Il Rapporto Dati Statistici Notarili conferma la crisi per il 2023 del mercato immobiliare italiano. Analizziamo i numeri e le tendenze anche in vista dei possibili miglioramenti del secondo semestre del 2024.
Che il trend non fosse dei migliori si era capito da tempo ma con la pubblicazione del Rapporto Dati Statistici Notarili arriva non solo la conferma ma anche la quantificazione della crisi del mercato immobiliare italiano. I dati registrano un calo delle compravendite del 7% e di un -26% di concessione dei mutui. Numeri per molti aspetti drammatici condizionati specialmente dai rialzi dei tassi di interesse che la Banca Centrale Europea (BCE) ha previsto durante tutto il 2023.
Le difficoltà del mercato immobiliare italiano
Lo scorso anno in Italia si sono registrate 1.030.507 compravendite immobiliari, mentre nel 2021 erano state 1.108.081. Il 2023, quindi, ha registrato un calo del 7%. Il prezzo medio delle transazioni, invece, è stato di 154.416€, con un calo rispetto al 2022 (il prezzo medio era pari a 158.074€). Un dato curioso è che il calo del prezzo medio si è registrato anche rispetto al 2021 quando il mercato immobiliare è stato pressoché fermo in seguito alle restrizioni della pandemia.
Approfondendo il Rapporto Dati Statistici Notarili, si nota come la riduzione maggiore delle compravendite abbia riguardato le prime case. Rispetto al 2022, infatti, c’è stato un calo del 10% per gli acquisti da privati e del 22.5% per quelli da imprese. Per le seconde case la diminuzione rispetto al 2022 è stata più lieve: -2.4% per acquisti da privati e -2.7% da imprese.
L’analisi geografica mostra invece come il 53% delle compravendite avvenga nelle regioni del Nord. È la Lombardia la regione più vivace in questo senso con il 19.52% delle compravendite seguita dal Piemonte (9.29%) e Veneto (9.11%). Dal punto di vista anagrafico, invece, la fascia d’età che acquista più immobili è quella tra 18 e 35 anni con il 26.67% di tutte le transazioni avvenute nel 2023.
A incidere su questi ultimi dati sono state sicuramente le agevolazioni previste per l’acquisto della prima casa per gli under 36. Infatti il 50.8% degli immobili abitativi venduti è stato acquistato proprio usufruendo di tali incentivi. Anche qui, però, c’è da registrare un calo rispetto al 2022 quando gli immobili acquistati con i bonus previsti per l’acquisto della prima casa erano il 53.12%.
Se verranno confermate le ipotesi di riduzione dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea, sarà interessante vedere come reagirà il mercato immobiliare italiano e se per il 2024, come auspicato e previsto, si potrà assistere a una, anche se lenta, ripresa. Sul fronte economico-finanziario il prossimo mese di giugno, infatti, dovrebbe essere quello nel quale la BCE potrebbe effettuare un primo taglio dello 0.25% dei tassi di interesse. Chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile e chi sta valutando di richiedere un prestito potrà trovare condizioni leggermente migliori. Ma c’è molto da recuperare dopo il calo considerevole registrato lo scorso anno.
Calo mutui e compravendite: foto e immagini
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