Ha aperto martedì 4 giugno il portale del GSE per presentare le domande per richiedere il contributo a fondo perduto per l’agrivoltaico innovativo.
A disposizione 1,1 miliardi di euro per capitale per l’installazione degli impianti che hanno le caratteristiche prescritte dal DM Agrivoltaico. Il decreto non prevede il consumo di suolo per l’installazione dei pannelli, né la sostituzione della produzione agricola con quella di energia.
Gli impianti agevolati
Il bando, finanziato con i fondi del PNNR prevede interventi a favore dei soli impianti che prevedono soluzioni integrate innovative con montaggio dei moduli elevati da terra, in modo da conciliare la produzione agricola con quella energetica anche grazie all’applicazione di strumenti di agricoltura digitale e di precisione.
Per poter accedere al contributo è necessario che la superficie minima destinata all’attività agricola/pastorale, nell’ambito del sistema agrivoltaico, risulti pari almeno al 70% della superficie totale del sistema agrivoltaico (Stot), ossia dell’area che comprende la superficie utilizzata per coltura e/o zootecnia e la superficie totale su cui insiste l’impianto agrivoltaico.
In dettaglio possono accedere agli incentivi gli impianti di produzione di energia elettrica di nuova costruzione con potenza superiore a 1KW installati ad un’altezza di:
- 1,3 metri nel caso di svolgimento di attività zootecnica nell’ambito del sistema agrivoltaico (valore di altezza minima per consentire il passaggio con continuità dei capi di bestiame);
- 1,3 metri nel caso di impianti agrivoltaici che prevedono l’installazione di moduli fotovoltaici in posizione verticale fissa;
- 2,1 metri nel caso di svolgimento di attività colturale nell’ambito del sistema agrivoltaico (valore di altezza minima per consentire l’utilizzo di macchinari funzionali alla coltivazione);
- 2,1 metri nel caso di svolgimento di attività mista, colturale e zootecnica, nell’ambito del medesimo sistema agrivoltaico.
Per la realizzazione degli impianti possono essere impiegati esclusivamente componenti di nuova costruzione, mai impiegati in altri impianti, realizzati secondo le norme CEI e rispondenti agli a specifici requisiti normativi in termini di qualità e sicurezza indicati nel bando stesso.
Inoltre, debbono essere dotati di sistemi di monitoraggio che consentano di verificare la continuità dell’attività agricola/pastorale, il risparmio idrico, il recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici. Possono installati anche sistemi di accumulo.
I beneficiari
L’incentivo è rivolto a tutti gli imprenditori agricoli con un volume di affari superiore ai 7 mila euro l’anno. Possono infatti partecipare al bando i singoli imprenditori, le società, le cooperative, i consorzi costituiti tra due o più imprenditori e/o società e le associazioni temporanee di imprese.
Il Bonus è costituito da un contributo in conto capitale pari al 40% dei costi sostenuti per la realizzazione dei nuovi impianti, compresi i costi per il sistema di monitoraggio e per l’installazione di sistemi di accumulo.
Viene poi riconosciuta dal GSE anche una tariffa incentivante applicata alla produzione di energia elettrica netta immessa in rete, che varia in funzione della dimensione dell’impianto.
Come fare domanda
Tutta la documentazione è a disposizione sul sito del GSE in una sezione dedicata.
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