Il bilancio 2023 della Fondazione Varia di Palmi non è stato ancora approvato ma il cda si avvarrà della fruizione, prevista della legge, del maggior termine per la presentazione del documento a 180 giorni dalla chiusura dell’esercizio. Nessun ritardo, dunque, e massima trasparenza verso i cittadini e l’ente comunale, come era già stato affermato in una nota dal sindaco Giuseppe Ranuccio e dal presidente della Fondazione, Daniele Laface a febbraio, dopo il j’accuse della minoranza in consiglio comunale. Nel frattempo è però trascorsa la scadenza del 30 aprile, e nei giorni scorsi il movimento Faro, nel contesto di un allarme per lo stato dei conti comunali ha fatto anche un riferimento a presunti debiti generati dalla scorsa edizione della Varia, tornando a chiedere notizie della pubblicazione del bilancio.
Dalla Fondazione apprendiamo che l’adempimento è stato rinviato con verbale del consiglio di amministrazione del 29 aprile 2024 perché una particolare situazione di complessità ha consentito, a norma di legge, di avvalersi della proroga. Il motivo dell’impasse, notifcato al Comune, è stato un disguido burocratico in via di risoluzione presso l’agenzia delle entrate: è stata riscontrata l’esistenza di due diversi codici fiscali in capo alla Fondazione, il secondo dei quali acceso erroneamente, rendendo indisponibili alcuni documenti collegati al secondo codice e non confluiti nel cassetto fiscale. Il problema è emerso solo di recente e ha richiesto interventi di aggiornamento con lunghi tempi tecnici, non ancora completati. La conseguenza è stata l’impossibilità di ricostruire rapidamente tutti i movimenti e i rapporti economici attribuiti alla Fondazione: occorrerà attendere la definizione della procedura per consolidare la documentazione necessaria alla formazione del bilancio 2023.
L’amarezza per le polemiche che rischiano di nuocere alla futura stabilità della festa
Fin qui il report tecnico di quello che è accaduto, ma il polverone alzato in questi mesi, mentre la Fondazione è al lavoro per la Varia 2024, lascia un retrogusto di amarezza. “C’è stato soltanto un problema di rendicontazione – dice il sindaco Ranuccio – a breve il bilancio sarà pubblicato e visionabile, nei termini di legge. A dispetto di chi rema contro, la nuova edizione della Varia non è in pericolo e la faremo. Forse a qualcuno non farà piacere, ma anche quest’anno realizzeremo un grande evento mantenendo quanto annunciato”.
Far diventare la Varia un caso cela logiche di strumentalizzazione politica? Gli enti non vogliono fomentare le provocazioni, ma la Fondazione intende tutelare la propria immagine con iniziative legali, ritenendosi diffamata dalle illazioni circolate in questi giorni su fatture e pagamenti della Varia 2023. Una polemica che presumibilmente si riaccenderà dopo la pubblicazione del bilancio con le cifre in passivo relative allo scorso esercizio: in realtà nei primi mesi del 2024 si è poi provveduto a saldare il dovuto e tutte le posizioni pendenti sono in via di regolarizzazione.
Oggetto della discordia sono le risorse che dopo anni di assenza hanno permesso di rinnovare la tradizione religiosa e popolare riconosciuta patrimonio dell’umanità Unesco e creare attorno all’evento un programma estivo propulsore del turismo e la visibilità di Palmi. Le contestazioni mosse dalla minoranza consiliare e poi dal movimento Faro riguardano l’utilizzo del contributo di 70.000 euro attribuito dalla Regione con la legge n. 32 del 2 agosto 2023, che ha riconosciuto la Varia come grande evento regionale. Si tratta però di soldi a rendicontazione, che sono stati erogati a festa conclusa e per un importo minore, l’80% della cifra attesa, quella più cospicua contando sulla quale era stata organizzata la kermesse.
Eccetto il contributo regionale, l’attività è finanziata solo da donazioni e sponsor privati
E’ evidente che ad essere nel mirino di attacchi politici sia il Comune (socio di maggioranza della Fondazione), da cui peraltro, eccetto il finanziamento della Regione, passano tutti i contributi pubblici destinati alla Varia – ad esempio quello della Città metropolitana – che dovrà poi essere l’amministrazione a destinare all’ente. La Fondazione rivendica il suo status senza portafoglio. Al di fuori del diritto di godimento novantennale dei beni del carro sacro e il cippu (valore circa 90.000 euro, non una proprietà ma la custodia e cura di un patrimonio storico e culturale), le uniche disponibilità economiche consistono in donazioni e sponsor. E proprio questo indispensabile sostegno potrebbe essere messo a rischio da una propaganda negativa, che gettasse ombre sulla gestione dell’ente. “In questo momento stiamo pensando solo alla festa e a fare il bene della nostra città – dichiara il presidente Laface – e ci dispiace molto che un progetto importante per Palmi sia ostacolato in questo modo. La Fondazione è nata proprio per dare stabilità alla festa della Varia, ma forse non si è capito che se verremo messi in cattiva luce e perderemo la stima dei privati l’evento non avrà la forza per durare”.
La risposta più forte a sospetti e dubbi arriverà dalla Varia, che il 25 agosto si presenta con le migliori premesse per bissare il successo dell’anno scorso, culmine di una serie di iniziative colleterali che animeranno l’estate palmese. Il calendario sarà svelato a breve, ma già sappiamo della opening d’eccezione con la tappa di Rds Summer Festival 2024 a Palmi. La popolare emittente porterà il suo spettacolo itinerante in piazza Primo Maggio il 19 e 20 luglio con musica, dj set, giochi e installazioni interattive. Tra i tanti ospiti big, è stata anticipata la presenza di Noemi, ma soprattutto Rds sta promuovendo il tour con spot radio e televisivi e cartellonistica che offrirà alla città pianigiana un formidabile veicolo di promozione.
Esercenti e commercianti sono già stati coinvolti per chiedere la loro partecipazione al programma della nuova edizione della festa. E’ su questo che ora devono essere concentrate tutte le energie.
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