossoneri hanno lasciato qualche punto di troppo per strada, ma il costo rosa più basso rispetto alle rivali consente comunque di posizionarsi davanti in questa particolare classifica, con una spesa di 2,04 milioni di euro per punto.

Anche l’Inter è molto vicina a questo risultato, con 2,05 milioni di euro spesi per ogni punto utile alla conquista dello Scudetto. Il divario in classifica rispetto al Milan consente di ridurre al minimo la spesa per singolo punto (94 quelli nerazzurri, contro i 75 rossoneri), nonostante un costo della rosa che supera i 192 milioni di euro (quasi 40 milioni di euro in più rispetto al costo rosa dei rivali cittadini).

A chiudere la classifica, l’unico club che ha superato la soglia dei 3 milioni di euro spesi per punto tra stipendi lordi, ammortamenti e costo dei prestiti: la Juventus. Dato che sarebbe stato addirittura superiore se nell’analisi fosse stato considerato anche lo stipendio di Paul Pogba, ridotto tuttavia al minimo sindacale a seguito della squalifica di quattro anni da parte del Tribunale Nazionale Antidoping.

 

Guardando gli altri club in gioco, positivo il rapporto tra costi e punti per Fiorentina e Lazio, che si posizionano nella prima metà di questa classifica, rispettivamente con 1,73 e 1,82 milioni di euro per ogni punto conquistato. Decisamente peggio hanno fatto invece la Roma (2,4 milioni per punto) e il Napoli, che da Campione d’Italia ha chiuso la stagione con 2,83 milioni di euro per punto in classifica, evitando l’ultimo posto solo grazie al quinto costo rosa in ordine di grandezza tra le prime dieci classificate.

 

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